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Memories of summer and ... "Frico Friulano"

I remember when as a child, during the summer holidays in the countryside, There was organized for the usual trip cousins ​​in Friuli…

Along the way, as I watched from the window the succession of beautiful landscapes of Carnia, in the province of Udine, I listened to the stories of my great-uncles were Trava and my grandfather Emilio.  He left a short time before I was born ... my middle name is in memory of.

A man creative and ingenious, generous and good company, so love to remember my cousin Julian. He lived in Carnia until the love of my grandmother, Louise, led him to move to a small town in the province of Treviso.

Meat, a land between the mountains inhabited by hard-working men and women, i Friulani. Julian still lives there ...

"Carnia is a place where you are at peace with yourself and with the world ... is the harmony between man and nature.” Giuliano De Colle

Today in his honor want to remember a dish of traditional Friulian I really love, il Frico. A plate with ancient origins, mentioned for the first time in 1400 by Maestro Martino of Como in the work "De Arte Coquinaria". Here I report the typical recipe of family.


  Il Frico Friulano

Serves 4 people:

  • 2 cucchiai d’olio
  • half an onion
  • 500 Article. potato
  • 250 Article. cheese montasio
  • sale q.b.

Preparation:

– Finely chop the onion, brown it in a frying pan and add the potatoes cut into fine strips.

– Season with salt and cook for 20 minutes, stirring often all.

– When the mixture is well blended, add cheese, cut into thin slices to melt it.

– Turning more times Frico so as to create a uniform crust and golden.

At this point I can only wish you good appetite greeting you as you would expect in Friuli send ...! 😉




L’Ayurveda, to rediscover the ancient natural medicine

 

Risponde il Dott. Marco Bartoli, surgeon specialized in homeopathy, professor of traditional Chinese medicine and Ayurvedic.

Ho conosciuto Marco ascoltandolo in una conferenza che ha tenuto a Milano sul tema della medicina ayurvedica, la medicina tradizionale indiana.

E’ risaputo da chi mi conosce che non amo i farmaci, li uso solo quando è strettamente necessario. In Italia purtroppo a causa di una spinta mediatica deviante, se ne abusa. Le code che vedo sovente in farmacia le vorrei vedere nei campi, dove erbe medicinali dai rimedi antichi possono molto. Ovviamente a ciascuno il suo mestiere, non tutti hanno la conoscenza di questo settore. Diventiamo meno pigri, e avviciniamoci ai sistemi naturali anche solo entrando più in erboristeria.

For some, con la vita frenetica che conduciamo è più semplice inghiottire una pillola che ponga rimedio ai nostri mali, senza però renderci conto che, con l’andar del tempo, finiremo per intossicarci. Uno stile di vita e un’alimentazione corretta possono molto più di tante medicine…

  • Ciao Marco, durante la tua conferenza hai citato il motto dell’ayurveda: "Knowledge is structured in consciousness." Do you want to elaborate on this concept by explaining to people new to this ancient form of medicine?

Hello Cynthia, l’ayurveda fece la sua comparsa nel mondo quando alcuni grandi saggi si riunirono e dissero: “La salute è il supremo fondamento della virtù, della prosperità, del piacere e della salvezza, mentre le malattie rovinano la salute, il bello della vita e la vita stessa.

Da allora alcuni particolari esseri umani hanno avuto il compito di preservare e trasmettere questa saggezza. Gli straordinari saggi dell’Ayurveda avevano raggiunto un tale livello di coscienza di sé, by entering into communion with the forces that govern the universe. Ecco spiegata la frase che ho pronunciato nella conferenza. “La conoscenza è strutturata nella coscienza“.

Anno dopo anno esperimenti scientifici sempre più rigorosi non fanno altro che confermare l’esattezza dei principi curativi stabiliti da alcuni mistici millenni e millenni orsono.

  • E’ importante evitare l’inquinamento dell’organismo in tutte le sue forme. Ma com’è possibile farlo per chi vive in città?

Evitare l’inquinamento delle nostre città non è possibile. Sul lungo periodo si potrebbe pensare di progettare le città con criteri più ecologici ed ecosostenibili, ma cosa fare nell’immediato per chi vive immerso tra fumi, rumori, veleni, smog e inquinamento alimentare ed elettromagnetico?

It’ essenziale capire l’importanza di depurare profondamente l’organismo. Con i farmaci chimici non possiamo depurare nulla, rather… aggiungiamo solo un ulteriore forma di tossicità. I farmaci a volte sono efficaci, addirittura salvavita; spesso però assistiamo a forme di abuso.

Ecco l’esigenza di ricorrere alle medicine denominate olistiche o naturali. Con queste terapie possiamo eliminare molti fattori pericolosamente tossici, che sono il fondamento delle malattie e che letteralmente ci rubano anni o decenni di vita. Tra queste terapie annoveriamo la medicina ayurvedica, la fitoterapia, la medicina tradizionale cinese, la medicina omeopatica. Io come medico pratico a tempo pieno da più di venti anni queste discipline, e posso assicurarvi che sono efficaci, affidabili e prive di effetti collaterali. Naturalmente devono essere esercitate da un medico esperto e competente. Negli anni il numero dei pazienti che si curano con queste medicine in Italia è arrivato a superare di gran lunga i dieci milioni di unità. Nel frattempo si sono moltiplicati studi scientifici seri e rigorosi, che provano l’efficacia di queste terapie.

Personally, quando faccio lezione ai medici, presento molti miei casi clinici risolti che in precedenza non avevano ottenuto benefici con i comuni presidi farmacologici. Sono quei casi difficili che noi medici chiamiamo “Not responders. "I present clinical analysis, prima e dopo la cura, e testimonianze scritte dei pazienti che confermano l’efficacia dei trattamenti.

  • Ora cito una parola che potrei chiamare anche parolaccia: OGM. Lascio continuare a te…

Guarda la mia è un’opinione strettamente personale su un tema che è già molto dibattuto. Molti scienziati si schierano a favore, altri sono contro. Personalmente penso che gli O.G.M. siano veramente pericolosi, ed ho paura di ciò che sta accadendo! We do not know really nothing of the consequences that such genetic manipulation, che poi diventano il nostro cibo di tutti i giorni, possano avere a breve-medio-lungo periodo sulle nostre strutture cellulari.

Mi sembra un delirio alla Frankstein, inserire D.N.A di scorpione in una mela… mi sembra un voler violentare la natura con la scusa di voler migliorare la qualità del cibo. Puntiamo piuttosto su un cibo veramente biologico se davvero vogliamo fare un discorso di qualità! Non facciamoci ingannare! I wonder ... and this is a terrible question: il vero motivo che spinge certa pseudo-scienza può essere l’interesse di multinazionali ad espandere vendite ed affari? Non so…

Io onestamente sono per il cibo tradizionale, genuino, come natura crea da millenni. Also because, Darwin lo insegna, e molti altri dopo lui lo ribadiscono… La natura fa le sue prove per migliorare in ogni generazione la sua progenie. There are biological-chemical-genetic mechanisms that drive perfect and prodigious each plant species to adapt to changed climates, terreni diversi, ecosistemi in perenne divenire.

Come avrebbero potuto sopravvivere per millenni i nostri alberi di pere, mele o qualsivoglia frutto se non ci fosse un’intelligenza sacra e mirabile che in ogni istante è all’opera? Nella bibbia c’è scritto: “piante, flowers, frutti siano il vostro cibo e la vostra medicina…” un concetto semplice, chiaro e inattaccabile!

  • Il medico cura anche ascoltando il paziente. But how do?

Saper ascoltare il paziente è fondamentale. Saper poi valorizzare ciò che dice ai fini di una terapia veramente personalizzata è ancora più importante. Let me give an example: cento casi di bambini colpiti dallo stesso batterio (per es. streptococco) per noi medici olistici significa spesso prescrivere cento ricette diverse l’una dall’altra!

Ognuna delle terapie naturali che ho citato prima analizza con diverse teorie costituzionali il “terreno energetico di base” del paziente. Ciò orienta il medico nella scelta tra migliaia di diversi rimedi naturali siano essi vegetali, minerali o sostanze di tipo animale. Spesso ai fini della diagnosi differenziale il medico di medicina naturale considera i tratti caratteriali e psicologici.

Se devo scegliere tra duecento piante che curano l’osteoporosi devo sapere che non tutte sono adatte al tipo collerico. E’ qualcosa di importante che devo considerare. Se sto tentando di curare due casi di steatosi epatica, non farò la stessa prescrizione nel caso di un paziente freddoloso e magro rispetto ad uno caloroso e grasso.

Quindi devo visitare, guardare, interrogare, ascoltare… e tirare le somme di tutto per una terapia specifica… solo per quella persona! E devo considerare persino la stagione in cui la terapia è somministrata… perché vi sono energie diverse che s’interfacciano.

  • Parliamo di alimentazione. Puoi darci qualche consiglio semplici e attuabile per migliorare la nostra vita?

Il consiglio migliore a livello alimentare sarebbe quello di seguire integralmente i dettami della medicina ayurvedica. Ciò significa alimentarsi in base al proprio Dosha. Per Dosha intendiamo lo squilibrio energetico di base che determina la nostra appartenenza a una delle tre costituzioni di base (Vata-Pitta-Kapha). Semplificando molto potremmo dire che esistono individui nei quali esiste un eccesso dell’energia fuoco, in altri prevale acqua o terra o aria etc.

Nella mia alimentazione devo tenere conto di questo ed invece nella medicina ufficiale ciò è completamente ignorato. Ci si basa su calorie, giusto assemblaggio di protidi-glicidi-lipidi-fibre e sali minerali… e tutto finisce lì. Invece c’è molto altro! La medicina ayurveda per millenni ha studiato le caratteristiche energetiche del cibo. Esistono cioè cibi di natura fuoco altri di natura prevalente acqua o terra… ed altri misti. Il cibo diventa una vera terapia laddove riesce a riequilibrare un eccesso energetico che alla lunga genera accumulo di tossine, e successivamente patologia. Abbiamo utilizzato concetti simili a questi provenienti dalla medicina cinese e abbiamo ottenuto ottimi risultati nel campo dietologico.

Gli studi dell’Istituto Paracelso di Roma, di cui faccio parte, sono esemplari e pionieristici in tal senso. I risultati sbalorditivi dal punto di vista scientifico sono stati oggetto di numerosi congressi medici nazionali ed internazionali come quello di Strasburgo nel 2009. Anzi approfitto della tua intervista (e ti ringrazio Cinzia per l’opportunità) per dare la mia mail a tutti coloro (colleghi medici in primis) fossero interessati a studiare l’alimentazione sotto un profilo completamente nuovo o condividere esperienze e studi inerenti alle terapie olistiche: posso su questo tema fornire molti materiali scientifici interessanti, in anteprima europea.

dott.bartolimarco @ gmail.com




Gianfranco Tuoro, Cook to manufacturer “Sciavuru d’Aliva”… Profumo d'Oliva

Just a moment, and everything changes ...,,it,As a morning two years ago,,it,with me hanging on a belt between the shattered glass,,it,Gianfranco has had the same experience in,,it,a serious car accident on a motorcycle which unfortunately did not protect him,,it,forcing him now in a wheelchair,,it,Life is strange,,it,sometimes difficult,,it,putting us to the test,,it,bring out in us potential unexpected,,it,stuck at home for months, I began to write about reality that until then I would just visit,,it,Gianfranco instead began producing olive oil in Castelvetrano,,it,Gianfranco Tuoro was born and raised in Lecco,,it,His passion for food and wine led him to move towards the hotel management,,it

Come una mattina di due anni fa, when due to an oversight, a young man driving his car did not stop at a stop sign. My car began to rotate on itself crawling on the ground to a halt destroyed, crushed and overturned, with me hanging on a belt between the shattered glass. Gianfranco has had the same experience in 2002, un grave incidente stradale avvenuto su una moto che purtroppo non lo ha protetto, obbligandolo ora su una carrozzina.

La vita è strana, a volte le difficoltà, mettendoci alla prova, fanno emergere in noi potenziali inaspettati. I, bloccata a casa per mesi ho incominciato a scrivere di realtà che fino ad allora mi limitavo a visitare. Gianfranco invece ha iniziato a produrre olio d’oliva a Castelvetrano, in Sicily, land sua origine: “Sciavuru d’Aliva”.

Gianfranco Tuoro è nato e cresciuto a Lecco. La sua passione per l’enogastronomia l’ha portato ad orientarsi verso gli studi alberghieri. While in school he began working as a cook in a restaurant on the banks of the Adda,,it,Once he graduated,,it,He began to practice his profession in some restaurants in Europe,,it,He returned to Italy for a holiday period,,it,his life was suddenly interrupted by a serious car accident that has forced on a wheelchair,,it,After the initial period dedicated to the rehabilitation done at the Hospital of Sondalo,,it,he moved to the birthplace of his mother,,it,Castelvetrano,,en,The uncle's house was more suited to his new lifestyle needs,,it,spending time in the place where he grew up as a child and the carefree memories that re-emerged,,it. Then, una volta diplomatosi, ha incominciato ad esercitare la sua professione in alcuni ristoranti in Europa.

In 2002, tornato in Italia per un periodo di vacanza, la sua vita è stata interrotta improvvisamente da un grave incidente stradale che l’ha costretto su una carrozzina. Dopo il periodo iniziale dedicato alla riabilitazione fatta presso l’Ospedale di Sondalo, si è trasferito nel paese natio di sua madre, Castelvetrano (TP), in Sicily.

La casa degli zii era più adatta alle sue nuove esigenze di vita. Then, passare del tempo nel luogo in cui era cresciuto da bambino e i ricordi spensierati che riemergevano, They have led to the decision to buy a piece of land and start producing olive oil,,it,village dedicated to the production,,it,he called in if,,it,I often say that the earth can save us if we save her,,it,So it is for many ...,,it,Now Gianfranco live there for several months a year,,it,to personally follow the various stages of the olive cultivation and the production of its oil,,it,Very often I stop,,it,and without realizing I smile,,it,remembering my life experienced by a child in the countryside,,it,when the time passed between the slow harvests and Timber cheerful,,it,I asked Gianfranco raccontarmene one of his,,it,a memory of his childhood in Castelvetrano,,it,in the land of Sicily,,it,I remember the blazing sun,,it.

Castelvetrano, paese dedito alla produzione dell’olio, l’ha chiamato a se. Dico spesso che la terra ci può salvare se sappiamo salvare lei. Così è per molti…

Ora Gianfranco vive li per parecchi mesi all’anno, per seguire personalmente le varie fasi della coltivazione dell’uliveto e della produzione del suo olio d’oliva.

Molto spesso mi soffermo, e senza accorgermi sorrido, ricordando la mia vita vissuta da bambina in campagna, quando il tempo passava lento tra le vendemmie e le tavolate allegre. Ho chiesto a Gianfranco di raccontarmene uno suo, un ricordo della sua infanzia a Castelvetrano, in terra di Sicilia.

Ricordo il sole infuocato, the joy of immersing the head in a bucket of water freezing pulled out by hand from the well… I remember the hunger of us children-locusts at the thought of fried eggs in oil with potatoes prepared by our mothers for lunch time ... I remember the sky in the Sicilian evenings, when, seduti sulla veranda ammiravamo il tramonto con le sue luci e i suoi colori… Ricordi indimenticabili e bellissimi!

 

  • Mi piace conoscere i territori raccontati da chi li vive e li rispetta. Le produzioni sono la conseguenza di queste passioni, sono il frutto della terra per mano dell’uomo. Il mio sogno è quello di legarmi alla terra, l’unica che mi da vera pace e benessere. Gianfranco ora tocca a te. Raccontami la tua terra…

Cynthia, It reigns on the territory of Castelvetrano olives and much of the country's economy revolves around it. Il periodo non felice che stiamo attraversando ha colpito anche questa realtà, e ha disaffezionato molte persone dal lavoro della campagna perché non riesce più a creare un reddito adeguato.

Come ti dicevo la cultivar regina è la Nocellara del Belìce, un’oliva grossa e tonda, che appunto ricorda una noce. It’ una cultivar che ha una storia antica. Pensa che nel 1600, sotto il dominio degli Aragona, nella zona furono create grandi piantagioni di olivi che, anziché mirare alla quantità produttiva, prediligessero la produzione di frutti di grosso calibro. In quell’epoca nasceva la Nocellara come si conosce oggi, oliva fra le più rinomate nell’immenso elenco delle olive italiane.

From 2009 ho aderito al consorzio DOP “Valle del Belìce”. Non sapevo nulla di agricoltura ne di commercializzazione. Ho trovato però subito degli estimatori che mi hanno dimostrato stima dandomi coraggio. Dallo scorso anno esporto i miei prodotti anche all’estero con un’etichetta differente.

Sono contento di aver iniziato a collaborare con un ragazzo che, oltre alla vendita, si preoccupi di creare e diffondere la giusta informazione per l’uso di prodotti di alta qualità, e del perché questi abbiano dei costi diversi rispetto a quelli della grande distribuzione. Certo è, che ci sono popoli che hanno una propensione a voler imparare cose nuove rispetto ad altri che vengono cresciuti con pregiudizi, spesso basati su informazioni scorrette.

  • Gianfranco, una delle cose che adoro più mangiare è il pane con l’olio d’oliva, ma… se ti chiedo una ricetta che mi rispondi ?  😉

Cynthia, come potrai immaginare ne esistono parecchie che utilizzano i prodotti e gli aromi tipici di Castelvetrano. Te ne racconterò una semplicissima che purtroppo appartiene al periodo primaverile da poco trascorso ma che ti invito a ricordare per l’anno prossimo.

 

Uova fritte, naturalmente con l’extravergine di Nocellara, con insalata di arance e finocchi.

Si prepara l’insalata unendo le arance (preferibilmente di Ribera) e un finocchio tagliato a julienne. Se poi ci fosse anche qualche fava cruda non sarebbe male. Sempre se si vuol esagerare aggiungere qualche fogliolina di maggiorana fresca.

Olio d’oliva, sale e pepe e… buon appetito! 🙂

 

 




Today is chat, shhh… listening! I present to you a modern housewife!

Samanta Cornaviera, a bit 'like me ... Venetian speaker for radio and advertising, cuciniera for passion and tradition, profession: “Massaia, ma… moderna!”

I can only tell you that Samantha is a true miracle! L’ho conosciuta recentemente partecipando a Social Gusto, the event which allowed us to expose our experience in the evolution of communication in terms of food and wine.

A force of nature, passionate as me to the traditions and history. Do you think that has collected many recipes of the twentieth century. Io le adoro! If you want to listen to audio format pills, can be found which.

I asked Samantha what it means to be modern housewife today, if it is a myth or if it is still possible. Le ho chiesto anche come è iniziata la sua collaborazione con la rivista “La Cucina Italiana”e poi le ho chiesto… rather, since she una speaker, I would say that the only solution is to listen! 

Shhhh… silenzo! 😉

Le nostre signore sanno che la donna moderna non può scindersi dalla massaia moderna. Si può star bene in salotto e stare bene in cucina; pantry must have for every woman's wardrobe is as important as the kitchen than the living room.”

Of “La Cucina Italiana” – N. 1 Year 1 – 15 December 1929

 




"Tano, passami l’olio, but for the soup ...!”

Who knows how to make the soup, raise your hand!  

You will say: "Ehh Cinzia, that it takes to do so!"But no! A good soup if done right, must be done in a workmanlike manner ... rather, to rule Tano! It is not over ... Now I ask you: "Minestrone soup in winter or year-round?"I do all year ... and you?

I love the soup, nice warm winter, e of estate tiepido. A mega concentrate seasonal vegetables, of vitamins and minerals. Too bad that for many in summer and, how to say ... a dish inadequate. Io insisto, and I do it anyway!

But we are really capable of doing the soup?

A few days ago we were discussing with the chef Giancarlo Morelli Most of the mistakes that are in the preparation of soup. Unwittingly it I found a few days later to talk it over with the chef Tano Simonato. He reiterated the common mistake, including my, proceed in the kitchen putting together all the vegetables.

Enough, I decided, I want to know how serious the soup!

Cynthia,  just say it,,it,Season with salt and a little 'sugar,,it,Stories of People Cynthia Tosini "Tano,,it… here's the recipe:

"The cold soup Tano Simonato"

Ingredients:

  • For the broth:

Carrots, zucchini, sedano, white onion, Pomodoro Ramat, basil, laurel, juniper berries.

Preparation:

After you have cleansed all the chopped vegetables, leave on the heat for at least three hours on a low flame.

Go to chinoise (Colino) and keep only the liquid part.

  • For the vegetables:

Carrots, zucchini, this, peas, potato, fave.

Preparation:

Soak the chickpeas the night before (at least 18 hours); put in baking and keep them al dente, about 50 min.

Peel the vegetables and cook as follows:

       – Cut carrots diced and boiled al dente holding.

       – Cut the zucchini and boil until al dente holding.

       – Blanch the peas in boiling water for a few minutes already and keep them al dente.

       – Blanch the beans in boiling water for a few minutes already and keep them al dente.

       – Peel the potatoes and cut into diced and boiled in already boiling water and keep them al dente.

       – Peel a potato and boil it for a long time, to be able to then crush with a potato masher.

All vegetables should be salted water with a little salt.

Keep everything separate until the moment of preparation of soup.

  • For the rice:

Cook in boiling water already in the boulevard rice dwarf holding the tooth; add salt of half of a normal cooking.

Preparing the soup:

Put the mashed potatoes in the broth and stir; Finally add all the vegetables and rice. Of course all cold. Season with salt and a little 'sugar.

Serve in holster and serve with extra virgin olive oil (Extra Vergine Olive).

 




But homo sapiens sapiens is a herbivore or a carnivore? Now I look at the teeth!

Therefore, the horse, the Pecora, the cows are herbivores, and so far we. The tiger and the lion are carnivorous instead, and I would say that we are also here.

Mother Nature has provided to both teeth and intestine respectively suitable feed for the first and second.

That said I doubt there is a: "Ma l'homo sapiens sapiens, that then-sapiens- it's all what you mean by combining, is a herbivore or a carnivore?”

Oh my goodness what a mess, Cynthia stopped or I'll hand a blood clot!

I would say that the only at this point is guardagli teeth! – The teeth tell?! But you say Cynthia, an embolus I know that you really party! – But no, and it is proved by involving the expert.

I present Dr. Marco Bartoli, surgeon specialized in homeopathy, professor of traditional Chinese medicine and Ayurvedic.

 

  • Ciao Marco, I make it clear ideas…

Hello Cynthia, certain that you! Now I'll explain ...

The comparative anatomy explains that the teeth of humans is rich in molars, that is, from the Latin mola mill, and is used to grind and grind corn, various cereals and vegetables, how does the cow or sheep, notoriously herbivores.

L’uomo, the Pecora, the horse or the cow are very similar to the teeth and also for the type of intestine very long, narrow and convoluted. Everything is tailored to a type of vegetarian food. Unlike the case of the tiger or lion. Being carnivores have a different tooth structure, suited to tear the prey (then feeding carnivorous) with long sharp canines. Their intestine is also different and adapted to a type of power dense animal protein.

In short, if we introduce an excess of foods of animal type (meat or fish that is) produce dangerous toxins, that in the long run cause diseases. If you contact the main international vegetarian societies will provide you with an enormous amount of scientific studies that prove this. Not to mention the effect on the pH of our body with foods of animal type tends inexorably to the acidity, speeding up the aging process of tissue.

 

I wanted to bring this action by Marco solely because it made me think. Are not un'integralista, although I love the vegetarian diet. That said, the really important thing for our organization is to reduce the consumption of meat. Come ben si sa, the exception is not the rule…




A chat with ... a Mom Bionics!

You will say, mamma bionica, but in what sense ?! Nel senso che Laura Pantaleo Lucchetti è una mamma specialissima con ben sei figli! But not only, oltre che mamma lei è una cara amica e collega, visto che entrambe collaboriamo con il Kale, rivista enogastronomica on-line.

Alcuni già la conoscono, tanti altri ancora no. Ho deciso di presentarvela: eccola, da “Una mamma e sette laghi”, il suo blog personale.

  • Ciao Laura, ricordo la prima volta che ti ho conosciuta… Inizialmente attraverso la lettura dei tuoi scritti, then, person, a Olio Officina Food Festival 2013. Una donna semplice, dolce e grintosa. D’altronde non potrebbe essere diversamente con una famiglia così numerosa, una vera e propria “impresa familiare.” 😉 Io sono figlia unica con un figlio unico, ma ho un profondo senso della famiglia. Sono stata sposata per molti anni con un uomo con sette fratelli, quindi una vaga idea me la sono fatta. Some, gestirla è tutt’altra cosa.

        Laura, cosa significa oggi avere sei figli? Sospira prima di rispondere…

Mia cara, innanzitutto ti ringrazio per queste bellissime parole e per avermi dedicato questa pagina. Ho preso un bel respiro e mi sono pure seduta (inaudito!). Allora, andiamo per gradi. Essere genitori di prole numerosa non è mai stato facile, penso. Solo che ci sono un po’ di distinguo da fare.

Una volta tutte le madri di famiglia non particolarmente agiate, sia che avessero un figlio solo sia che ne avessero dieci, lavoravano o dentro o fuori casa. Chi faceva la magliaia, chi andava all’opificio, chi nei campi… è storia, e se uno si documenta bene (prendi ad esempio Carlo Maria Cipolla, il mio personale vate della storia economica) se ne fa una ragione. E’ che oggi il modello prevalente di famiglia è quello atomico, perché si vive lontano da quelle di origine. Un tempo, instead, nonni e genitori vivevano nella stessa cascina, nella stessa contrada, nello stesso paese, e c’era sempre una zia o una matriarca ad occuparsi dei bambini e del desco mentre i giovani – donne e uomini – andavano a lavorare. La casalinga, anche linguisticamente (prendi un qualsiasi dizionario etimologico e te ne accorgi), nasce con il primo Novecento, con gli spostamenti dai luoghi natii, ed ha un successo strepitoso con la ricostruzione e con, consentimelo, gli agi che questa ha portato. Il modello atomico si rinforza negli anni con i problemi annessi: le nuove famiglie hanno una disperata necessità di creare ex novo un sostegno organizzativo che precedentemente faceva parte integrante della società e non era mai stato messo in discussione. Le donne, so, smettono di lavorare dovendo occuparsi tutto il giorno di prole e casa. E cominciano a diventare schiave delle pulizie domestiche, delle mode mediatiche e dei figli…

Facciamo un salto generazionale. Oggi a livello organizzativo come siamo messe? La verità è che facciamo pochi figli, e questo non dipende solo ed esclusivamente da motivi economici. Dipende da fattori organizzativi che spesso e volentieri esulano dalle possibilità della sola donna: o è la coppia ad organizzarsi o la vedo dura, e comunque senza aiuti esterni è particolarmente complicato far quadrare tutto. Again, non è solo questione di soldi. It, se me lo consenti, il cliché casa perfetta gioca a sfavore del numero di figli. La donna si fa un punto d’onore ad avere tutto in ordine farmaceutico. Mi spiace ma io non ci sto. Non si può pretendere che una casa funzionale alle esigenze di una famiglia con bambini sia perfetta. Ecco perché mi sono creata questa “finzione” del bionico: bisogna, in una famiglia moderna, avere tante periferiche a portata di mano per le varie necessità familiari. Se la casa non è lustra alla perfezione, se i bambini hanno qualche macchiolina sulla maglietta, se i jeans li stiriamo addosso, a chi interessa veramente? Solo alla suocera o all’amica snob. Chi ti vuole veramente bene passa sopra anche alle ragnatele.

Per concludere, today, perhaps, è più difficile portare avanti una famiglia numerosa perché le pretese dall’esterno sono troppe, esagerate. La vita frenetica e mondana, le mode mediatiche ti impongono dei ritmi sconvolgenti. Puoi benissimo farcela con tanti figli, anche a lavorare fuori casa (o dentro, come faccio io che scrivo per mestiere), ma a patto di sopportare su di te l’opinione altrui, spesso invadente, quasi sempre contraria. A partire dai familiari. Pensa che noi non andiamo in vacanza da sette anni, stiamo benissimo così immersi nel nostro verde e andando al lago quando ci è possibile… e ci viene rimproverato come se facessimo mancare ai nostri figli un bene primario. E’ tutta una questione di prospettive.

  • Ora chiudo gli occhi e immagino di vedervi tutti insieme seduti a tavola a pranzare. Ho una visione allegra, e non posso che sorridere… Non vedo però che cosa hai preparato. Me lo descrivi? 

Per pranzo – papà è tornato dalla notte e la tavola era al completo! – c’erano delle polpette di pane e ricotta ricavate dagli avanzi di cucina. Costruisco spesso pranzi e cene dagli avanzi, almeno due-tre volte la settimana. E’ divertente, healthy, economico. Coinvolgo anche la fantasia dei bambini, sia nella preparazione sia durante il pasto. La mia filosofia culinaria può essere tranquillamente definita un elogio della polpetta e del polpettone! Le polpette fanno allegria, sono piccole, tonde, praticamente perfette. Agli occhi dei bambini sono il non plus ultra; ma anche a quelli dei grandi. Cosa ci vuole a fare una polpetta? Praticamente niente, quasi. Pensa che io ne preparo una trentina ad infornata ed è raro che se ne avanzino…

  • Ci siamo già trovate due volte insieme per esporre pubblicamente il nostro pensiero sulla comunicazione e sulla promozione enogastronomica in rete. Personalmente non sono molto abituata, cerco di essere me stessa dicendo semplicemente quello che penso e quello in cui credo. Tu invece, anche se fai la timida, mi stupisci sempre piacevolmente per la sicurezza nell’esporre i tuoi pensieri. Sicuramente la tua esperienza di speaker radiofonica ha molto contribuito. Mi racconti qualche ricordo di quel periodo? 

Certamente. Da una puntata ”zero”, che condussi nel maggio 2008 senza prevedere onestamente il seguito, mi “scritturarono” per altri tre anni di conduzione. Facevo un programma di cucina e successivamente anche di libri per bambini – la mia vera passione! – assieme alla collega Ilariamaria. La trasmissione andava in onda su Radio Padania e continua tuttora, ma io ho lasciato per motivi vari – principalmente per la gravidanza e la nascita di Giovanni – nel luglio 2011. Conducevo la mia parte al telefono, come una sorta di moderna Lisa Biondi. Mi emozionava sempre il riscontro con l’ascoltatore e le telefonate erano aperte e ovviamente non potevo prevedere cosa mi avrebbero chiesto. Mi divertivo moltissimo ma mi preparavo anche molto bene il canovaccio sui cui giostrare la puntata. Un’esperienza che mi aiutata sicuramente ad interagire con il pubblico, ma io sono naturalmente portata alla socialità… con tutti i figli che ho, praticamente conosco tutte le mamme del quartiere!

  • Good, che ore si son fatte? Quasi quasi facciamo merenda, ma… una merenda letteraria, 😉 magari nel parco, e con tanti bambini! Dai che scherzo, ma neanche tanto, visto che io la merenda la faccio ancora!  Qualche giorno fa mi è piaciuto molto ascoltarti mentre mi parlavi delle tue belle merende educative, durante le quali, oltre a leggere favole e racconti, prepari ai bambini spuntini con ingredienti semplici e genuini. Se dipendesse da me, inserirei educazione alimentare come materia scolastica obbligatoria…

Sarebbe bellissimo! Allora, la cosa è nata in maniera molto spontanea. Mio marito da un bel po’ di tempo è di guardia tutti i santi venerdì o quasi, per tutto il giorno. Then, soprattutto adesso che ci sono le belle giornate (come no: in questo momento sta grandinando!), mi ritrovo a dover organizzare le uscite di comitiva (!) alone. Mia madre abita abbastanza vicina ma cura mio nipote, e mia suocera vive a venti km di distanza. Quindi mi devo organizzare proprio con le mie uniche risorse. Sei bambini al parco ti scappano da tutte le parti: così un venerdì che ero un po’ stanca mi sono portata un libro, la torta al cioccolato appena sfornata, acqua naturale e bicchieri di plastica, mi sono seduta sotto un albero al fresco con la mamma della compagna di banco di Carolina e ho iniziato a leggere un racconto di Gianni Rodari, che era delle mie parti. In breve sono accorsi un po’ di bambini incuriositi, e dietro l’offerta di un pezzo di torta si sono seduti e hanno ascoltato il racconto. Era un pezzo che mi stava particolarmente a cuore, l'”Apollonia della marmellata” by “Favole al Telefono”.

Parla di una signora della Valcuvia (sopra Varese) che sa fare la marmellata con tutto, persino i ricci delle castagne e i sassi. Da quel giorno ho deciso che avrei continuato con queste merende letterarie, portando con me un pezzettino di letteratura locale per ragazzi. Domani offrirò la terza di queste merende. Lo scopo è duplice: fermo restando il tenere a bada per una mezzoretta i bambini, il che fa rinfrancare un po’ le mamme, e offre lo spunto di socializzare; succede che i bambini sentono pagine letterarie un po’ fuori dagli schemi – come ad esempio “Le avventure di Pierino” di Piero Chiara – e poi, slowly, come nel nostro caso, si attira l’attenzione mediatica. Perché quel parco dove faccio le merende, il parco Molina di Varese, è proprio maltenuto, dimenticato dall’amministrazione locale.

I giochi sono malconci. Ragazzi grandi invadono con pallonate la piazza ai bambini piccoli nonostante il divieto di giocare a pallone. Uno strapiombo senza protezione (l’anno scorso stava per caderci il figlio di una mia amica) delimita la corsia dedicata alle biciclette e agli skateboard. Siccome il mio quartiere è piuttosto umile e decentrato, viene dimenticato da tutti. Eppure quel parco è l’unico polmone verde che tanti bambini si possono permettere per tutta la stagione bella. Tante volte abbiamo chiesto interventi mirati al Comune, ma c’è stato un unico restauro un paio d’anni fa e non è risultato conforme alle aspettative. Quindi queste merende letterarie vogliono attirare l’attenzione su un problema sociale e strutturale che è urgente da ridefinire.  




"# SocialGusto : the evolution of communication, and ... the mine "

“Le civiltà maggiori furono dettate da popoli che ebbero le cure più grandi nell’arte e nella scienza dell’alimento… “ da “La Cucina Italiana” N. 1 – ANNO I – 15 December 1929

How is my dear friend Giorgio Ferrari: “Italians are the sum of experiences in History. If you lose you go back to being confused that the common people have no voice. The kitchen becomes poor that wealth, wine farmers who becomes DOC.”

A quote that I fully agree, being fond of history convinced that, to move forward one step back should be done. I'm talking about the recovery of traditions, Cooking poor but rich in history, I speak of simplicity ...

It 'a difficult time for many, the gears of our economy are slowing overall. We must unite, but above all we must unite. We need people to believe in, people with real passion for the area, for its history and its people. Utopia, no, only true love for my country.

If each of us to take a step forward, in his own way, how can, I am sure we would end up meet. I'm a romantic in the broadest sense of the term, and launch my cry, my #TamTamxlaTerra, for those who believe like me, the future that we have under our feet ...

Forgive my outburst, but I can not do otherwise. Whenever I get the chance, my way, cheerfully, with my garish hats, with my smiles, with my river of words, I profess my faith to the earth.

I was presented with the opportunity to Social Gusto, the event coordinated by the gentle Silvia Giovannini, held in the magnificent Este gardens of Varese.

Featuring the cuisine of Italian quality closer to the people, but not only. The space reserved for the cultural offer has allowed journalists and bloggers, to expose their experiences and their thoughts, in the evolution of communication on the subject of food and wine.

I had the pleasure of being at the table with:

  • Anna Prandoni, Director of Italian Cooking, the most important cooking magazine in Italy founded in 1929
  • Laura Pantaleo Lucchetti, food bloggers like me who collaborated with Green Cabbage, weekly online food&wine
  • Rosy Battle, journalist expert in social media and "lack of food blogger"
  • Samanta Abalush Cornaviera, housewife 2.0
  • Eugenio Peralta, foodblogger creator of the blog The man is a Locust
  • Jenny Maggioni, blogger

Simple people who I got to appreciate, driven by a passion for food and for the recovery of traditions, but with an eye to the network and its great potential for the promotion of the territory and its productions.

In my speech I told him how, almost three years ago, I started my adventure that is literally sweeping me now, ma che mi piace tanto. Non faccio un mistero sul cambiamento che la mia vita ha avuto improvvisamente. After an initial loss I raised reinvesting in the passions of all time, land, l’agricoltura, wine, and history of the people.  Da ragazzina sono cresciuta tra le vigne nelle campagne trevigiane… la terra lascia il segno, in time, and souls.

I created a group on Facebook, Le Vigne-support. I shared links related to the traditions, dialects, al cibo, couples to wine. Someone noticed this woman noisy. One day I was suggested to read an interview with a winemaker of Aosta. I was moved so much that I went there to meet you. When I learned that he had not the means to the label in the back of his bottle of wine, I wanted to tell the story of the vineyard.

I brought it to him after it printed, because I wanted that might give together with the sale of its wine. Someone has accessed, and asked me to write. My story now continues here on the blog and on Green Cabbage, although I have a dream, to live in the countryside and work in agriculture. I often say to myself,: “Cynthia, feet on the ground, and remember why you started.” I am learning and will continue to do so, because in the end you never stop ...

Among my many passions, there is also that of digital communication. Twitto, photographer, launch on social ... a real plague! 😉 Metto in rete tutto quello in cui credo e che mi piace, to share my moments of happiness, convinced of the importance of communication and food and wine of the region through the web.

But one thing I am firmly convinced,  i social che abbiamo l’opportunità di utilizzare devono unire, and not replace direct knowledge, experience needed to know the reality, and their products. Do not stop at the windows ...




Interlaken: one tra terra laghi, mountain, gusto e… musica !

I can not help but write what I live, at least when I'm excited. I love to take pictures with the words memories, to review them and to relive, but above all not to lose…

If you think that only a few days ago I was in Switzerland wide-eyed at the sight of majestic landscapes, then that triggered the nostalgia… Known often surprised that people are surprised by my inexhaustible enthusiasm for the beauty that nature has to offer. I would say: “Nor were the first time you see some scenery !”. The truth is that nature as all good things do not get tired, tutt’altro, regenerates the body, mind and spirit…

They were exciting days ! The majesty of the mountains, the view of the streams and the peace of the lake have made that my eyes sparkled continuously. I photographed everywhere, almost in a vain attempt to stop time, do not miss this moment, to share, to convey my happiness…

Enveloped by the music of the protagonist Greenfield Festival 2013, l’evento musicale rock-metal three-day which takes place every year in Interlaken, I often turned my gaze to the trees, that, as sentinels, sono garanti del nostro futuro.

I'm not a metalhead as the person who invited me to live this adventure, however appreciate some bands that play music closer to my taste.

Anyway, I always look on the bright side in all my experience, che mi forma, that enriches me and making me more aware.

It all started so, with “who play the horns of the Alps”, the Swiss national instrument.

Music from the sound in harmony with nature, perfect to listen to with an eye between its mountains: l 'Eiger, the Monk e la Virgo.

Interlaken, andna small town in the Swiss land divided between the lago di Thun and the Lake Brienz, one of twenty-eight “Pearls of the Alps”. These resorts, located in six different countries, favor Sustainable Tourism being connected together by means ecological damage that the possibility to avoid, for movements, the use dell'auto.

Of course it ... walking walking, hunger is approaching! 😉

In terms of taste, I enjoyed a traditional dish that I got to taste, the spatzli with cream and vegetables

These dumplings, where the term originates from the Swabian dialect which means sparrow, are obtained from a mixture of wheat, eggs and water. Sometimes, in substitution of the latter, using beer.

Spatzli with cream and vegetables

Spatzli with cream and vegetables

Ma ora bando alle ciance e… via con la musica! 🙂

Many groups present, three days of music rock and metal between two stages. Again, are not a metalhead, of course, with all due respect to those who are, e che ne ha la competenza.

Below, Given my lack of knowledge of gender, I will just mention what I liked, and that in part already knew.

Within Temptation

And i PRIMIS Within Temptation, a Dutch gothic metal band founded in 1996 the singer Sharon den Adel, and guitarist Robert Westerholt.

Mono Inc. 

A pleasant surprise was that the listening Mono inc. a group of gothic rock Hamburg. I had the good fortune and pleasure to greet the beautiful and talented drummer, Katia Mia.

Nightwish

Always the great Nightwish, a group of gothic rock born in Finland in 1996.

Their name translated means “desire of the night”, perhaps for those atmospheres that, as I say, and as far as I'm concerned, by listening make me travel with the mind…




Gaetano Besana, by photographer farmer in a green oasis Brianza

What drives us to get closer to the earth?

We run and we live in constant search of targets without realizing that the primary need is to rediscover the harmony of being in contact with nature. A real power-generating releasing vital energy, and that allows us to really grow and see us grow in peace.

"The real voyage of discovery consists not in exploring new lands, but in having new eyes”.  Marcel Proust

I met Gaetano Besana time poco fa, in a spring afternoon.

Knowing my taste on the environment for a long time I had suggested a visit to the place which he had founded. Upon my arrival, the gaze is lost in the beautiful scenery of the hills of Brianza, not far from home, but far enough because the environment becomes.

Gaetano Besana, of photographer fashion in a world of windows to the world of peasant land. What prompted him to stop on the hills of Brianza? The answer is simple, the same for many. The peace that you forward the land with its natural cycles and with his silence, only answer to the real life, what we try hard in the materiality, source of happiness virtual, of fast consumption, and short stay in the soul and memory.

Gaetano, after inheriting a piece of land from his father, in 1998 decides to purchase land with an abandoned village near the Montevecchia Regional Park and Curone Valley.

After thirteen years dedicated to the renovation was born an oasis of biodiversity, l 'Oasis of the White Galbraith a Rovagnate, in the province of Lecco.

A Sustainable farming village affiliated to the system of Oasis WWF.  Twenty hectares of woods and terraced hillsides where they grow vegetables and lots of fruits native.

One hundred and twenty varieties of apples, sixty pear, thirty figs, winds of prunes, sixty tomatoes, that are processed and turned into jams and preserves directly in the agricultural complex.

Upon completion of this green tavern and an inn in natural cooking, and in addition a house with eleven rooms themes from rural taste. Each decorated in a unique way, some with old family furniture, and other objects from various countries around the world who visited Gaetano.

One in particular struck me, that of hay, easy to understand why, need only look at the pictures ...

The implementation of the recovery projectOasis of biodiversity Galbraith White was recognized at the BIT – International Tourism Exchange the 15 February in Milan; that the scope of the first edition of Green Travel Awards Premio GIST for the excellence of sustainable and responsible tourism

The Italian Tourist Press Group, following the guidelines of the European charter for sustainable and responsible tourism, has rewarded the efforts made in this direction for the category Farms.

As I listened to the story of the life of Gaetano I happily enjoyed the peace of the place, but not only. In addition to savor an organic fruit sorbet, I tasted the liquor Spirea of its production.

For those who do not know, Spirea is a flower from the anti-inflammatory properties used in herbal medicine for joint pain and the flu.

"The Oasis of biodiversity Galbraith White, a lifestyle in harmony with nature that leads people to rediscover their roots,  because the Earth takes care of the man who takes care of the earth " Gaetano Besana

Gaetano Besana

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