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Historier om folk, il blog di Cinzia Tosini dove il racconto si fa emozione

intervju Selene Cassetta publisert 9 Desember 2015 su Destinazione Umana

Cinzia Tosini è una di quelle persone che sentono la necessità di stringere le mani, di guardare le persone negli occhi, å høre og snakke, convinta che alla comunicazione sul web, bisogna unire la conoscenza diretta, uunnværlig og uerstattelig opplevelse: da questa certezza nasce il blog www.storiedipersone.com, in cui trovano spazio racconti di persone che col loro lavoro, la loro passione ed entusiasmo, contribuiscono a rendere l’Italia un posto migliore.

  • Hei Cynthia, cominciamo raccontando chi sei e di cosa ti occupi oggi.

Hvem er de? Una donna che ama l’Italia e che a modo suo, tenta di condividere il bello e il buono del territorio mettendo al centro le persone. Vår, è un Paese in cui si sente sempre meno il senso di appartenenza: la causa senza dubbio è il malaffare e le cattive amministrazioni. Til tross for dette, hver på sin måte, può decidere se essere spettatore o protagonista per il bene comune.
Per rispondere alla seconda parte della domanda, dirò metaforicamente che in questo momento è come se vivessi sopra un ponte. Da una parte tesa dalla necessità e dall’altra dalla passione. Due vite lavorative, di cui una legata alla comunicazione. Da poco sono anche entrata a far parte dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia: un traguardo raggiunto principalmente con me stessa, su cui sto riflettendo.

  • Nella tua biografia dici di essere una donna che sta vivendo una seconda vita: in che senso?

Det er så. Da oltre cinque anni sto vivendo una seconda vita. Gli eventi che inconsapevolmente ci travolgono spesso ci cambiano profondamente. Superate le fasi critiche e accettati i cambiamenti, vi bare nødt til å lide eller reagere. La forza la si trova dentro di noi, gi impulser til potensielle uventet. Oppdage ferdigheter som vi aldri trodde han ville få, Det leder oss til å tro at ingenting er tilfeldig. Così è stato anche per me. Coincidenze e incastri che in questi anni mi hanno portato a scrivere e a conoscere persone che altrimenti non avrei mai incontrato. Un onore e un piacere. Un senso nuovo alla vita.

Historier om folk er mitt container av opplevelser. Emozioni fermate con le parole che custodisco e che ho intenzione di portare su carta, å lese den tid jeg har bodd i disse årene. I lettori troveranno parole semplici scritte col cuore, racconti di cibo e di vino, reise og landbruk, Minne oppskrifter og tradisjoner, men særlig, troveranno storie di persone che hanno contribuito alla valorizzazione del territorio italiano.

  • Ho letto che ti sei definita una Farm Blogger: ci spieghi meglio cosa intendi?

Prima di diventare giornalista, sono stata costretta più volte a correggere chi erroneamente mi definiva una food blogger. Non lo sono, nel senso che più che a cucinare sono brava ad assaggiare. La verità è che il mio interesse è focalizzato soprattutto sulle materie prime. Mi piace conoscerne le origini e l’evoluzione. Visitare le aziende agricole guidata dai produttori in questi anni, mi ha permesso di imparare e di comprendere meglio le problematiche che rallentano la crescita economica italiana di questo settore. E’ da queste considerazioni che è nata la definizione di farm blogger.

  • C’è un viaggio o una particolare esperienza che ha inciso profondamente sul tuo cammino?

Ce ne sono molte. Diciamo che negli ultimi anni il mio è stato quasi un percorso a staffetta; durante ogni incontro me ne veniva suggerito un altro. Come non ricordare Lino Maga, Mario Maffi, Nuria Gaja, Beppe Rinaldi, Chiara Soldati, Gianni Vittorio Capovilla, Alberto Malesani, Chiara Boni, Giovanni Trapattoni, Peppino Montanaro, Tommaso Bucci, Fabio Lamborghini, e molti altri ancora. C’è un uomo che però mi ha colpito in particolare e a cui sono molto affezionata: Joško Gravner, il vignaiolo delle anfore. Nonostante lo abbia sentito definire ruvido e scontroso, io so per certo che non corrisponde al vero. Un uomo semplice e gentile dal carattere forte e deciso, un friulano.

Anche tu, come noi di Destinazione Umana, metti al centro la conoscenza delle persone: cosa significa secondo te, viaggiare verso una Destinazione Umana?

Significa viaggiare attraverso la conoscenza e l’esperienza delle persone. A volte ci dimentichiamo che la storia è di grande insegnamento.

 




E se volessi diventare una Guardia Ecologica Volontaria (GEV)?

Una ne penso e cento ne faccio, eller bedre, ne farei. Som de sier: “impara l’arte e mettila da parte.” Mi spiego… Qualche settimana fa ho partecipato ad una camminata organizzata dal Comitato per il Parco Regionale Brughiera at, citando le loro parole, tutela e sensibilizza i cittadini e i comuni ad un maggiore impegno nella salvaguardia del patrimonio storico e naturalistico del territorio. Una vasta superficie ricca di boschi, prati, incolti, aree coltivate, zone umide, laghi e stagni che si estende tra la provincia di Monza e Brianza e Como.

Il suo nome ha origine da “brughiera”, una formazione vegetazionale un tempo ampiamente diffusa. Un territorio ricco di sentieri percorribili in tutte le stagioni a piedi, in bicicletta e a cavallo. Un polmone verde e un ecosistema della Brianza la cui superficie raggiunge i 2700 ha. Un terreno denominato “ferett” per il colore rossastro-rugginoso che, nonostante i tentativi, non ha favorito l’agricoltura. Durante la mia passeggiata ho conosciuto Renato, un giovane amante dell’ambiente e della natura che ha deciso di mettere a frutto la sua passione diventando una Guardia Ecologica Volontaria.

  • Vel, ma come si diventa GEV: Guardia Ecologica Volontaria? Quale l’utilità, la responsabilità e i doveri? L’ho chiesto a Luca Frezzini, Presidente del Consorzio Parco Brughiera.

Hei Cynthia. Le Guardie ecologiche volontarie, come istituto, nascono per iniziativa della RegioneFullSizeRender Lombardia che nel 1980 con legge regionale istituisce il servizio di vigilanza ecologica volontaria; la Guardia ecologica si assume l’impegno a collaborare in modo continuativo e regolamentato con gli Enti Organizzatori (parchi, comunità montane, provincie, osv..) integrando l’attività volontaristica con quella della pubblica amministrazione; nell’ambito del loro servizio svolgono funzione di pubblico ufficiale e hanno funzioni educative e sanzionatorie; con l’istituzione di tale servizio si intende promuovere la partecipazione dei cittadini alla difesa del patrimonio naturale e paesistico, al fine di favorire la formazione di una coscienza civica di rispetto e di interesse per la natura e il territorio, per la loro tutela e per una razionale gestione delle risorse ambientali.

Per diventare GEV occorre frequentare, presso gli Enti Organizzatori, un corso di formazione della durata minima di 50 timer; alla fine del corso occorre superare un esame teorico-pratico presso la Regione Lombardia; deve essere altresì conseguita nomina a guardia giurata particolare presso la competente prefettura. Al termine di questo iter, si riceve formale incarico dall’Ente presso cui si presta servizio nel quale vengono indicati i territori di competenza e le norme di competenza; la GEV deve prestare servizio per almeno 14 ore mensili e ha diritto al solo rimborso delle spese vive sostenute e documentate.

Le norme di competenza che possono essere attribuite alle GEV risultano di seguito indicate:

  • Legge reg. 86/1983 in materia di aree protette.
  • Legge reg. 10/2008 in materia di fauna minore e flora protette.
  • Legge reg. 2/1989 in materia di minerali da collezione.
  • Legge reg. 31/2008 in materia di funghi e foreste.
  • Legge reg. 5/2004 in materia di apicoltura.
  • Legge reg. 26/2003 in materia di scarichi delle acque reflue e reti fognarie.
  • RD 523/1904 sul demanio idrico.
  • D.Lgs. 152/2006 sulle materie ambientali.
  • L’attività venatoria solo s eespressamente concordata con le provincie competenti.
  • Tutti i regolamenti specifici degli enti organizzatori.

Le GEV sono riconoscibili per la divisa stabilita dalla Regione Lombardia da un distintivo e da un tesserino di riconoscimento.

www.parcobrughiera.itwww.comitatoparcobrughiera.it




L'Italia… paese che vai, castelli e botteghe che trovi: Spilamberto

Spilamberto – Frukt og grønnsaker butikk Vito Colamartino – Castello di Vignola

Succede così, mentre viaggio, colpita da scorci ricchi di natura e di storia… richiami irresistibili che fermano i miei percorsi e che mi portano ad osservare, oppleve og utforske en Italia så vakker og full av alt. Con occhi curiosi, bramosi di scoprire, ogni volta è un’avventura. For denne, davanti a questi scenari, non mi capacito che un paese bello come il nostro sia bloccato da ingranaggi rugginosi – chiamiamoli così – che ne rallentano la crescita. Til tross for dette, paese dopo paese, storia dopo storia, continuo a cercare il bello, tentando ove possibile, di non arrabbiarmi per il brutto.

Nel mio ultimo viaggio verso Bologna, trollbundet av den idylliske naturen og varme høstfarger, Jeg stoppet for å Spilamberto, piccolo comune dell’alta pianura modenese. Tiltrukket av Rocca Rangoni, dopo aver parcheggiato l’auto, ho iniziato la mia passeggiata esplorativa. Un paese che insieme a Castelnuovo Rangone, Castelvetro di Modena, Guiglia, Marano sul Panaro, Savignano sul Panaro, Vignola e Zocca, fa parte dell’unione “Terre di Castelli."

Un’intesa nata nel 2001, che aggrega otto comuni con una superficie complessiva di 312,15 Km². Lo scopo è l’ottimizzazione delle risorse relative ai servizi essenziali per la cittadinanza: Istruzione, Servizi sociali, gestione del personale, Polizia locale, sistemi informativi, pianificazione del territorio, gare e appalti di fornitura di beni e servizi, etc.. Un esempio di efficienza italiana da cui prendere spunto.

Rocca di Spilamberto

En av måtene å kjenne byen, er å spasere botteghe storiche, pro loco permanenti delle tipicità e delle tradizioni locali. Ascoltando le storie di chi vive i paesi, si riesce a comprenderne meglio le realtà, e si hanno consigli e spunti di visita non sempre presenti nelle guide. Camminando sotto i vecchi portici di Spilamberto, Jeg var spesielt tiltrukket av en butikk med frukt og grønnsaker for den historiske omgivelser og det vell av produkter.

Il titolare, Vito Colamartino, en mann som emigrerte fra Puglia tjuefem år for arbeid, så min interesse viet han litt "av sin tid. I realtà, sporer sin opprinnelse er godt synlig i vinduet i sin butikk på grunn av tilstedeværelsen av noen reproduksjoner av stein Trulli.

Frukt og grønnsaker butikk Vito Colamartino

Dopo un’esperienza lavorativa a Milano come garzone, lært av en jobb i et firma drivere, si è trasferito a Spilamberto. In questo paesino dell’Emilia, etter å ha jobbet i to år som lastebilsjåfør, Han har skapt et ønske om å åpne en butikk av frukt og grønnsaker: un luogo di memorie, historie og gode ting. Mot den andre, i et hjørne av rommet som jeg anbefaler at du besøker, c’è un ottimo aceto balsamico invecchiato da lui prodotto.

Tradisjonelle Balsamic eddik

Dens, una vita di sacrifici ma anche di soddisfazioni. Bryet med å måtte stå opp hver dag klokken to om morgenen for å gå all'ortomercato Bologna og velge den beste frukt, men også gleden i å motta komplimenter fra familie Maestro Pavarotti per la preparazione di un cesto di frutta da loro commissionato.

Dovevo andare. Etter de vanlige hilsener, Vito ønsket å forberede en fruktkurv jeg bite langs gatene i den vakre Modena.

Vito Colamartino

Ero attesa a Bologna, in ritardo come spesso accade quando viaggio. Til tross for dette, fortsetter min sti, ved synet av den majestetiske Rocca di Vignola mi sono bloccata ancora. Godt bevart gammel bygning nevnt i tekstene rundt 1178, hvis ankomst opprinnelse er ikke godt viss. Vegger tusen var stjernen i mange historiske hendelser, og mange eierskifter. I 1945 Rocca var fengselspartisaner, senere å bli sete for fascistiske. Fra 1998 Det er under beskyttelse av stiftelsen av Vignola som bevarer og fremmer.

Terminata la visita i miei pensieri si sono persi guardando lo scorrere delle acque del fiume Panaro. Solo qualche minuto, prima di continuare il viaggio…

Castello di Vignola

Panaro River

 -Rocca di Spilamberto Piazzale Rocca Rangoni – Spilamberto (MO) – www.visitmodena.it

– La Bottega di Vito Colamartini – Via Umberto I – Spilamberto (MO) Te. 050 785219

– Rocca di Vignola Piazza dei Contrari, 4 Vignola (MO) www.roccadivignola.it

 




Parliamo di tartufi? O meglio, li coltiviamo?

Trøffel, un fungo ipogeo che evoca profumi e sapori, for de som setter pris på, fremkaller planter og skog, for naturelskere, som fremkaller et forhold av tillit og respekt med menneskets beste venn… e della donna: trøffelen hund.

I løpet av mine dager i Savigno, følgende Remo Guidotti, tartufaio per eccellenza e Presidente dell’Associazione Tartufai Savigno-Valsamoggia, Jeg møtte direkte "på feltet" vanskelighetene og de behov som følge av sin samling. Beskytte miljøet, som alltid, Det er en avgjørende faktor.

Men hvordan dannes det en trøffel?

Den trøffel er en underjordisk sopp som er dannet i land frisk og fuktig til ca. 15-20 cm. avtrøfler Typer profondità. Den har en fruiting kroppen hvis dimensjoner varierer avhengig av art, klimatiske forhold, og terreng. Forming underground, Det gjør ikke erverve de organiske stoffene gjennom fotosyntese, men røttene av planter som for etablerte et symbiotisk forhold og fra som absorberer viktige stoffer.

Den Truffle Planter De er stort sett den Roverella, Poppel, white willow, lind, agnbøk og hassel. Sier eksperter, sistnevnte er dannet av en veldig spesiell hvit trøffel. En Savigno, i samarbeid med’Universitetet i Bologna, bruker piante micorizzate, cioè con radici in cui sono presenti le spore da cui hanno origine i tartufi, si sta creando un bosco per la loro coltivazione. Sperimentazione molto interessante.

Esistono differenti tipologie. Secondo il nostro ordinamento, ad uso alimentare, se ne possono raccogliere e commercializzare otto varietà. I åsene rundt Bologna, i tillegg til den hvite trøffel som modnes i høst til tidlig vinter, fra januar til april kan du finne svarte trøfler og hvit ut, også kalt Marzuolo. Da Giugno a Novembre, du kan finne sommer trøffel, også kalt Scorzone.

Søkemodus og samling.

Aktivitetene tartufaio, oltre a richiedere un corso e il rilascio di un patentino, Det er regulert av visse regler. For eksempel: Forskning og samlingen er forbudt i løpet av natta. Også, i sonene etablert i parken eller naturreservat, è regolamentata da normativa specifica locale per garantire il rispetto del territorio.

Trøffelen hund.

Den Lagotto RomagnoloI det siste, ble jakten på trøfler ansatt griser, eller enda bedre purker, at, Takket være sin fine luktesans, spesielt tilrettelagt forskning. I dag er denne oppgaven er utført av trøffel hund, le cui doti olfattive vengono migliorate con un addestramento che inizia sin dalla nascita.

Med små justeringer basert på erfaring, Det fullfører sin forberedelse års alder. For eksempel, mens sykepleie valper, viene utilizzato dell’olio al tartufo spalmato sui capezzoli della mamma. Den beveger seg videre til kjeks flavored, og så videre. På slutten av treningen, hunden vil være så grådige at det krever nøye overvåking under søk, slik at det samme ikke sluke den dyretyvegods.

E 'kan gjøre noen hund, den Lagotto romagnolo men, hund av middels størrelse vann retriever, Det er den offisielle rasen for trøffel jakt. Den utmerker seg med håndlag, for lojalitet, og søt og hengiven. La sua tutela e valorizzazione è garantita dal Club Italiano Lagotto di Bagnara di Romagna, i provinsen Ravenna.
En kuriositet. Kommunen Savigno, i gamlebyen, ha dedicato al rapporto speciale che si instaura tra cane e tartufaio una scultura tematica del maestro maceratese Francesco Roviello.

Dalla raccolta alla tavola. Ecco una preparazione che ho avuto il piacere di assaggiare nella “Vecchia osteria” di Ponzano a Castello di Serravalle, i provinsen Bologna. Deilig potet dumplings til den hvite trøffel av Savigno, utarbeidet av Mrs. Luisa, kokk og eier.

Legge del tartufo: 10 gram for en første plate – 5 gram for en forrett eller til en kontur.

Gocchetti hvit trøffel

Vecchia Osteria di Ponzano – Via Valle del Samoggia Ponzano Castello di Serravalle (BO) Slikt. 051 6703009

 

Kilder: "Å vite trøfler" Gilberto Govi, Alessandra og Marco Zambonelli Morara. – Association Tartufai Savigno Valsamoggia – U.M.I Centro di Micologia dell’Università degli Studi di Bologna




Savigno, land av trøfler og mennesker forent av ønsket om å gjøre.

32'International Festival of hvit trøffel fra Savigno, Valsamoggia (BO)

Vi har nettopp avsluttet den andre helgen i 32 'International Festival of hvit trøffel fra Savigno. Hvem har ikke hatt anledning til å delta, Det kan gjøre det i løpet av den siste runden som skal holdes 14 og 15 November 2015. Savéggn, Savigno Bolognese dialekt, en liten by som fra en "Januar 2014 Det ble en del av City of Valsamoggia, i provinsen Bologna. Jeg brukte min siste helg her, omgitt av vakre høstfarger over åsene rundt Bologna, og beruset av duften av trøffel.

Ønsket om å gjøre folk gjør forskjellen i markedsføringen av territoriene.

En manifestasjon av langvarig, på grunn av ønske om å gjøre sine borgere, tillot tilbudet av mange kulturelle og gastronomiske. Med støtte fra Valsamoggia, molti volontari insieme alla ProLoco e alle Associazioni locali, Jeg sitere spesielt Association of Tartufai Valsamoggia og Ascom, De har gjort det mulig å lykkes med en handel som så hoved trøffel og sitt territorium.

Hovedpersonen: trøfler.

Nesen fremkaller aromaer og smaker ... for de som elsker dem. Fremkaller natur, planter og skog. Fremkaller mennesker, at med menneskets beste venn, og jeg legger til kvinner, etablere et tillitsforhold og respekt. Trøffel, en underjordisk sopp (som lever under jorden), søkt og elsket av mange. I løpet av mine dager i Savigno, følgende Stefano Barbieri, miljø guide, og Remo Guidotti, tartufaio per eccellenza e Presidente dell’Associazione Tartufai Savigno-Valsamoggia, Jeg møtte direkte "på feltet" vanskelighetene og de behov som følge av sin samling. Beskytte miljøet, som alltid, Det er en avgjørende faktor. Men jeg skal få til dette senere.

Hjelpe Cystisk fibrose Research Foundation FFC.

Kombinere forretninger med fornøyelse. Gjør godt ved å fremme territorium uten å glemme de levende vanskeligheter som bare forskning kan hjelpe. Av denne grunn inntektene fra middag av trøffel 7 November med kokk Igles Corelli, deltok humorister ZAP&IDA med sine morsomme tegneserier og ordspill (puns illustrert), Det vil bli donert til Cystisk fibrose Research Foundation FFC. www.fibrosicisticaricerca.it

Gamle butikkene i Savigno.

Loving historie og landsbyen butikker, som ofte definerer proloco nesten fast representant fra typisk land, Jeg kunne ikke annet enn å sette pris på de klassiske tegnene på butikker i sentrum Savigno. Vakrere enn. Gå inn i "slakterbutikk", typisk lokal tid dating 1898, Jeg møtte så Guido Mongiorgi. Fra 1969 av kontinuitet til slakterbutikk startet av besteforeldre med hjelp av sin kone. En mild siciliansk dame som har gjort noen tilpasninger til Bolognese cuisine familie, gi større vekt takket være bruk av god extra virgin olivenolje.

Durante la visita, foruten å verdsette kvaliteten på råvarer og tilstedeværelsen av mange lokale spesialiteter, Jeg besøkte et lite museum. Faktisk Guido slått kjelleren til en koselig smaker rom i stein med en rekke gjenstander og kjøkkenutstyr for en tid, samlet og godt bevart gjennom årene. Et flott sted å gjøre balotta, snack mellom Bologna venner navn som stammer fra støy av kastanjer på bålet. Og 'slik at, foran en tallerken med salami og et glass vin, med et par venner, Han fortalte meg om Årlig maialata. Quiet, ingenting krydret, bare utnevnelsen av januar der svinekjøtt er behandlet med respekt bonde gang. Forresten ... kvinnene er ikke tillatt, så går historien.

Lokale bedrifter som reinvestere i området.

Apenninene Mat, et kjent selskap av lokale produkter basert på sopp og trøfler, principale sponsor dell'evento. Støtte fra Luigi og Angelo dattilo, holdere, Han har bidratt til suksess for arrangementet. Jeg fikk til å møtes og prate med Louis over en kopp kaffe.

Takket være hans lidenskap for trøfler utviklet med en kvinnelig Pointer Bracco, i 1994 en 26 alder, Han har bestemt seg for å slå en glede inn i en kommersiell realitet. Forlater politiuniform, Angelo, Brother takstmann, Han har startet en transformasjon av trøfler. Et selskap av territoriet som fremmer området.

 Alt dette kan du oppleve neste helg. Savigno vi aspetta!

Tartufo Savigno www.tartufosavigno.com Hashtag della manifestazione: #LiveSavignoTruffle

Pressekontor: Laura Rangoni – E mail laura.rangoni@gmail.com




Il “Traghetto di Leonardo” e la “Borroeula”. Assaggi di territorio lombardo.

Novel food o cibo della tradizione?

Da giorni, mer eller mindre, dibatte sul report dell’OMS e sui rischi per la salute legati all’abuso del consumo di carne rossa. Nulla di nuovo, se non l’ennesima e giusta raccomandazione fatta da sempre dai medici, che ora l’Organizzazione mondiale della sanità ha ufficializzato. For noen, fattori di rischio come fumo, obesità, sedentarietà, hanno un’influenza determinante nel perseguire uno stile di vita salutare. Se poi vogliamo parlare di eccesso d’industrializzazione degli alimenti, o di discutibili metodi di allevamento, il discorso si fa lungo. Si aggiunge poi la recente delibera del Parlamento Europeo che permette l’introduzione del “novel food” (nuovi alimenti).

Ma ne vogliamo parlare?! Insetti, cibo costruito in laboratorio, nuovi coloranti… mah! Io più che novel food sono per il cibo della tradizione fatto con buone materie prime. Når det er sagt, punkt og hetten. Ora vi racconterò il mio breve tour fatto tra la provincia di Lecco e quella di Bergamo che mi ha portato a fare un appetitoso spuntino con la borroeula, una pasta di salame aromatizzata made in Brianza.

Sulle sponde dell’Adda, e più precisamente su una grossa zattera di legno senza motore, qualche giorno fa mi sono goduta le belle atmosfere autunnali tra i moli di Imbersago e di Villa d’Adda. Chiamare zattera un traghetto che per secoli ha permesso di trasportare merci e persone sfruttando solo la corrente di un fiume, senza dubbio è riduttivo.

In realtà mi riferisco ad un progetto che si ispira a disegni eseguiti da Leonardo da Vinci nei primi anni del 1500. Un battello che si muove lentamente da una riva all’altra, e che agevola il passaggio di auto e quant’altro grazie alla forza della corrente e ad un cavo che scorre su di un rullo. Ritmi lenti e paesaggi lacustri. Pace e benessere.

Traghetto di Leonardo - Imbersago

Dopo la traversata, una volta raggiunta Merate, cittadina di Lecco un tempo luogo di villeggiatura della nobiltà milanese, deviando verso la frazione di Sartirana, insieme ad alcuni amici ho proseguito verso una bottega tipica del luogo: “Da Pinuccio.” Carlo Casati, titolare e quarta generazione di salumieri, ci aspettava per una degustazione dei suoi prodotti.

Un uomo gentile dalla parlantina sciolta che mi ha fatto conoscere la borroeula, termine dialettale brianzolo con cui si indica la sua pasta di salame pazientemente snervata, morbida e saporita. Ottima spalmata su una fetta di pane tostato, ma anche come vuole la tradizione, avvolta nell’apposita carta e cotta sotto la cenere con le patate.

Si fornisce di suini nazionali provenienti da un allevamento di Fossano, i provinsen Cuneo. Oltre alla borroeula produce salame con l’utilizzo di solo coscia, lardo aromatizzato, e la bresaola della Brianza da vacche di razza limousine allevate nella bergamasca.

Quel giorno mi sono assicurata la cena con un pacco di farina di polenta taragna e una confezione di borroeula. Nonostante siano sempre meno le persone che fanno i propri acquisti in bottega, la mia speranza è che questa tendenza possa cambiare per favorire le realtà artigianali e i prodotti di qualità. Acquistiamo meno, bedre, e con meno sprechi.

Carlo Cadsati - Da Pinuccio

Traghetto di Leonardo Via Adda – Imbersago E-mail: info@comune.imbersago.lc.it

“Da Pinuccio” Via Cavour 7 – Merate fraz. Sartirana (LC) Slikt. 039 9902798




Ordine dei Giornalisti. Entro in punta di piedi, ma con le idee chiare.

Forse non tutti sanno, mi riferisco ai non addetti ai lavori, che i giornalisti si distinguono in professionisti e pubblicisti. I primi esercitano questa professione in modo esclusivo e continuativo, mentre i secondi, possono svolgere attività giornalistica non occasionale e retribuita, e nel contempo svolgere anche un’altra professione. Entrambe le figure, oltre ad essere iscritte all’Ordine dei Giornalisti, hanno diritti doveri e responsabilità. Devono diffondere le notizie nel rispetto della verità, senza condizionamenti e strumentalizzazioni. La loro indipendenza e credibilità, garantisce all’opinione pubblica il diritto a ricevere un’informazione onesta.

I denne henseende Indro Montanelli i 1989 skrev:

“La deontologia professionale sta racchiusa in gran parte, se non per intero, in questa semplice e difficile parola: onestà. E’ una parola che non evita gli errori; essi fanno parte del nostro lavoro. Perché è un lavoro che nasce dall’immediato e che da i suoi risultati a tambur battente. Ma evita le distorsioni maliziose quando non addirittura malvage, le furbe strumentalizzazioni, gli asservimenti e le discipline di fazione o di clan di partito. Gli onesti sono refrattari alle opinioni di schieramento – che prescindano da ogni valutazione personale – alle pressioni autorevoli, alle mobilitazioni ideologiche. Non è che siano indifferenti all’ideologia e insensibili alle necessità, in determinati momenti, di scegliere con chi e contro chi stare. Ma queste considerazioni non prevalgono mai sulla propria autonomia di giudizio. Un giornalista che si attenga a questa regoletta in apparenza facile potrà senza dubbio sbagliare, ma da galantuomo. Gli sbagli generosi devono essere riparati, ma non macchiano chi li ha compiuti. Sono gli altri, gli sbagli del servilismo e del carrierismo – che poi sbagli non sono, ma intenzionali stilettate, quelli che sporcano.”

Parole sagge dettate dall’esperienza di un grande giornalista della storia italiana, che a mio parere esprimono l’essenza dell’etica del giornalismo. Il mondo della comunicazione, in cui mi sono ritrovata quasi per caso, richiede tenacia, determinazione, passione e indipendenza. Vel, ho deciso di mettere a frutto l’esperienza fatta in questi ultimi anni, durante i quali, percorrendo km e km in lungo e in largo per l’Italia, ho cercato di conoscere le risorse, ma soprattutto di focalizzare gli ingranaggi che bloccano un paese come il nostro, con potenzialità non espresse come dovrebbe essere giusto che sia.

Nylig, dopo un percorso durato qualche anno, sono entrare a far parte dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia. Ho passato gli ultimi mesi leggendo e riflettendo sulle “Lezioni di diritto dell’Informazione e deontologia della professione giornalistica”, scritto dall’avvocato Guido Camera, e sulle Carte deontologiche, manuali e linee guida, che molti di questo settore dovrebbero leggere, se non tornare a rileggere. I realtà, questa tappa, rappresenta soprattutto una rivincita che ho preso con me stessa. Un punto d’arrivo, eller bedre, un nuovo punto di partenza. Di strada da percorrere ce n’è ancora molta. Det viktigste, è non perdere la voglia di continuare ad imparare e di condividere con entusiasmo il bello e il buono del territorio italiano.

I konklusjonen, per chi vuole intraprendere il mio stesso percorso, ho pensato che possa essere utile un breve vademecum con le condizioni fondamentali per l’iscrizione all’Elenco dei Giornalisti Pubblicisti.

  • E’ indispensabile avere esercitato per almeno due anni un’attività giornalistica non occasionale e retribuita regolarmente svolta presso una testata registrata in Tribunale.
  • E’ necessario documentare la tracciabilità finanziaria della retribuzione ricevuta: almeno 2000€ lordi nel biennio.
  • Gli articoli pubblicati nei due anni, di cui va allegata una copia, devono essere almeno 65 nel caso di quotidiani, og 40 per i periodici.
  • Il Consiglio dell’Ordine, da poco più di un anno, ha introdotto per gli aspiranti Giornalisti Pubblicisti un colloquio/esame condotto da un Consigliere istruttore.

Testi di riferimento e fonte:

“Lezioni di diritto dell’ informazione e deontologia della professione giornalistica” di Guido Camera. Consultabile in formato pdf nella sezione “pubblicazioni” del sito www.odg.mi.it

Ordine dei Giornalisti – Consiglio Regionale della Lombardia
Via A. Da Recanate, 1  Milano – Tel 02 6771371

Da "I Quaderni dell'ordine"

Av “I Quaderni dell’Ordine” – Deontologia istruzioni per l’uso. Mario Consani e Guido Camera




Una domenica in vigna sui colli piacentini. “Tenuta Villa Tavernago”

Tenuta Villa Tavernago, un’azienda agricola biologica situata a Pianello Val Tidone, voluta da Pierfranco Pirovano, costruttore e titolare dell’azienda dal 1978. Una proprietà di 400 ha, referert 32 vitati, che ho visitato in occasione dell’inaugurazione della nuova cantina. Una Tenuta il cui nome ha origine dalla dimora storica di proprietà della famiglia: Villa Tavernago.

A un’ora da Milano, lontani dal traffico e dalla frenesia, le dolci colline e i paesaggi tra la Val LuVigneti Tenuta Villa Tavernagoretta e la Val Tidone, ci permettono di vivere un luogo in cui la rigogliosa natura accoglie antichi castelli e terre tradizionalmente vocate alla viticoltura. Fare biologico, oltre che una scelta rispettosa della natura, necessita di un ambiente incontaminato.

Un realtà agricola dei colli piacentini, che in base all’annata, con uve sanissime, non aggiunge solfiti ai propri vini. I 2010, l’acquisto di impianti per l’imbottigliamento protetto dall’ossigeno senza l’ausilio di antiossidanti chimici (anidride solforosa), ha agevolato questo percorso.

Durante la visita, con l’agronomo Roberto Miravalle e l’enologo Enzo Galetti, consulenti dell’azienda, ho visitato i vigneti suddivisi nei tre appezzamenti di Frassinetto, Valorosa e Vidiano. I vitigni interessati legati al territorio sono: Ortrugo, Malvasia, Barbera, Croatina, Bonarda, ma anche Pinot nero, Pinot grigio, Cabernet Sauvignon e Merlot.

Non sono mancati gli approfondimenti ne le degustazioni. Mot den andre, se fatti in vigna, sono molto più interessanti. Discutendo sulla longevità della vite, ad esempio, ho particolarmente apprezzato la presenza del piccolo vigneto denominato “Misto Colonna”, che accoglie piante di 50/60 anni di età. Sicuramente meno produttivo, ma con una migliore qualità di uve.

Oggi la longevità media delle piante di viti è di circa 20/25 alder. Causa, oltre le eventuali malattie, la meccanizzazione che per certo, a differenza della mano dell’uomo, o meglio ancora della donna, non salvaguardia come dovrebbe la vigna. Opzioni che permettono di valutare le scelte di qualità rispetto alle scelte di quantità delle aziende, che ovviamente influenzano i costi finali, e che richiedono attente valutazioni di marketing.

Fra i vini che ho assaggiato vi propongo un calice di Frassineto Rosé, Spumante Metodo Classico 30 mesi. Pinot nero, Pinot grigio e Chardonnay da coltivazione biologica in percentuale diversa secondo l’annata. Uva raccolta a mano. Dal colore rosa tenue e dal perlage fine e persistente. Una piacevole alternativa alle solite proposte.

Tenuta Villa Tavernago – www.tenutavillatavernago.it

Frassinetto, 1 – Pianello Val Tidone (PC)




Assaggi di territorio italiano. Lodi, la “terra dei mille campanili”.

Rassegna Gastronomica del Lodigiano – 3 Ottobre/13 Dicembre 2015

Lodi, una giovane provincia istituita nel 1992, ricca di verde, di storia e di sapori antichi. Siamo in Lombardia, la prima regione agricola d’Italia. Til tross for dette, come sottolineava il Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni nel suo discorso inaugurale in Piazza della Vittoria, fulcro storico della città, il territorio agricolo si è molto ridotto. Una questione su cui si dibatte per far si, che una terra come la nostra, mantenga la sua originale vocazione agricola. Il lodigiano, per non perdere la sua memoria, vanta ben dieci musei dedicati alla civiltà contadina.

Sono passati molti anni dall’ultima volta che ho visitato Lodi. Anni in cui, come dico spesso, avevo occhi diversi. Til tross for dette, la mia passione per l’arte, la storia e le produzioni agricole non è cambiata. Con uno sguardo più attento ora le mie scelte sono più mirate e consapevoli. Når det er sagt, si parte verso questa giovane provincia alle porte di Milano.

La prima cosa da fare arrivati a Lodi è fermarsi per assaporare le atmosfere di questa città. Le vecchie insegne delle botteghe ci riportano a tradizioni e a un tempo in cui gli uomini e le donne vivevano la vita con ritmi diversi, e con scelte alimentari più legate al territorio. I centri storici dovrebbero privilegiare un’offerta che rappresenti maggiormente le produzioni locali. Una fiera del buono e del bello permanente, sostenuta e agevolata dalle istituzioni.

Lodi, la città delle mille torri

Durante la visita alla città, il mio consiglio è di fermarsi in uno dei tanti locali storici per assaggiare la Raspadüren, sfoglie di formaggio grana molto giovane (7-8 mesi), per l’appunto ‘raspato’ con l’ausilio di un apposito attrezzo. Si usa mangiarla con le mani accompagnandola con delle noci o con dell’uva.

Un altro formaggio tipico non salato che vi consiglio di provare è il Pannerone, da “Panéra", che in dialetto lodigiano significa crema di latte. Il suo un sapore molto particolare: un dolce iniziale che si evolve in un finale amarognolo. Un formaggio che accompagnerei volentieri con un bicchierino di buona grappa secca.

Raspadüra

A due passi da Piazza della Vittoria c’è il Tempio Civico dell’Incoronata, un gioiello dell’architettura rinascimentale a forma ottagonale sorto nel 1488 su disegno di Giovanni Battagio. Il campanile del 1503 è di Lorenzo Maggi, l’abside del 1691 è di Lorenzo Fontana. Una magnificenza con interni completamente decorati da tavole e splendidi affreschi. Assolutamente da vedere.

Tempio Civico dell'incoronata

Nel Lodigiano le atmosfere cambiano in fretta. Una provincia con un’estensione di circa 782 km2 circondata da parchi e riserve naturali, attraversati da una rete ciclabile di oltre 500 km. Pianure e vie d’acqua, l’Adda a est e il Po a sud, da vivere a poca distanza dal centro storico a bordo di battelli. Navigare in Lombardia er det mulig.

Adda

Tradisjon, valorizzazione storica e artistica e futuro sostenibile. Lodi, con il Parco Tecnologico Padano, polo di innovazione nel settore agroalimentare, investe nella ricerca per garantire prodotti più sostenibili e sani, e per aiutare le imprese ad innovare. Molto interessante e consigliata la sua visita. PTP – Science Park

Parco Teconologico Padano

Ho vissuto tutto questo, e molto di più, durante la 27′ utgave av Rassegna gastronomica del Lodigiano, evento patrocinato da Regione Lombardia che, fra 3 Ottobre al 13 Desember 2015, valorizza questo territorio, le sue tradizioni e i suoi prodotti.

Rassegna gastronomica del Lodigiano

www.lodi2015.it
www.provincia.lodi.it




La storia della “zuppa inglese”, un dolce Tosco-Emiliano, che inglese non è.

Den 21 Settembre alla Casa degli Atellani – dimora storica nel centro di Milano sede della Vigna di Leonardo – si è svolta una serata all’insegna della biodiversità dedicata alla regione Emilia Romagna. Uno degli “Appuntamenti sulla sostenibilità” promosso da Confagricoltura. Agricoltori, produttori e cuochi, sammen, per rappresentare al meglio le tipicità di questa regione italiana.

Under serata, alla quale ho partecipato con piacere, ho avuto modo di ascoltare storie e di conoscere persone protagoniste di una terra che vanta grandi tradizioni. In particolare mi ha colpito il racconto di Cristina Cerbi, chef dell’Osteria di Fornio, in provincia di Parma. Un locale storico situato nella campagna di Fidenza, che da ben tre generazioni porta avanti la tradizione di famiglia. Citando le parole di Cristina – osti più che ristoratori – garanti di una cucina fatta di ricette familiari.

"Cynthia, questa è l’Emilia, una regione che nel raggio di dieci chilometri cambia la sua cucina tipCristina Cerbiica. Ogni ristoratore segue le ricette di famiglia e la propria tradizione, esattamente come per la zuppa inglese che hai assaggiato quando ci siamo conosciute.”

Credo che molti non sappiano la storia di questo dolce il cui nome apparentemente richiama ad origini diverse. Cristina, den kvelden, mi ha raccontato ciò che la sua famiglia tramanda di generazione in generazione, orgogliosa di questa preparazione.

Tutto ebbe inizio quando un emiliano, dopo essere rientrato a casa da un viaggio di lavoro a Londra, realizzò un dolce di pan di spagna a strati, guarnito con abbondante crema pasticcera. Prendendo spunto da una preparazione simile vista durante il viaggio, venne consigliato dalla sua brava cuoca emiliana che non sprecava nulla. Utilizzò la ciambella e i biscotti avanzati dei giorni precedenti, secchi al punto giusto da dover essere ammorbiditi con del Rosolio, poi sostituito con dell’Alchermes.

Questa è una delle tante storie familiari legate all’origine di questo dolce che molti rivendicano come Toscano. Per non fare torto a nessuno, io definirò la zuppa inglese semplicemente come un dolce Tosco-Emiliano, una preparazione tipica nata dalla creatività italiana.

Osteria di Fornio – Via Fornio, 78
Sted. Fornio Fidenza (PR) Slikt. 0524.60118
info@osteriafornio.it

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