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La comunicazione digitale e il suo linguaggio. Partiamo dall’abc… ?

L’importanza dell’educazione digitale.

Recentemente, durante i miei percorsi alla scoperta di sapori e di territori, ho avuto il piacere di conoscere Maria Grazia Rosati, Social Media Specialist, e Marco Colombo, CEO & ecommerce manager. Entrambi nel team di KailashWeb, un’agenzia di web marketing (SEO e SEM) di Lecco, che si occupa di progettazione e realizzazione di siti web ed e-commerce, piattaforme di content management, social media marketing, grafica web e cartacea. Tutto chiaro? Credo proprio di no, per lo meno a i non addetti.Mery Greiss

Se vogliamo parlare, ma soprattutto far capire l’importanza della comunicazione digitale per la promozione delle risorse, forse è il caso di partire dall’abc, e rendere un pochino più chiara e comprensibile a tutti, la terminologia spesso troppo tecnica che viene utilizzata dagli addetti ai lavori.

L’avvento di internet ha reso tutto più veloce. Per molti stare al passo non è facile. L’educazione digitale e la formazione, per questo, sono di fondamentale importanza. Forse anche un po’ più di semplicità servirebbe ad amplificare questo strumento, a chi non ne comprende pienamente il linguaggio.

Ebbene, vogliamo fare di un po’ di chiarezza? Direi proprio di si. Maria Grazia, Marco… oggi tocca a voi rispondere alle mie domande.

  • Partiamo dall’inizio. Siete un’agenzia di “web marketing (SEO e SEM)”. Vogliamo tradurre in parole semplici questa definizione spiegando in che cosa consiste e qual è l’utilità?

MarcoIl digitale è ormai diventato parte integrante delle nostre vite. Basti pensare che oltre il 75% degli europei ha accesso ad internet. Le persone passano sempre più ore online: per lavoro o per diletto; guardano video, leggono i quotidiani, fanno ricerche, socializzano e condividono contenuti sui social. Gli smartphone hanno dato un impulso notevole in questa direzione. Per un’azienda, tutte queste persone e tutte queste attività svolte online, rappresentano un potenziale interessante.

Come può un’azienda cogliere le opportunità che offre il web? E’ qui che “entriamo in gioco”. Le agenzie di web marketing aiutano le imprese, dal piccolo artigiano alla multinazionale, ad essere presenti online e a promuovere la propria attività, anche attraverso i motori di ricerca.  I motori di ricerca sono un fantastico strumento di marketing che aiutano chi effettua una ricerca a trovare precisamente ciò che desidera. Ci sono due modi principali per comparire nei risultati delle ricerche:

– Il primo modo è la SEO (Search Engine Optimizzation), ovvero l’ottimizzazione per i motori di ricerca che aiuta a promuovere la propria attività nei risultati di ricerca organici (non a pagamento).

-Il secondo modo è il SEM (search engine marketing) che permette di comprare spazio pubblicitario nei risultati di ricerca. Quindi, essere presenti nei risultati dei motori di ricerca significa far arrivare gli utenti giusti che stanno cercando i prodotti e servizi che offri.

  • Realizzate “siti web ed e-commerce”. Qual è la differenza?

MarcoUn sito internet è uno spazio nel web che permette a chiunque (azienda, privato, istituzione ecc) di pubblicare contenuti che possono essere, ad esempio, testi, foto e video. Possiamo suddividere i siti web in base alla funzione che svolgono: far incontrare persone come le Community e i Social Network, diffondere informazioni e notizie come i siti delle testate giornalistiche o, come nel caso dei siti aziendali, informare e promuovere prodotti e servizi.

Il commercio elettronico (e-commerce) è un sito internet che ha la funzione di vendita di prodotti e servizi. E’ un negozio virtuale a tutti gli effetti dove i clienti possono acquistare online le cose che gli interessano utilizzando un pc, uno smartphone o un tablet e una connessione. Le vendite online sono in costante crescita, al punto che ogni azienda dovrebbe prendere in considerazione l’opportunità di vendere i propri prodotti e servizi nel web.

  • Vi occupate anche di piattaforme di “content management”. Mi fate un esempio pratico per comprenderne il significato?

Marco I Content Management System (CMS) sono delle piattaforme che permettono di gestire i contenuti dei siti internet senza dover avere competenze da programmatore. I siti internet sono creati utilizzando i linguaggi di programmazione (html, php, javascript solo per citarne alcuni), per cui per poter pubblicare degli aggiornamenti bisogna saper programmare in tali linguaggi.

Mettiamo il caso in cui un responsabile marketing voglia comunicare, attraverso il proprio sito internet, che la sua azienda sarà presente ad una fiera. Dovrà scrivere la notizia, magari correlarla da una foto o dal logo della fiera ed inviarla al programmatore per la pubblicazione. Spesso i programmatori sono esterni all’azienda, per cui potrebbe trascorrere del tempo prima che si pubblichi la notizia. Se poi vuole aggiungere o modificare quello appena pubblicato, dovrà sempre “passare” dal programmatore con tempi che si allungano e costi che aumentano.

Se si ha a disposizione un CMS che permette di gestire tutti i contenuti del proprio sito internet, si può scrivere la notizia in maniera facile, veloce e in completa autonomia. Pubblicarla oppure modificarla. Per cui un CMS è importante poiché permette di:

> Essere autonomi nell‘ aggiornamento dei contenuti del proprio sito internet
> Non dover possedere competenze tecniche di programmazione, quindi chiunque può aggiornare i contenuti
> Immediatezza delle azioni non dovendo dipendere da programmatori.
> Minori costi

  • Social media strategy e social media marketing. Due percorsi e un unico traguardo. Condividete?

MeryI social media fanno ormai parte della nostra vita quotidiana. Se hai un’attività commerciale, i social media sono una grande opportunità perché permettono alle persone di entrare in contatto, interagire, condividere e scambiare informazioni.  Questi canali possono quindi essere uno strumento utilissimo per il business, poiché rappresentano una piattaforma che ti permette di parlare direttamente ai tuoi clienti e a quelli potenziali, essere coinvolto in conversazioni, costruire un rapporto di fiducia, raggiungere sempre più persone, e soprattutto comprendere meglio i tuoi clienti.

In base alla mia esperienza, ogni campagna di social media marketing prevede una Strategia differente in base alle esigenze del settore. Le strategie sono necessarie in ogni caso e non ne esistono di standard. Non si può pensare di essere sui Social Media senza aver fissato un’adeguata Strategia. Per poterlo fare bisogna analizzare il cliente, il settore in cui opera, i suoi competitor, il suo obiettivo e il suo Target.

Per quanto riguarda il traguardo, come accennavo prima, bisogna definire un target e un obiettivo, e per questo, prima di decidere di essere presenti sui Social Media, bisogna capire dove si vuole arrivare e a chi rivolgersi. Ad esempio, una strategia Social per un Agriturismo deve essere molto visual, quindi mi concentrerei su Instagram, Pinterest e Facebook. Mentre per uno studio professionale utilizzerei Linkedin, Twitter e Facebook.

Riprendo la parola oltre che per ringraziare Marco e Maria Grazia, dai più conosciuta come Mery Greiss, per sottolineare ciò che ripeto spesso: la semplicità apre molte porte, anche quella della conoscenza. 




Elisir di China. Una pianta dalla corteccia virtuosa.

Quando si parla di liquori, di amari o di elisir terapeutici, la mia attenzione improvvisamente viene calamitata verso un mondo di piante, di radici e di cortecce, che fin dai tempi antichi, l’uomo usa per curarsi. Un mondo misterioso, quasi segreto, che sa svelarsi a coloro che nel rispetto della natura, ricercano elaborando misture e preparazioni. Parlo di ricette segrete, tramandate nei secoli di generazione in generazione. Erbe medicinali sapientemente dosate, che, attraverso i conoscitori del mondo vegetale, hanno distinto le officine farmaceutiche di un tempo.

Una branca, la fitoterapia, dal greco phytón (pianta) e therapéia (cura), che mi affascina sempChina Clementire di più. Sono molte queste preparazioni artigianali nate da saperi antichi. Il merito va alle piccole distillerie e agli opifici sparsi per l’Italia, che danno continuità a ricette storiche e a produzioni di nicchia, da custodire e da rivalutare.

Una di queste è l’antico “Elixir di China” della Farmacia del Dottor Giuseppe Clementi, esperto botanico di Fivizzano, in provincia di Massa e Carrara. A tutt’oggi, la Farmacia conservata ancora con cura la preziosa ricetta risalente al 1884 alla quale, nel 1911, venne conferita la Medaglia d’oro all’esposizione agricolo-industriale di Roma, quattro anni dopo la morte del farmacista.

La China (Cinchona), una pianta sempreverde originaria della regione amazzonica delle Ande, diffusa in Europa dai Gesuiti. China, dal termine inca “kinia”, corteccia. Grazie alle proprietà terapeutiche degli alcaloidi, sostanze organiche di origine vegetale con proprietà curative presenti nella sua corteccia, da secoli viene utilizzata in erboristeria. Le cortecce di china si distinguono in base al loro colore: gialla (Cinchona ledgeriana), rossa la varietà più pregiata (Cinchona succirubra), e grigia (Cinchona officinalis).

Ci sono molte leggende chCinchonae riconducono alla sua scoperta. Una di queste racconta che un indio, affetto da anni da febbri frequenti, dopo aver placato la sete con l’acqua di una palude in cui erano presenti piante di china, guari in breve tempo. Comunque sia, la documentazione scientifica e i testi relativi agli studi sulle sue proprietà, sono ampiamenti diffusi.

In particolare se n’è fatto largo uso per la sua capacità risolutiva nella cura della Malaria, problema sanitario assai diffuso durante il XIX secolo. Fu il Dottor Francesco Torti, con il suo trattato “La terapia speciale delle febbri perniciose”, pubblicato nel 1712, a diffondere l’utilizzo del chinino, il principio attivo della corteccia, unico farmaco antimalarico dell’epoca.

Fortunatamente le febbri malariche sono un ricordo lontano. Per certo, la China è una pianta dalla corteccia virtuosa che, grazie alle sue proprietà, aumenta la secrezione dei succhi gastrici e favorisce la digestione. Degustare l’Elixir di China con il suo bel colore ambrato, è un piacere per gli occhi, per l’olfatto e per il palato.

Fonti: Opificio Clementi  www.chinaclementi.it




Obiettivogreen, una bussola verde per orientarsi nel made in Italy sostenibile.

Obiettivogreen, una startup nata nell’hinterland milanese nel 2011 da un progetto dei founders Matteo Cozzi e Benedetto Pillon. Un’idea sviluppata a supporto della mobilità elettrica che si è evoluta ampliando il raggio di azione ad altri campi della sostenibilità. Un “circuito verde” fatto di esercizi convenzionati che includono food, beauty, shopping, benessere e viaggi.

Il progetto nel Novembre 2013 è stato tra i vincitori del concorso indetto dalla Regione Lombardia “Net Generation”. Nello stesso anno è stato riconosciuto tra i progetti open Source del Comune di Firenze sulle Applicazioni Mobile della città. Un green network che localizza e promuove realtà sostenibili d’Italia, consultabile attraverso le APP mobile per iOS e Android, o tramite il sito web Obiettivogreen.it

In una società sempre più connessa, fornire uno strumento che faciliti ai consumatori l’individuazione e l’interazione con le strutture sostenibili, certamente agevola un consumo etico, di qualità e a basso impatto ambientale. Tutto ciò premesso, una volta scaricata l’applicazione, come procedere?

  • Ho rivolto la domanda ai fondatori di Obiettivogreen.

Cinzia, è tutto molto semplice. Una volta installata l’applicazione sul proprio dispositivo, è possibile personalizzare laObiettivogreen mappa: potrete selezionare “Punti di Ricarica” se siete tra i fortunati possessori di un veicolo elettrico e trovare le colonnine più vicine a voi, oppure selezionare la voce “Convenzioni” per poter scoprire il lato green della tua città e trovare tutte le attività convenzionate con il portale. La scelta è modificabile in qualunque momento, e la consultazione di entrambe le mappe è totalmente gratuita. Se vorrete invece ottenere gli sconti in tutte le attività potrete acquistare la GreenCard direttamente dall’App o sul sito, questa comparirà sul display del telefono che dovrà essere mostrato al momento del pagamento per ottenere lo sconto. Una delle tante scelte che abbiamo fatto per rendere il portale più sostenibile e consapevole nei confronti delle tematiche ambientali.

Ma il vero punto di forza dell’App è quella di rendere partecipe l’utente all’intero progetto, semplicemente fotografando una colonnina è possibile aggiungerla al database, mentre una volta registrati sul portale è possibile integrare, modificare e aggiornare tutte le schede dei punti di ricarica, chiaramente i dati verranno vagliati dal nostro staff prima di andare on line. Mentre per quanto riguarda le Convenzioni è possibile segnalare qualunque struttura non facente parte del portale e noi ci impegneremo, contattandola a renderla partecipe nel nostro progetto. E’ rimasta quindi inalterata la nostra idea di rendere tutti consapevoli a far si che il progetto cresca con le segnalazioni di chi lo vive quotidianamente.

  • Un’iniziativa, la vostra, che offre la possibilità alle attività sostenibili di promuoversi rivolgendosi ad un pubblico mirato. Verificate personalmente le strutture virtuose che aderiscono al vostro progetto?

La creazione di un portale che promuovesse il Made in Italy Sostenibile è da sempre il nostro punto di forza e abbiamo voluto che questo restasse inalterato nel corso del tempo. Crediamo che di portali ove chiunque possa iscriversi ed aderire ce ne siano fin troppi, nel nostro caso verifichiamo ove è possibile direttamente le strutture che entrano a far parte del progetto. Dove questo non è possibile per questioni anche geografiche, tendiamo a inserire strutture che ci vengano suggerite da altri, o da altri portali che hanno la stessa nostra sensibilità, o come detto prima che siano gli utenti stessi, quindi mirati, a suggerirci chi far aderire al progetto. Per questo motivo troverete realtà che spesso non vengono menzionate in altri portali e qualora vengano trovate non emerge mai il valore aggiunto del luogo, di chi vi ospita, cosa che invece nelle nostre schede traspare subito in modo immediato.

Attualmente le strutture sono circa 300 tutte particolari, sensibili, con qualcosa che le rende un obiettivo per i nostri utenti. Non abbiamo mai voluto inserire un form di costruzione della scheda perché preferiamo farlo noi confrontandoci sempre con i diretti interessati per rendere ogni scheda un punto di partenza e non un punto di arrivo nel rapporto tra noi e chi aderisce al portale. Anche per questo motivo l’adesione è gratuita, chiediamo solo alle singole realtà di garantirci una percentuale di sconto concordata sempre modificabile nel corso del tempo.

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  • In un momento come questo in cui il tasso d’inquinamento atmosferico ha superato le soglie minime, qual è il vostro impegno sulla mobilità elettrica?

La mobilità elettrica è stata il filo conduttore dei nostri progetti. Nel 2011 abbiamo realizzato un App che permettesse di segnalare le colonnine semplicemente fotografandole, due anni dopo siamo stati il primo progetto Made in Italy ad avere un sito ed un’applicazione che si occupasse di mobilità sostenibile. Tutti i nostri utenti nel corso degli anni hanno avuto in mano degli strumenti per far crescere questo movimento, oggi per fortuna non siamo più i soli, ci sono molte altre realtà che si occupano di sostenibilità e di mobilità.

Crediamo che il 2016 sia un anno chiave per questo settore, noi continueremo ad esserci con il nostro progetto, con le persone che ci hanno seguito fino ad adesso e speriamo con altre che aumenteranno il nostro bagaglio di conoscenza nel settore. Abbiamo in corso numerose collaborazioni, solo così crediamo che sia possibile diffondere una cultura che fino a pochi anni fa era ferma allo stereotipo che un’auto elettrica fosse solo un giocattolo troppo costoso. Crediamo che in questa filosofia di cambiamento anche il nostro lavoro abbia contribuito a cambiare la mentalità e l’approccio alla mobilità da parte di tutti gli addetti ai lavori e non solo. Ci aspettiamo quindi un anno importante per il nostro progetto e per la sostenibilità Made in Italy.

Un ringraziamento particolare a Matteo Cozzi e Benedetto Pillon per il loro impegno.  Se questo progetto vi piace, mandando una mail a info@obiettivogreen.it con oggetto “Storie di Persone e di Obiettivi Green”, potrete avere in regalo una Green Card per un anno. Così facendo proverete con mano il lato convenzioni del progetto.
 
“Enjoy Your City!”
 

www.obiettivogreen.it
info@obiettivogreen.it




Storie di ristorazione familiare… perché l’unione fa la forza, anche nel gusto.

Papà Vittorio e mamma Silvana, con Alex, Valentino e Ilaria: Gusto Tondo

Come dico spesso, il passaparola delle persone di fiducia nella scelta della ristorazione e delle produzioni, rappresenta la mia guida più importante. Consigli utili che mi guidano, e che mi portano a visitare belle realtà artigianali. E’ questa l’Italia vera, quella artigiana, il cuore del nostro paese. L’Italia del cibo e del vino, fatta di famiglie, di uomini e di donne, di territori e dell’arte del fare e di comunicare.

È con questi pensieri che, seguendo il consiglio di un amico, sono arrivata a “Gusto Tondo”, una stuFamiglia Ranuiozzicheria italiana situata a Cermenate, in provincia di Como. Un’intera famiglia  impegnata nella gestione di un luogo di ristoro, che mi ha permesso di prendere la palla al balzo, o meglio una pizza, per scrivere di ristorazione familiare. Sono tante le belle storie di famiglia legate al gusto. Energie e passioni che unendo le forze fanno quadrato. Fare ristorazione richiede impegno ed orari che spesso non favoriscono l’armonia familiare. La cosa saggia, ove possibile, è lavorare insieme, unendo la passione per la cucina al calore del focolare domestico.

Quella di Gusto Tondo è una storia che nasce in Calabria con papà Vittorio occupato per ben quarantanove anni nel suo bar a Sant’Agata di Esaro, in provincia di Cosenza, e mamma Silvana in un ritrovo per i giovani del luogo. Dopo gli studi dei figli nel settore linguistico-alberghiero, la decisione di trasferirsi in Lombardia è stata una scelta d’obbligo. Lavorare per lo più nella stagione estiva non era sufficiente.

E’ così che sono arrivati a Cermenate, e, dopo alcune esperienze lavorative, insieme si sono uniti in un progetto di ristorazione alla portata di tutti, ma di qualità. Pizze, taglieri, stuzzicherie e panini fatti da loro, in un ambiente giovane e accogliente in cui le tracce della storia dei protagonisti è ben visibile. Entrando nel locale mi hanno colpito alcune coperture fatte con piccole sezioni di tronchi di faggio e ontano, incollate ad una ad una da papà Vittorio. Una vecchia radio e alcuni oggetti qui e la, mi hanno dato la sensazione della loro voglia di ricominciare, senza perdere però, le tracce della loro storia.

Pizza Bella di mammaUn venerdì sera passato chiacchierando a tavola sulle scelte relative ai prodotti che intendono usare in cucina. Una ristorazione concepita come collegamento tra consumatori ed aziende agricole, precedentemente visitate e verificate da loro. Offrire materie prime italiane di qualità, dando nel contempo ai clienti la possibilità di acquistarle. Generazioni diverse che uniscono la tradizione e l’artigianalità del mondo del gusto che ha voglia di semplicità e di ritorno alla tradizione.

A proposito… mentre parlavamo, mi hanno preparato una pizza fatta con una buona farina e ottimi ingredienti. “Bella di mamma”, da un’idea di mamma Silvana: pomodori San Marzano, cipolla stufata, salsiccia al finocchietto selvatico, e, dopo cottura, scaglie di Pecorino di Pienza (Siena). In abbinamento ho scelto un Licurgo Sangiovese DOC Riserva Montecucco dell’Azienda Agricola Perazzeta di Montenero d’Orcia (Grosseto).

Una bella serata di gusto passata in famiglia…

Gusto Tondo Famiglia Ranuio – Info 328 7882554
Twitter @gusto_tondo – Instagram @GUSTO_TONDO

Via Alcide De Gasperi, 29
Cermenate (CO)




“Ma che pizza!” Ora ho capito il perché.

I numeri della Lombardia agricola, altro che pizza!

Qualche giorno fa, gustandomi una buona pizza, mi sono chiesta come mai spesso si usa dire “ma che pizza!” per riferirsi a qualcosa di noioso. Dopo aver fatto qualche ricerca sul web, ho trovato alcune interessanti spiegazioni. Ci sono persone che attribuiscono il senso di noia al fatto che la pizza è piatta, mentre altre associano questo modo di dire alle scatole contenenti le bobine dei film, che nell’ambiente cinematografico vengono per l’appunto informalmente chiamate pizze, come per dire: “Che scatole!”

Continuando la mia ricerca, ho trovato una versione più autorevole proveniente dall’Accademia Pizzaioli di Gruaro, in provincia di Venezia. Secondo loro questo detto popolare deriva dal fatto che la pizza a volte risulta difficile da digerire, causando gonfiore e molta sete. Le cause possono essere imputate ad una lievitazione troppo breve o all’impiego di ingredienti di scarsa qualità. Ecco spiegato il perché.

Come ho scritto tempo fa in un articolo: non c’è ‪‎pizza‬‬ senza buone ‪materie prime‬‬. Non ci sono buone materie prime senza sostegno all’‪‎agricoltura‬‬. Siamo in Italia, paese che vanta grandi produzioni agroalimentari di qualità. Ogni regione ha le sue. La pizza può essere una grande interprete. Visto che vivo in Lombardia, la prima regione agricola d’Italia, oggi vi darò qualche dato su cui riflettere.

Regione Lombardia

  • 1.300.000 ettari di suolo agricolo
  • 54.000 aziende agricole
  • 1.500 aziende agrituristiche
  • 200 fattorie didattiche
  • 33 consorzi di tutela
  • 31 prodotti con marchio DOP e IGP (273 complessivi in Italia)

DOP – La Denominazione di Origine Protetta è riconosciuta ai prodotti agroalimentari in cui tutte le fasi di produzione, trasformazione ed elaborazione vengono realizzate in un’area geografica delimitata e con un processo produttivo conforme a un disciplinare.

IGP – L’Indicazione Geografica Protetta viene attribuita ai prodotti agroalimentari la cui origine deve fare riferimento a uno specifico ambito territoriale. A differenza della DOP, è sufficiente che anche solo una fase del processo produttivo avvenga nell’area geografica determinata.

  • 22 Vini DOC, 5 DOCG e 15 IGT

DOC – Denominazione di Origine Controllata, il marchio attribuito ai vini prodotti in una determinata zona, realizzati utilizzando materie prime locali e metodi di lavorazione tradizionali.

DOCG – Denominazione di Origine Controllata e Garantita, riconosciuta ai vini DOC di pregio e di particolare qualità.

IGT – Indicazione Geografica Tipica, riconosciuta ai vini prodotti in un’area determinata più ampia rispetto a quella dei vini DOC.

  • 248 Prodotti Tradizionali

In ogni regione italiana esiste un elenco di prodotti tradizionali che seguono metodi di lavorazione, conservazione e stagionatura adottati da almeno 25 anni.

  • 12 Strade dei Vini e dei Sapori tutelate dalla Federazione Strade di Lombardia, che aiutano i visitatori nei loro percorsi di gusto e di scoperta storica, artistica e paesaggistica della regione

• Strada dei Sapori delle Valli Varesine www.stradasaporivallivaresine.it
• Strada del Vino e dei Sapori della Valcalepio www.valcalepio.org
• Strada dei Vini e dei sapori di Valtellina www.stradavinivaltellina.com
• Strada del Vino Franciacorta www.stradadelfranciacorta.it
• Strada del Vino Colli dei Longobardi www.stradadelvinocollideilongobardi.it
• Strada dei Vini e dei Sapori del Garda www.stradadeivini.it
• Strada dei Vini e dei Sapori Mantovani www.mantovastrada.it
• Strada del Riso e dei Risotti Mantovani www.stradadelrisomantovano.it
• Strada del Tartufo Mantovano www.stradadeltartufo.org
• Strada del Gusto Cremonese nella Terra di Stradivari www.stradadelgustocremonese.it
• Strada del Vino San Colombano e dei Sapori Lodigiani info@stradasaporilodigiani.it
• Strada dei Vini e dei Sapori dell’Oltrepò Pavese www.oltrepopavese.com

Numeri che la dicono lunga.  Altro che pizza!

Dati: MiPAAF Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali aggiornati a Giugno 2015
Fonti: www.buonalombardia.it    www.viniesaporidilombardia.it   www.regionelombardia.it




Ricette di famiglia: le rispolveriamo?

Avete una ricetta di famiglia che vi tramandate da generazioni? Ebbene, se l’avete, forse è il caso di rispolverarla. Potrebbe piacere a tal punto da diventare una specialità e un’opportunità per il vostro futuro.

Pavarotti Restaurant MuseumCosì è stato per Ugo Tassinari e  per sua moglie Paola Rossi. Insieme hanno deciso di ‘rispolverare’ una preparazione di famiglia tramandata da più generazioni a base di albicocche. Un liquore artigianale presentato qualche sera fa al Pavarotti Milano Restaurant Museum, un luogo di musica e di gusto dedicato ad un uomo che con la sua voce ha emozionato il mondo: Luciano Pavarotti.

Le ricette di famiglia fanno parte della nostra storia. Eredità legate a un territorio tramandate da generazioni da conservare e tutelare. Siamo a Disvetro, piccola frazione di Modena. Ugo Tassinari, dipendente pubblico, dopo i molti consensi ricevuti per la sua preparazione casalinga, tra cui in particolare quello del Signor Bonollo (produttore di grappa veneta), ha deciso di avviare una vera produzione da proporre sul mercato.

Un liquore, Albicò, senza conservanti ne coloranti dalla moderata gradazione alcolica, prodotto artigianalmente con albicocche provenienti dalla Romagna o dal Ferrarese. In un momento difficile come questo ci vuole passione e coraggio per intraprendere un’attività imprenditoriale. Per certo, produrre artigianalmente e con buone materie prime sicuramente aiuta. Ne ho parlato qualche giorno fa con Ugo e sua moglie Paola. Dopo averli ascoltati ho posto loro una sola domanda.

  • La passione vi ha cambiato la vita. Il coraggio vi ha trasformato in imprenditori. Quali sono i consigli che vi sentite di dare a chi vuole intraprendere la vostra strada?

Cinzia, sì, hai ragione, per me e per mia moglie la passione ha cambiato la vita in positivo. Non solo nell’aspettoUgo Tassinari e Paola Rossi economico che per noi rappresenta il futuro di nostra figlia, ma per tutte le bellissime esperienze e soddisfazioni che stiamo vivendo.

Essere ospiti al “Pavarotti Restaurant” per presentare Albicò ad un pubblico di giornalisti ed esperti del settore è stata una soddisfazione ed un’emozione indescrivibile. Non nascondo di aver passato giornate di delusione e di sconforto, soprattutto all’inizio. Quando si avvia un’attività da zero, le difficoltà sono tante e reali, soprattutto quelle burocratiche.

Nei momenti negativi ripetevo a me stesso: “Solo un matto come me si può mettere in proprio in questo periodo critico”. E’ stata la tenacia e la convinzione nel credere nella qualità del mio prodotto che mi ha fatto andare avanti.

L’unico consiglio che posso dare è di decidere con calma e con serietà, soprattutto se avete una famiglia. Parlatene insieme, cercando di valutare tutti i riscontri possibili, sia positivi che negativi. Valutate le vostre possibilità, sia economiche che di tempo. Chiedete consiglio o parlate della vostra iniziativa con associazioni di categoria o di professionisti del settore. Comunque sia, la decisione spetterà sempre a voi. Sarà determinante per il vostro futuro e per quello della vostra famiglia, quindi rispettatela, cercando di rimanere sereni.

www.albico.it




La “Strozegada” di Levico Terme. Atmosfere e tradizioni natalizie.

Vivere l’atmosfera del Natale nei piccoli paesi, permette di riappropriarsi delle tradizioni autentiche tipiche di questo momento dell’anno. Pochi giorni fa, a Levico Terme, mi sono immersa nel clima natalizio caratteristico delle località di montagna.

Un comune in provincia di Trento situato alle pendici del Lagorai, la più vasta catena montuosa del Trentino, noto per le sue acque minerali scoperte nel medioevo durante lo scavo di gallerie. Acque arsenicali-ferruginose che, per la loro azione sedativa e curativa, agiscono sul sistema nervoso. Per chi vuole provarle la stagione termale alle Terme di Levico inizia da Aprile e si conclude a Novembre.

Una cittadina elegante con un piccolo centro storico, botteghe artigiane, viali fioriti e alberghi in stile liberty, arricchita dal Parco secolare degli Asburgo e dal laghetto omonimo. Per chi ama sciare, alle spalle della città, c’è una cima con 18 km di piste e un tapis roulant adatto a famiglie con bambini.

Ogni anno, in questo periodo, lungo i viali alberati del parco si possono ammirare cinquanta casette in legno addobbate a festa che formano lo storico Mercatino di Natale. Prodotti artigianali ed enogastronomici rappresentativi del territorio.

Mercatino di Levico Terme

Oltre a percorrere il viale principale, mi sono addentrata con occhi curiosi nelle piccole vie che conducono alla Levico Terme meno conosciuta. Le case di un tempo, i vecchi cortili, e le piccole gallerie comunicanti vissute in silenzio, mi hanno riportato indietro nel tempo. Una Levico certamente meno turistica, ma molto più suggestiva.

Passeggiando nel viale parallelo a quello principale, mi sono soffermata su una tipica bottega artigianale di prodotti in terracotta. Nel suo interno, tantissime campanelle decorate appese ovunque. Secondo l’antica cultura nordica, servivano per allontanare gli spiriti maligni e ad avvicinare quelli buoni.

Campanelle

Sono molti gli eventi in programma che accompagnano la fine dell’anno a Levico Terme. Tra i tanti, durante il mio breve soggiorno, non mi sono voluta perdere la “Strozegada”.  La tradizione vuole che la sera del 12 Dicembre, vigilia di Santa Lucia, i bambini seguendo il carro della Santa fino al piazzale della chiesa, trascinino lungo il percorso la “strozega”: barattoli di latta legati tra loro da un filo di ferro. A destinazione, le letterine con le richieste dei regali, vengono legate a tanti palloncini colorati lasciati volare nel cielo. Dopo tanto rumore, con gli occhi all’insù, il loro pensiero è un solo: “Chi sa mai che col baccano che abbiamo fatto Santa Lucia scenda a portarci i doni…” 😉

Magia e tradizioni natalizie per grandi e bambini da vivere fino al 6 Gennaio.

Buone feste! campanelle

www.visitlevicoterme.it




Turismo “Verde”. Agli Italiani piace sempre di più!

 

Agrinatura Winter 2015 – Lariofiere Erba (CO)

Si è da poco concluso con successo l’appuntamento invernale di Agrinatura, il salone dedicato alla filiera agroalimentare e zootecnica italiana. Focus sui piccoli produttori che, attraverso degustazioni e laboratori, si sono presentati dando utili informazioni ai visitatori per una spesa sempre più consapevole e vicina all’agricoltura.

Tra gli approfondimenti trattati al Tavolo della Convivialità (lo spazio dedicato ai convegni e agli show cooking), ho seguito con particolare interesse l’intervento di Andrea Camesasca, delegato al Turismo della Camera di Commercio di Como. Tema il turismo “verde”, una scelta di viaggio che raccoglie sempre più consensi. Lo dicono i numeri: 4 italiani su 10 optano per una vacanza legata alla natura. ‪#‎GreenTourism‬‬‬‬‬

Investire nel turismo conviene, ma richiede cambiamenti, che in parte dipendono da noi, dal nostro senso civico e dalla nostra educazione. L’Italia è una nazione con una grande ricchezza paesaggistica, storica e artistica, che trova conferma in ben cinquanta siti certificati Unesco. La difesa del suolo, l’agricoltura, la cucina tipica legata al territorio e il turismo rurale, sono settori strategici che vanno costantemente promossi e agevolati.

A questo proposito cito le parole di Agrinsieme, il coordinamento nato nel 2013 che rappresenta le aziende e le cooperative di Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari: “Il paesaggio agricolo italiano è una grande risorsa. Tra il turismo rurale e l’indotto legato all’enogastronomia tipica – 800 indicazioni d’origine riconosciute tra vini e prodotti agroalimentari e oltre 9000 specialità tipiche –  le nostre campagne valgono più di 10 miliardi di euro l’anno, senza contare gli oltre 50 miliardi di valore della produzione agricola che si consegue su quei suoli”. Un patrimonio che ognuno di noi ha il dovere di tutelare, per se stesso e per le generazioni future.

Compito delle istituzioni è quello di migliorare la sicurezza, i servizi e le infrastrutture, carenti soprattutto al sud. Il 66% della spesa del turismo internazionale è nel nord Italia. La Lombardia conta 33 milioni di presenze, la Sicilia 14 milioni. La Sardegna, un’isola tra le più belle al mondo, 10 milioni. Dati che fanno riflettere…

Si può fare di meglio…

Nell’accoglienza migliorando l’offerta alberghiera. Sono in netto calo le richieste relative ad alberghi con una o due stelle, mentre da dati Istat, aumentano gli hotel a tre e quattro stelle. In un mercato globale è importante garantire la qualità rimanendo però competitivi.

Nell’accessibilità investendo in servizi che favoriscano il turismo di persone diversamente abili. Sono più di 80 milioni in Europa e 650 milioni nel mondo. Un dovere e un diritto sancito dall’articolo 7 del Codice mondiale di etica del turismo: “La possibilità di accedere direttamente e personalmente alla scoperta ed al godimento delle ricchezze del pianeta rappresenta un diritto di cui tutti gli abitanti del mondo devono poter usufruire in modo paritario; la sempre più estesa partecipazione al turismo nazionale ed internazionale sarà considerata come una delle migliori espressioni possibili del costante aumento di tempo libero e non dovrà essere ostacolata in alcun modo.”

Nel mappare e geolocalizzare i percorsi. Il turismo verde va a pari passo con gli sport all’aria aperta: jogging, ciclismo, nordic walking, equitazione, trekking, arrampicata, canottaggio, etc.

Nel trasmettere un maggiore senso di appartenenza, un segnale importante per il turismo. Se non si crede nel proprio territorio è difficile promuoverlo e favorirlo.

Nell’investire nella rete migliorando le infrastrutture di interconnessione. Siamo sempre più on line, collegati col mondo, veloci nel condividere e recensire. Rendere tutto questo più facile rappresenta una grande opportunità.

Come ha sottolineato Andrea Camesasca, si potrebbe fare molto per favorire il turismo, come ad esempio reinvestire nelle tante strutture dismesse presenti sul nostro territorio. Molti lo hanno già fatto, convogliando energie e risorse per favorire la nascita di luoghi aggreganti di cultura, di storia e di cibo legato alla tradizione.

Il 2016 è alle porte. Ce la faremo? Chissà… Per certo ognuno di noi può fare la sua parte, anche con semplici gesti quotidiani.

Con Giovanni Bazzano, esperto agroalimentare e lo chef Alessandro Varenna

Con Giovanni Bazzano, esperto agroalimentare delle tipicità Lombarde, e lo chef Alessandro Varenna

www.agrinatura.org   Lariofiere – Centro espositivo e congressuale
Viale Resegone,  Erba (Co)




Comunicazione digitale: perché è importante?

Intervista di Maria Grazia Rosati pubblicata il 15 Dicembre su www.kailashweb.it

La comunicazione digitale è un elemento imprescindibile per tutte le aziende che, spesso, non riescono a capirne l’importanza.

Il progetto #KailashLab continua il suo percorso di educazione al digitale e lungo la strada ha incontrato Cinzia Tosini che ogni giorno racconta, nel proprio blog e sui social media, “Storie di Persone” perché le persone sono importanti e ancor di più le loro storie.

In che modo si può fare comunicazione digitale? Semplicemente Raccontandosi

Decidere di fare Storytelling, mettendo a nudo la propria azienda raccontandosi, aumenta la fiducia da parte dei clienti. Aumentare la fiducia assicura un passaparola efficiente ed il passaparola aiuta a creare sempre più storie.

Il 7 Dicembre ho incontrato Cinzia Tosini presso la fiera Agrinatura, dedicata alla valorizzazione della filiera agricola, forestale, zootecnica ed alla promozione del turismo rurale e del patrimonio naturalistico e ambientale.

Il luogo non è stato scelto a caso ma perché dietro ogni espositore presente ad Agrinatura, esistono storie interessanti che Cinzia è sempre in grado di raccontarle alla perfezione.

Le ho rivolto alcune semplici domande utili a far capire a tante realtà l’importanza della comunicazione online.

 Maria Grazia Rosati |kailashweb– Ciao Cinzia, grazie per aver accettato il mio invito. Partirei subito con le presentazioni: chi sei e cosa fai?

Cinzia Tosini |Intervista KailashWeb  Chi sono? Semplicemente una donna che si è reinventata. Dopo una brutta ‘caduta’, rialzandomi, sono entrata quasi per caso nella comunicazione fino a diventare una giornalista. Ho passato gli ultimi cinque anni percorrendo km e km nel tentativo di recuperare e fare esperienza in settori che amo da sempre, e che ritengo strettamente connessi tra loro per il futuro dell’economia italiana: l’enogastronomia, il turismo e l’ambiente.

Cosa faccio? Condivido il bello e il buono del territorio italiano mettendo al centro le persone. Non è sempre facile, perché vivo tra due vite… come se fossi su un ponte. A volte scendo da una parte, e a volte dall’altra. Passo dopo passo, imparo e costruisco, con la consapevolezza che tutto può cambiare in un attimo.

Maria Grazia Rosati |kailashweb

– Ti piace raccontare “Storie di Persone”, parlaci della tua esperienza.

Cinzia Tosini |Intervista KailashWeb“Storie di persone” è il mio spazio sul web libero da vincoli e da limiti, dove scrivo ciò che vivo e che ho vissuto in questi ultimi anni. E’ nato dopo due esperienze in siti enogastronomici, in un caso come autrice, e nell’altro come socia fondatrice. I temi che tratto sono l’enogastronomia, l’ambiente e le bellezze del territorio italiano. Uno storytelling vissuto semplicemente attraverso i miei occhi, le mie emozioni, e la conoscenza delle persone. Una narrazione che richiede ricerca, impegno, passione ed entusiasmo. Elementi essenziali che mi sostengono e che mi accompagnano.

Maria Grazia Rosati |kailashweb

– La comunicazione digitale è importante? Spiegaci come utilizzi il web e i social media nel tuo lavoro.

Cinzia Tosini |Intervista KailashWeb Direi fondamentale. I social e la comunicazione digitale, se usati bene, sono strategici per la promozione del territorio e dei suoi prodotti. Purtroppo in Italia sappiamo fare, ma meno comunicare. A questo proposito ribadisco l’importanza del potenziamento della rete, che, quando insufficiente, limita il campo d’azione a chi come me promuove e valorizza le risorse. Internet è una rete globale, uno strumento con il quale in un attimo milioni di computer si connettono tra loro. Una grande opportunità che dobbiamo tutti sfruttare al meglio. Infine, sottolineo le ingiuste limitazioni che non permettono di condividere immagini di musei o di siti artistici, un patrimonio culturale e un bene comune. Riporto a tal proposito l’articolo 9 della Costituzione Italiana: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.” Di risorse l’Italia ne ha tante, chi di dovere dovrebbe solo facilitare chi le vuole comunicare al mondo. Discorso lungo…

Maria Grazia Rosati |kailashweb

 – Le realtà che incontri che rapporto hanno con il web?

Cinzia Tosini |Intervista KailashWebAlcune hanno un ottimo rapporto, mentre altre quasi assente. Comportamento che viene giustificato per la mancanza di tempo, o per scarsa conoscenza dei social network. La situazione è molto variabile, ma sta migliorando. Il problema è anche il modo di comunicare. Un sito web non è più sufficiente. I prodotti vanno raccontati, affinché i consumatori ne possano comprendere il pieno valore.

Maria Grazia Rosati |kailashweb

– Perché un’azienda deve fare comunicare digitale?

Cinzia Tosini |Intervista KailashWebPerché con l’avvento del web ci siamo aperti al mondo. Usando la rete possiamo farci conoscere, ma soprattutto possiamo far conoscere il nostro lavoro e le nostre produzioni.

Un marchio che va comunicato con tutti i mezzi, per evitare che la contraffazione prenda il sopravvento.

Come comunicare online |KailashWeb

Maria Grazia Rosati |kailashweb

– Vale lo stesso anche per le piccole realtà?

Cinzia Tosini |Intervista KailashWebCerto. Le piccole aziende familiari sono il cuore dell’artigianato italiano. Rappresentano la nostra grande tradizione che ci distingue nel mondo. Visitare le piccole realtà insegna ed emoziona per le storie di vita che si possono ascoltare, e per il coraggio imprenditoriale che ahimè, in questi anni, è messo a dura prova dalla troppa burocrazia e dal malaffare.

Maria Grazia Rosati |kailashweb

– Un consiglio per le aziende che sono poco online.

Cinzia Tosini |Intervista KailashWebIl consiglio che do alle aziende è di comunicare i loro prodotti con immagini e gesti quotidiani condivisi sulle piattaforme social. Più che alla quantità è utile puntare alla qualità dei contenuti, usando parole semplici che trasmettano cultura e valore dei prodotti. Far conoscere il loro lavoro, creando fiducia e trasmettendo emozioni, è alla basa della promozione.




Turismo ispirazionale: “Non più DOVE andare, ma CHI conoscere.”

Vi presento Silvia Salmeri, founder di Destinazione Umana.

Silvia Salmeri, founder di Destinazione Umana, un portale e tour operator che si occupa di turismo ispirazionale: una nuova concezione del viaggio che permette alle persone di incontrarsi. Un progetto che ha iniziato a prendere forma nel Gennaio 2012, quando Silvia, insieme al marito Valerio Betti, decise di aprire un blog con tematiche legate all’ambiente e alla sostenibilità: ViviSostenibile.

  • Ciao Silvia, lascio a te presentarti.

Ciao! Silvia Salmeri, quasi 30 anni, ho fondato ViviSostenibile e poi Destinazione Umana. L’idea del blog di ViviSostenibile è nata quando lavoravo come dipendente in azienda: era il 2012, e con la famosa “crisi” il mio orario di lavoro venne ridotto e io pensai appunto a un modo per tenermi attiva e parlare in modo pratico e divertente della sostenibilità ambientale, tematica a cui ero molto interessata, anche legata alla mia terra, la campagna della Valsamoggia, in provincia di Bologna.

Da lì mi si è spalancato un mondo: grazie al blog ho iniziato a incontrare tantissimi contatti nel mondo del turismo sostenibile, dell’innovazione sociale e nel giro di pochi mesi ho ricevuto una proposta molto interessante, ovvero gestire un b&b sulle “mie” colline, a Monteveglio. Mi licenzio così dal mio lavoro, e passo un anno di meraviglia come host del b&b e lì mi rendo conto che le persone che ospitavo erano sì interessate alle colazioni e ai panorami immersi nella natura, ma erano anche colpiti molto positivamente dalla mia storia, quella di una ragazza giovane che aveva “mollato tutto” per concretizzare un sogno.

Silvia Salmeri

  • Sei passata in pochi anni da un blog a un tour operator. Mi racconti com’è avvenuto?

E’ avvenuto proprio seguendo il mio flusso, ovvero “coltivando le mie passioni” (lo slogan di ViviSostenibile è proprio #ColtiviamoPassioni): l’esperienza del b&b si è conclusa dopo un anno, e da lì, dopo un momento di smarrimento iniziale, abbiamo avuto una nuova idea, ovvero creare un progetto che aggregasse tante altre strutture ricettive in tutta Italia per promuovere il turismo rurale e organizzare eventi che permettessero ai viaggiatori, ma anche ai locali, di scoprire il really undiscovered.

ViviSostenibile così si evolve nuovamente e dopo un altro anno, a giugno 2014, tutte le strutture aderenti al progetto “migrano” sul nuovo portale Destinazione Umana, dove abbiamo dichiaratamente deciso di raccontare l’accoglienza nel turismo in modo completamente diverso, rimettendo al centro le persone e chiedendo al viaggiatore in partenza non solo “dove vuoi andare” ma “chi vuoi conoscere”.

A giugno 2015 (per noi giugno è un mese importante) Destinazione Umana da portale diventa Tour Operator: ora creiamo pacchetti di viaggi ispirazionali tra le nostre Destinazioni rivolte a viaggiatori e aziende. ViviSostenibile si è nel frattempo costituita come associazione e prosegue la sua attività di promozione del turismo rurale, organizzando eventi tutti i mesi alla scoperta della ruralità più vera, quella fatta dall’entusiasmo e dalla passione di persone che cercano di lavorare e vivere in armonia con la natura.

Destinazione Umana - albero di Eliana

  • Turismo ispirazionale, un nuovo modo di viaggiare. Di cosa si tratta e come si svolge il viaggio?

La prima domanda che poniamo al viaggiatore è “Cosa stai cercando?” e gli suggeriamo quattro ispirazioni: cambiamento, innovazione, ruralità, spiritualità. Per ognuna di queste ispirazioni, il viaggiatore potrà trovare storie di persone che hanno aperto agriturismi, b&b, case vacanze e ostelli in Italia e, leggendo le loro storie, il viaggiatore potrà decidere da cosa lasciarsi ispirare. E, lasciandosi ispirare, parte per il suo viaggio.

  • Viaggiare mi piace, incontrare persone di più. A questo punto ti chiedo di propormi qualche tuo itinerario che unisca entrambe le cose.

Mi piace molto questa domanda! Vi porto a conoscere allora due delle nostre Destinazioni Umane. A Standard b&b nelle Marche, che fa parte dell’ispirazione Cambiamento, potete incontrare Angelo e Letizia: nella loro “vita precedente” erano due attori, si sono conosciuti dietro le quinte girovagando per i teatri di mezzo mondo. Poi sono approdati in una vecchia casa di pescatori, ed è diventata casa loro, e casa di tutti quelli che vengono ospitati.

A La Quercia di Licari, venite accolti da Giuseppe, Nicoletta e dal piccolo Carlo, nel loro agriturismo che fa parte dell’ispirazione Ruralità, dove hanno deciso di trasferirsi cambiando vita. Vi accoglierà il loro calore e l’enorme quercia monumentale che racconta secoli di storia, per andare alla scoperta di una storia di vita e della storia del territorio, tra Calabria e Basilicata.

Inoltre, tra i nostri pacchetti di viaggio c’è Vita da Host : a Cà del Buco, in Valsamoggia, provincia di Bologna, potete vivere per un week end proprio come un vero host. È un’ottima esperienza per chi ha sempre avuto il sogno del cassetto di aprire il proprio agriturismo o il proprio b&b: Vita da Host è stato creato apposta per mettervi alla prova, e sperimentare se è questa la vita che volete!

Destinazione Umana - Ecovillaggio

  • Il viaggio è condivisione di esperienze e promozione del territorio. L’utilizzo dei social è uno strumento virale che ne permette velocemente la diffusione. Condividi?

Assolutamente sì. Il nostro lavoro si svolge moltissimo online, il nostro team è in continua ricerca, studio e sperimentazione tecnologica. Crediamo fermamente negli strumenti che abbiamo a disposizione per raccontare, in modo che dall’online si possa passare all’offline, incontrandosi, conoscendosi, aprendoci. Infatti, in novembre, abbiamo appena organizzato due open day di Destinazione Umana, uno a Bologna e uno a Roma. Ci hanno raggiunto molti degli host delle nostre Destinazioni, e anche alcuni interessati al progetto che ci hanno conosciuto – appunto – tramite internet e i social.

  • Destinazione Umana è formata da un team di otto persone. Come vi siete incontrati, e soprattutto, quali obiettivi vi ponete?

Oggi siamo appunto in otto: alcuni di noi si sono incontrati in Valsamoggia, lavorando attivamente su progetti di promozione e incontro sul territorio. Con altri ci siamo “trovati” per strada, e siamo stati gli uni per gli altri le persone giuste al momento giusto. Crediamo moltissimo nel lavoro di squadra: siamo tutti giovani, siamo tutti in evoluzione, rispecchiamo tutti i valori che raccontiamo con il nostro lavoro.
Il nostro obiettivo è (ovviamente!) la crescita del progetto, creando soprattutto quel senso di appartenenza che può raccontare davvero che siamo – potenzialmente – tutti quanti viaggiatori da Destinazione Umana: in fondo, cosa più dell’incontro con un altro essere umano (o anche con se stessi!) può farci viaggiare, scoprire, esplorare?

Destinazione Umana team

www.destinazioneumana.it

www.vivisostenibile.net

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