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Il Raduno dei Sovversivi del Gusto… un insieme di Bellezza, di Piacere, di Essenza e di Purezza.

Non ho trovato parole migliori per descrivere la nona edizione di questo Raduno annuale che si è svolto Domenica 19 Ottobre a Gardone Riviera, se non quelle usate dal mio caro Daniele Marziali:  “Il Raduno dei Sovversivi del Gusto è sempre un insieme di Bellezza, di Piacere, di Essenza e di Purezza… una valanga di abbracci e di sorrisi pieni di amore.

Ma chi sono i Sovversivi del Gusto?

I Sovversivi del Gusto, quelli veri, sono coloro che credono nelle tipicità italiane che gli artigiani, tra mille difficoltà, portano avanti  per dare continuità alle tradizioni del nostro paese. Questo è il ‘Bello Italiano‘, l’enogastronomia che ci rende famosi nel mondo. Si può essere Sovversivi anche solo sostenendoli, e credendo in loro.

Ritrovarsi insieme, uniti da questa fede, significa celebrare l’Italia vera, quella che lavora e che si ribella a chi di italiano, nulla ha a che vedere.  Chi non ha partecipato a questo raduno non può capire l’atmosfera che si è creata quando Adriano, salendo sul palco, ha espresso la sua felicità nell’avere attorno a se la sua gente. Sia pur in minor numero rispetto a quello sperato, si è creata così tra le persone presenti un’intimità tale, da rendere quei momenti indimenticabili, carichi di calore e di profonda emozione.

Adriano, ora mi rivolgo a te. Nonostante i momenti difficili che stai vivendo negli ultimi mesi, hai saputo e voluto organizzare questa festa con tutte le tue forze. Un raduno fra produttori, amici e sostenitori che, per il bene dell’Italia, si sentono sovversivi nell’anima. Ognuno, per questo traguardo, combatte a modo suo. Nonostante l’ipocrisia e l’opportunismo di molti, noi eravamo li, per sostenerti. Adriano, ti vogliamo bene!!!

Daniele, ora tocca a te!

– Daniele Marziali, il Fornaio Sovversivo

Perché quando si è amici… si è amici e basta!

Perché è come mettere su uno dei tuoi pezzi rock preferiti, levarsi la camicia, e correre a torso nudo a braccia aperte come da bambini… urlando a squarciagola, fino a dove ti pare…

Perché Sognare è ancora possibile… abbiamo bisogno di farlo, continuamente!

Ma soprattutto non dobbiamo mai smettere di giocare! Oltre ai conti di tutti i giorni, oltre le pugnette atomiche quotidiane, oltre alla falsità normalizzata, oltre la fatica… il Bello è che trovarsi a tavola con i tuoi amici, con i produttori, con i sognatori e i folli… ti fa sperare che un Mondo migliore possa esistere ancora!

Il mio caro amico Adriano è bravissimo in tutto questo! Evviva il Lilo… e grazie ancora!

Oltre alla grande Nadia Zampedri, la donna che accompagna Adriano Liloni nella vita e nel lavoro, c’è una persona silenziosa che oggi ho voluto qui con me.

– Stefania Possi, collaboratrice del Pegaso, la trattoria di Adriano Liloni e Nadia Zampedri

Durante il corso della vita abbiamo occasione di incontrare personaggi di ogni tipo. Con alcuni la tentazione li per li è quella di scappare, li ami e li odi, ma poi, una volta compresi, non li lasci più. Uno di questi è il Liloni. Domenica insieme a qualche Sovversivo, a qualche produttore, a qualche produttore non sovversivo, e a qualche sovversivo non produttore, l’emozione è stata tanta!

Il Lilo che girava tra i tavoli, che parlava e rideva con tutti, che giocava con le donne, attento sempre e comunque agli amici Sovversivi, ai blogger e ai vari giornalisti. La Nadia, Santa subito, mentre seguiva il catering si intratteneva con me e con Simone, il nostro sommelier in doppiopetto (incredibile!). Per l’occasione ho rimesso le scarpe con i tacchi, è da cinque anni che non lo facevo.

Chi collabora con il Lilo gli vuole bene, si ritrova a fare con lui cose che fino a ieri non avrebbe fatto, a volte litigandoci e picchiando i pugni sul tavolo! Lui crede così tanto in quello che fa che ti contagia, e comunque, volere o non volere, ti ritrovi al suo fianco. Ma la Poesia di questa giornata l’ho vissuta soprattutto la sera, quando, rientrando in trattoria con “gli irriducibili” tra risate, vino buono, canti e allegria, Lilo ha esordito dicendo: “Oggi è stata dura, ma ora sono qui con i vostri faccioni che mi rendono felice.”

Una giornata all’insegna dell’EMOZIONE dall’inizio alla fine che voglio chiudere con un estratto dell’Avvelenata di Francesco Guccini:

Ma se io avessi previsto tutto questo
(dati causa e pretesto) forse farei lo stesso
mi piace far canzoni e bere vino,
mi piace far casino, poi sono nato fesso
e quindi tiro avanti e non mi svesto
dei panni che son solito portare
ho tante cose ancor da raccontare per chi vuol ascoltare…

Alcuni momenti del 9° Raduno dei Sovversivi del Gusto.




Panettone tutto l’anno? “Panettone Sottocasa”, storia e tradizione a Vimercate.

In testata panettone tostato con filetti di acciughe siciliane.

Il Panettone, il dolce della Brianza simbolo della tradizione della pasticceria lombarda, il 6 e il 7 Dicembre 2014 diventerà protagonista di una festa mercato che si pone come obiettivo la valorizzazione delle imprese artigiane del territorio.

Un’iniziativa nata grazie alle sinergie del Presidente di Unione Confcommercio di Vimercate Alessandro Barbone, ePanettone Sottocasa del responsabile dei pubblici esercizi del territorio il cuoco Matteo Scibilia.

Sede della manifestazione “Villa Sottocasa”, una dimora storica dei Conti Sottocasa costruita negli ultimi decenni del XVIII. Acquistata successivamente nel 2001 dal comune di Vimercate, dopo il restauro, è stata in parte destinata al MUST, museo del territorio vimercatese.

Panettone Sottocasa”, storia e tradizione, questo il nome e filo conduttore della prima edizione di questo evento in via di definizione che ospiterà produzioni selezionate e permetterà oltre alle degustazioni, l’acquisto diretto dai produttori del territorio.

Conferenza StampaLunedi 13 Ottobre presso l’Osteria della Buona Condotta di Ornago ho partecipato alla conferenza stampa che, oltre a presentare il progetto, mi ha permesso il piacevole assaggio di una sequenza di piatti ad opera di Matteo Scibilia e di sua moglie Nicoletta Rossi con il panettone come ingrediente principale.

Inaspettate le combinazioni che, dall’antipasto al dolce, hanno dimostrato quanti utilizzi gustosi possa avere questo prodotto della tradizione.

Panettone tutto l’anno? Certo che si! Perché mai privarsi durante tutti i mesi dell’anno del dolce tipico lombardo? Io insisto, in primis perché mi piace, e in secondo luogo perché anche così, grazie alla creatività dei nostri artigiani, si può combattere la crisi.

Villa Sottocasa

Via Vittorio Emanuele, 53 Vimercate (MB)

Carnaroli mantecato al Franciacorta con briciole di panettone al mandarino

Carnaroli mantecato al Franciacorta con briciole di panettone al mandarino

Tortino di patate con mozzarella fiordilatte, gorgonzola naturale e polvere di panettone

Tortino di patate con mozzarella fiordilatte, gorgonzola naturale e polvere di panettone

Omelette dolce con succo d'arancia e pan brioche al cioccolato

Omelette dolce con succo d’arancia e pan brioche al cioccolato

 




Sognare e Sovvertire per il Bello Italiano. 9° Raduno dei Sovversivi del Gusto

Mancano pochi giorni alla 9° edizione dell’annuale Raduno dei Sovversivi del Gusto. Cibo, cultura e dibattiti sull’enogastronomia italiana, sulle produzioni e sui produttori che con tenacia continuano con i loro sogni sovversivi in nome della qualità e della tradizione. Cornice di tutto ciò Villa Alba, una prestigiosa location storica nell’elegante e suggestiva Gardone Riviera che, con la sua storia e i suoi sontuosi giardini, fanno di questa cittadina un gioiello dell’arte, della cultura e del turismo del Lago di Garda.

Villa AlbaUn evento organizzato da Adriano Liloni, fondatore dei Sovversivi del Gusto, e da alcuni suoi collaboratori. Per chi ancora non conosce questo gruppo di produttori, riporterò la risposta ad una domanda che feci qualche anno fa ad Adriano durante una nostra chiacchierata.

Chi sono i Sovversivi del Gusto?

Sono un piccolo gruppo di valligiani produttori di formaggi, di mieli e di vini. Tutto è nato in sordina con raduni serali. Poi, il 2 Luglio del 2006 in un mio momento di pazzia affittai l’isola del Garda e creai il primo evento con tanto di battello. Lo scopo era di riunire produttori della zona. In seguito infiltrazioni giornalistiche hanno portato ad un effetto domino che neanche immaginavamo… Come la presentazione del primo volume dei Sovversivi a Milano al programma di RAI Radio 2 di Vergassola. Gli eventi continuano, ed annualmente vengono ripetuti in location diverse.

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19 Ottobre 2014 – Programma  dell’evento “Il Bello Italiano”,  il leitmotiv della giornata:

  • Ore 12,00 – Ingresso a Villa Alba

Presentazione dell’evento

Ore 12,30 – Buffet con degustazione dei prodotti del circuito Sovversivi del Gusto.

Tavoli degustazione di Oli e Vini di produttori che non hanno potuto intervenire personalmente all’evento.

Tavolo dei formaggi selezionati dell’Oste Adriano Liloni

Ore 14,30 – Apertura dibattiti con giornalisti e produttori. Tema conduttore: “L’Agricoltura in Italia”

– Costo dell’ingresso con degustazione Euro 15,00

  • Ore 19,30 – Ingresso al Vittoriale degli Italiani

 Apertura della serata dell’attrice Francesca Garioni con piece teatrali.

 Ore 21,00 Concerto di Eugenio Finardi con Fibrillante Tour.

L’evento sarà registrato per la realizzazione di un libro e due puntate televisive.

– Informazione e Prevendita: battitidali@gmail.com

Adriano, un’ultima cosa. Chi ti conosce e ti segue sa che credi come me nelle produzioni artigianali simbolo della tradizione enogastronomica italiana che, nonostante la crisi profonda che stiamo vivendo, ci rendono famosi nel mondo. Per ragioni di salute stai vivendo un momento molto delicato della tua vita privata. Vuoi aggiungere qualcosa?

Cinzia, questa è la dimostrazione di un semplice privato cittadino che, mosso dalla passione, dalla tenacia e dall’inno di creare, organizza eventi di livello senza tanti baracconi parastatali. L’ho fatto da un ospedale, attraverso i mezzi digitali. Ora però voglio uscire e vivere tra la mia gente questo evento.

Alcuni dei produttori presenti alla manifestazione:

LE RAMATE: Malvicino (AL)
AZIENDA AGRICOLA FRATELLI BEZZI: Ponte di Legno, BS
IL PICCOLO FORNO MARZIALI: Saludecio (RN)
OLEARIA SAN GIORGIO: S. Giorgio Morgeto (RC)
AZ. AGRARIA HYSPELLUM: Spello (PG)
AMALTEA: Senigallia (AN)
AZIENDA AGRICOLA SAN POLO: Castelvetro (MO)
LA CASA DEI TAJARIN: Alba (CN)
LA FUCINA DEI SAPORI: Prevalle (BS)
FRATELLI TREVISANI: Soprazocco di Gavardo (BS)
CASCINA BELMONTE: Muscoline (BS)
AZIENDA AGRICOLA VARALDO: Barbaresco (CN)
TENUTA LE MOJOLE: Tagliuno di Castelli Calepio (BG)
VENERANDA VITE: Montemarciano
STEFANO PIETTA: Muscoline (BS)
CASCINA GARATINA: Castel Boglione (AT)
FRANTOI BADIA: Limbadi (VV)
AZIENDA AGRICOLA GIONA: Salina (ME)

Work in progress…

– Pagina FB Evento https://www.facebook.com/events/1544678299077192/?ref=br_rs

– Sede Villa Alba  www.villaalbaeventi.it Corso Zanardelli, 73 Gardone Riviera (Brescia)

Hashtag  #‎RadunodeiSovversividelGusto2014‬ ‪#‎IlbelloItaliano‬ ‪#‎SovversividelGusto‬




TARTUFI & FRIENDS, la nuova truffle lounge di Milano

Il tartufo, il prezioso fungo ipogeo ‘spontaneo’ che il nostro territorio vanta tra le sue eccellenze. Un prodotto della terra dai profumi inebrianti e dalla lunga storia. Come scriveva Aristotele, un frutto consacrato ad Afrodite, decantato fin dai tempi antichi.

Amandone i profumi e i sapori delicati, Mercoledì 17 Settembre ho accolto con piacere l’invito all’inaugurazione di TARTUFI & FRIENDS, la nuova truffle lounge di Milano situata nel prestigioso Palazzo Serbelloni che, dopo un anno e mezzo, ha seguito l’apertura della sede di Roma.

Tra un assaggio e l’altro, ad opera dello chef Marco Fossati, in un ambiente raffinato di 250 mq curato dall’architetto Laura Franco, mi sono immersa nelle atmosfere retrò interamente dedicate al prezioso tubero. Ma non solo, ho apprezzato anche il richiamo alla natura con il giardino verticale, e la visione delle stampe del 1500 nella sala ‘esploratore’ che ne descrivono la storia nel tempo.

Artefici di tutto ciò Alberto e Angelo Sermoneta, già al lavoro per  la prossima apertura nel 2015 di una sede a Londra e a Dubai, per portare questa eccellenza italiana a essere conosciuta nel mondo.

Assaggi ma anche conoscenza, come è giusto che sia per chi come me ama andare oltre la degustazione di un prodotto.

Per valutare la qualità di un tartufo bisogna basarsi su ‘vista, olfatto e tatto’. Deve essere ben pulito affinché i residui di terra non ne coprano i difetti. Al tatto deve essere compatto ma con una nota lievissima di elasticità, mentre al naso il suo odore è percepibile solo nel momento della maturazione. I suoi profumi ricordano l’aglio, il fungo e la terra bagnata.

Esistono molte specie, ma il tartufo bianco bianco d’Alba, il Tuber Magnatum Pico, è quella più pregiata e di maggiori dimensioni. Il Piemonte è la regione in cui è più presente, ma si può trovare anche in Lombardia, sulle colline dell’Oltrepò Pavese, nel mantovano, e sia pur rarissimamente nell’Italia centrale. Senza togliere l’indiscussa corona al tartufo bianco cito ad esempio i tartufi neri pregiati reperibili fino a Marzo, oppure tra Aprile e Maggio i bianchetti, o a Luglio gli scorzoni.

Il cercatore di tartufi, che in Piemonte viene chiamato con il termine dialettale trifolau o trifulé,  ricerca il prezioso fungoIMG_5063 da Settembre a Gennaio. La legislazione italiana prevede che la raccolta sia libera, sia che avvenga nei boschi che nei terreni non coltivati.

Il tartufo bianco si pulisce bene ma non si sbuccia. A differenza di quello nero non va cucinato. Viene utilizzato come condimento crudo, tagliandolo a fettine sottili su piatti poco conditi. Contiene circa l’80% di acqua. È ricco di potassio, di calcio, di sodio, di magnesio, di ferro, di zinco e di rame. Comunque sia, il suo valore non incide in modo rilevante sull’apporto alimentare.

Si consiglia di conservarlo avvolto in carta assorbente e in un ambiente fresco con una temperatura dai 3 ai 6 gradi. A garanzia del prodotto si vende in un sacchetto numerato riconducibile all’origine di provenienza.

TARTUFI & FRIENDS

Corso Venezia, 18 – Milano
www.tartufiandfriends.it




StreetFood On The Road®, il cibo della tradizione a passeggio

Nell’Ottobre del 2012, qui sul blog, dopo una chiacchierata con i titolari  del Burger Bar di Milano Al Mercato scrivevo: “Street Food, tradotto letteralmente cibo da strada. Nei tempi passati un’abitudine comune, all’estero consuetudine, recentemente in Italia rivalutato con l’uso di una terminologia inglese. Diciamo la verità, chiamandolo così da un senso di modernità che altrimenti  non avrebbe, ma il succo è che trattasi di cibo tipico della tradizione locale che si consuma passeggiando o su una panchina,  in modo più economico, vivendo di più il territorio.”

Sono passati due anni da quell’incontro. La crisi che purtroppo stiamo vivendo penalizza le scelte di gusto che una volta ci potevamo permettere con più leggerezza. Ebbene, mai come ora lo street food, o come volete chiamarlo, ci consente di avvicinarci ad esperienze con il cibo della tradizione senza sconvolgere le nostre finanze. Un cibo che va incontro ai bisogni della gente, mantenendo viva la tradizione dei territori e delle realtà produttive locali. Ne è garante e promotore l’evento più atteso: EXPO 2015.

Nel Parco Esposizione di Novegro, il 12 13 e 14 Settembre si è svolto lo Street Food Days, tre giornate dedicate al cibo da strada di qualità e ai suoi protagonisti. Cibo ma anche musica e approfondimenti culturali. Giornate molto interessanti che mi hanno dato modo di approfondire tematiche di mio interesse.

Con Sergio Battimiello XCom Cross Media Agency, Donato Turba dell'Antica Macelleria Turba, Tommaso Farina giornalista gastronomico e Davide Foschi artista

Sergio Battimiello XCom Cross Media Agency, Donato Turba dell’Antica Macelleria Turba, Tommaso Farina giornalista e Davide Foschi artista

Interessante l’intervento di Donato Turba, dell’Antica Macelleria Turba di Melzo. Plauso a lui quando, parlando delle botteghe, ha ribadito l’importanza per tutti noi di far vivere i negozi di quartiere che garantiscono la professionalità e la qualità.

Donato, come me, è per una cucina semplice senza troppe manipolazioni sulle materie prime, perché, come ha sottolineato, quando il prodotto è buono non ha bisogno di troppe rielaborazioni. Si è parlato anche di agricoltura, rispetto dell’animale, e tutela dei piccoli agricoltori attraverso il consumo dei loro prodotti. Concetti su cui insisto e che condivido pienamente.

Donato Turba dell'Antica Macelleria Turba con Tommaso Farina

Donato Turba dell’Antica Macelleria Turba con Tommaso Farina

Molto avvincente lo spazio nel quale, Davide Lacerenza patron del Ristorante di Milano ‘La Malmaison’, ha catturato l’attenzione del pubblico con consigli e approfondimenti sul modo corretto di mangiare i crostacei e i molluschi. Discorso che presto approfondirò ulteriormente.

Davide Lacerenza, patron del Ristorante di Milano 'La Malmaison'

Davide Lacerenza, patron del Ristorante di Milano ‘La Malmaison’

Concludo con una proposta di micro impresa che mi è piaciuta molto, e che vorrei più condivisa perché a mio parere è vera espressione dell’applicazione dello street food. Mi riferisco alle ape-car gastronomiche. Una vera opportunità di lavoro.

Stefano Lanati, Cristian De Carolis e Lorenzo Regiroli, con la loro hamburgheria mobile presente sui social network, l’Ape Tizer, hanno dato vita ad Assago, in provincia di Milano, al progetto The Different Burger. Un hamburger cotto a bassa temperatura (circa 60°) per conservare così tutte le qualità nutrizionali ed organolettiche.

Un mezzo mobile a basso consumo (6Kw per poter far funzionare tutte le attrezzature) progettato, sia dal punto di vista estetico che funzionale, dal designer internazionale Andreas Varostos di Inarea, che ne ha curato tutti i dettagli. Per chi vuole intraprendere questa strada, per quanto riguarda la parte burocratica, anche qui non regna la semplicità. Comunque sia, si può avere informazioni all’ufficio commercio del proprio comune.

Ape Tizer

Ape Tizer

Alcuni momenti a StreetFood On The Road




L’Oltrepò Pavese e San Gimignano a Milano. Mani esperte, buona accoglienza e… le mie gaffes!

Nella foto Stefano Forzoni [sTen]*, Giorgio Trovato ed Enrico Fiorentini fotografati durante una divertente gaffe di cui mi sono resa colpevole.

Giovedì 26 Giugno ho partecipato ad una serata di degustazione dedicata all’Oltrepò Pavese Cruasé e alla Vernaccia di San Gimignano. Assaggi di vini, di cibi e cuochi in scena. Protagonisti dello show cooking: Enrico Fiorentini, Executive Chef del Ristorante Il Canneto Sheraton Milan Malpensa, e Giorgio Trovato, Executive Chef dell’Hotel Villa Curina Resort di Castelnuovo Berardenga a Siena.

Fatte le doverose presentazioni, be’, c’ero anch’io, come sempre piacevolmente accolta allo Sheraton Milan Malpensa. Qui mi fermo un attimo per una doverosa premessa, che a voce ripeto spesso, ma che non ho mai scritto.

Ricordo la prima volta in cui sono stata in questo hotel. La mia prima impressione dall’esterno, vista la sua posizione davanti all’aeroporto, fu di un’ambiente adatto ad una sosta di passaggio, dove la gente, frettolosamente, entra ed esce. Ebbene, non è così.

L’atmosfera che si vive, e che ho sempre vissuto ogni qualvolta io mi sia fermata li, è di cortesia, di buone maniere, ma soprattutto di tranquillità. L’ambiente elegante, accessibile e dai grandi spazi, non fa avvertire per nulla il ritmo frenetico che ci si aspetterebbe da un hotel in questa posizione. Sono requisiti, per me, tra i più importanti. Significano buona accoglienza e un sicuro ‘passaparola’, il metodo più amato dagli italiani.

Non dimentichiamo che le aziende sono fatte dalle persone, e le persone come sempre fanno la differenza in qualsiasi realtà. Avere un rapporto sano e corretto con il proprio personale, influisce positivamente sul lavoro e conseguentemente sulla soddisfazione finale dell’utenza. Un vero investimento sulla qualità dell’accoglienza, che incide in modo rilevante sui risultati.

Scuserete la mia lunga premessa, ma oltre a raccontare di eventi, amo dare un senso a ciò che scrivo. Tornando alla serata coordinata da Carlo Vischi  del ciclo “Il vino è il viaggio… il bicchiere è il suo mezzo”, alla quale ho partecipato accettando con piacere l’invito dell’amica Micaela Scapin, bè, che dire… che ho assaggiato vini e ho assaporato cibi interpretati da mani esperte che ora vi presento.

  • Enrico Fiorentini

Dal 2010 Executive Chef del Ristorante Il Canneto Sheraton Milan Malpensa. La sua, una formazione multiculturale grazie alle esperienze fatte in Italia e in svariati paesi all’estero.

Con Enrico ci si conosce da tempo. Come sempre bravo, simpatico e un po’ pazzo. Ci sta anche quello… Diffido di chi non si lascia andare di tanto in tanto. Se volete conoscere l’uomo oltreché il professionista, vi consiglio la lettura di una nostra ‘chiacchierata’ di qualche tempo fa nata dalla fotografia di un suo piatto. Ne riporto un passaggio.

“Enrico Fiorentini, lo chef, ma soprattutto l’uomo”

“Cinzia, posso iniziare col dirti che mi piaceva stare in cucina visto che i miei, per motivi di lavoro, erano spesso assenti.  Il sabato era giorno di mercato, si faceva la spesa, e poi, tornati a casa, si pulivano le verdure. Mi piaceva la manualità e la trasformazione dei prodotti in pietanze, era affascinante, e lo è ancora. Ricordo un vecchio libro di cucina trovato in un cassetto, “Il Carnacina”. Inizialmente mi risultava quasi incomprensibile, poi, in occasione delle festicciole a fine scuola ai tempi delle medie, l’ho utilizzato cimentandomi in qualche ciambella marmorea non propriamente lievitata. Al pensiero sorrido ancora… Quando giunse il momento di scegliere l’indirizzo della scuola superiore mi è venuto spontaneo orientarmi verso l’alberghiero. Non ero conscio della vita di sacrifici alla quale andavo incontro…”

(Per continuare a leggere clicca qui)

  • Giorgio Trovato

Executive Chef dell’Hotel Villa Curina Resort di Castelnuovo Berardenga a Siena. E’ fondatore della ‘Trovato Food Project’, società di consulenza nella ristorazione. Inoltre è presidente e docente della Federazione Italiana Professional Personal Chef (Fippc) che, attraverso corsi di aggiornamento, si pone come obiettivo la formazione e l’aggiornamento dei cuochi.

Il mio incontro con Giorgio è avvenuto in modo divertente. Diciamo che, per un’incomprensione iniziale, mi era sembrato un tipo un po’ altezzoso. Proprio per questo mi ero ripromessa, appena mi si presentava l’occasione, di dargli una ‘sistemata scherzosa delle mie’. Peccato che, facendo una clamorosa gaffe, ho sistemato la persona sbagliata!  😉

Mi spiego… Non essendo molto fisionomista ho scambiato Giorgio con il povero Stefano Forzoni, più conosciuto come [sTen]* (stenblog.com). Il poverino, perplesso, ascoltava senza riuscire a capire… e nemmeno a parlare! Volete sapere com’è finita? Be’, mi è toccato ripetere la manfrina al vero colpevole, che poi colpevole non lo era affatto! Una volta chiarito l’equivoco, dopo un’inevitabile sonora risata, ho rapito lo chef per conoscerlo meglio, raccontandoci come piace a me, con uno scambio alla pari di esperienze di vita.

Calabrese di nascita, ma senese di adozione, nonostante aver conseguito la laurea in giurisprudenza, ha trasformato l’amore per la cucina che gli ha trasmesso la nonna, nella sua professione. La sua, una cucina intesa soprattutto come seduzione, convinto che, l’attesa primaria di chi si esprime attraverso la preparazione dei piatti, si realizzi appagando i sensi e dando piacere e ricordo nel tempo.

Cosa mi è piaciuto più di Giorgio? La semplicità e la simpatia con cui ha reagito alle mie piccole provocazioni, ma soprattutto mi è piaciuta la sua attenzione all’agricoltura, alle tradizioni e ai prodotti autentici della terra. Dico spesso che i ristoratori, con le loro scelte verso le produzioni, possono molto sia per i territori che per le loro economie. Cucinare è molto più che preparare un piatto.

Alessia Bianchi e Stefano Forzoni, alias Sten

Con Alessia Bianchi e Stefano Forzoni [sTen]*

 

 




La Maison Charles Heidsieck, 160 anni di storia di Champagne

Lo scrittore britannico Charles Caleb Colton paragonava lo champagne ad una critica: “Non c’è niente di più ributtante quando è cattiva… niente di più delizioso quando è buona.”

Nonostante io sia una donna amante di vini rossi (quelli buoni), quando ne ho l’occasione colgo sempre con piacere l’assaggio di un calice di champagne prodotto da una  Maison rinomata per la qualità e la storia.

Charles Heidsieck è un vino francese che nasce nei vigneti della regione Champagne – Ardenne nella Francia settentrionale. Un vino che richiama al lusso, all’eleganza e alla seduzione, molto amato dalle donne.

Champagne Charles Heidsieck

Champagne Charles Heidsieck

Ebbene, qualche sera fa ho colto l’invito di Philarmonica, realtà distributiva di produzioni selezionate, partecipando ad una cena dedicata a questo champagne prodotto da una Maison storica nata nel 1851.

Nel centro di Milano, accolta nel delizioso Ristorante ‘Cavoli a Merenda‘, ricavato da un appartamento patrizio della fine del 1700, si è svolto l’evento con degustazione condotto dalla guida esperta di Marco Chiesa.

Una serata d'estate a Milano con #charliesway @philarmonicaspa

Una serata d’estate a Milano con #charliesway @philarmonicaspa

Non conoscendo Marco, quando gli ho chiesto di cosa si occupasse, la sua risposta pronta è stata: “Cinzia, racconto storie di vino e di uomini”. Quale migliore occasione per ascoltarlo…

In una sera d’estate, in un ambiente unico elegantemente arredato, con dieci blogger ho fatto un percorso di assaggi, abbinati ad una cena dai sapori tipicamente mediterranei.

Si beve Champagne Charles Heidsieck Millésime 2000 Vintage Brut e... si mangia piatti mediterranei

Si beve Champagne Charles Heidsieck Millésime 2000 Vintage Brut e… si mangia piatti mediterranei

Una Maison con cinque etichette: Charles Heidsieck Brut Réserve, Rosé Réserve, Brut Millésime 2000, Rosé Millésime 1999 e Blanc des Millénaires 1995.

A ognuno il suo champagne. Il mio, per lo meno quello che si è avvicinato più ai miei gusti per la piacevolezza al naso e in bocca, è stato il Blanc Des Millenaires Millésime 1995 Vintage.

Blanc Des Millenaires Millésime 1995 Vintage - Charles Heidsieck

Blanc Des Millenaires Millésime 1995 Vintage – Charles Heidsieck

Ad accompagnarci, oltre a Billie Holiday con ‘Crazy He Calls Me‘, l’ascolto dei racconti di Marco sulle vicissitudini di una famiglia che ha portato nelle serate mondane delle corti europee fino ai giorni nostri, i suoi prodotti.

‘Champagne Charlie’, il nome con cui è conosciuto in America, è un vino di una Maison francese che si distingue per la capacità riconosciuta di fare squadra. Un’attitudine oltre che un’inclinazione, che nel tempo favorisce le economie e il territorio.

Ristorante 'Cavoli a Merenda'

Ristorante ‘Cavoli a Merenda’

 




Greatest Chef China Italy edition: Liu Peng Vs Eugenio Boer. Una sfida tra chef.

Domenica 8 Giugno, insieme all’amica Doriana Tucci, ho partecipato ad una serata particolare: una sfida tra i migliori chef cinesi a confronto con chef di fama internazionale.

Lo show si è svolto al Boscolo Hotel di Milano con la registrazione di una puntata del Greatest Chef China Italy edition.  Protagonisti della serata: Liu Peng e Eugenio Boer.

 

Più che una sfida, una vera comparazione tra tecniche, tradizioni e prodotti. Questo programma televisivo di Alta Cucina viene messo in onda su CCTV, la televisione di stato cinese, e nel contempo viene promosso online.

Pensate che nell’edizione del 2013 la media di spettatori a serata è stata di venti milioni con punte di ascolto che ha toccato i trentacinque. Caspita! Senza ombra di dubbio è il momento della cucina e dei suoi protagonisti, non solo in Italia, ma in tutto il mondo!

Anche se ultimamente forse si eccede con la condivisione di immagini di cibo, resta il fatto che la gente ama la creatività con la quale i cuochi, ormai quasi vere superstar, lo trasformano.

Durante la serata, seduta a fianco alla deliziosa Patricia Contreras, giovane artista e fotografa messicana, tra una chiacchiera e l’altra ho assaggiato e votato i piatti di questa competizione di gusto.

Volete sapere chi ha vinto la sfida? Naturalmente l’Italia! A rappresentarla lo chef Eugenio Jacques Christiaan Boer.  Vediamo di conoscerlo meglio…

Eugenio Boer

Chef Eugenio Jacques Christiaan Boer

Di padre Olandese e di madre ligure, Eugenio è cresciuto in un mix di culture culinarie molto diverse fra loro.  Già a tre anni cucinava in Olanda con la nonna Rosa, la mamma di sua madre. L’amore per la cucina è nato così, con la pasta fresca che insieme preparavano tutti i giovedì per la gioia di suo padre. A dodici anni la decisione di lavorare in un ristorante nonostante il parere contrario della famiglia. Alla fine, vista la testardaggine del figlio accettarono, ma solo a patto che in contemporanea finisse gli studi da Ragioniere.

Lavoravo e andavo a scuola, ma ero felice. Quello che facevo mi piaceva, e mi piace tutt’ora. Sono stato veramente fortunato negli anni della gavetta. Ho avuto la fortuna di incontrare grandi Maestri di vita, oltre che inequivocabili professionisti. Mi hanno aiutato a crescere insegnandomi a cogliere il ‘vero’… evitando il ‘superfluo’.  Ora questi insegnamenti, anche quelli più duri e umilianti, so che mi sono serviti.

– Eugenio, ti riporto un commento che ha fatto una persona di mia conoscenza riferendosi alla tua folta barba: “Uno chef è come un medico e un soldato, deve sapersi presentare. Rasato o al limite con la barba corta.”

Leggendo questo commento non posso che sorridere. Ho scelto nella mia vita una formazione di severa disciplina. Solo chi è ‘costretto’ nelle idee e nelle esecuzioni, può dare veramente un nuovo risvolto al suo operato.  E’ per questo che io non giudico l’attività di un professionista dal suo aspetto estetico, sia pur comunque curato.

– Cosa pensi della cucina cinese?

Amo l’Oriente e l’Asia in generale, un mondo che mi ha sempre affascinato e che mia moglie Emma mi ha fatto conoscere aiutandomi a superare una mia fobia per il volo.  Ma questa è un’altra storia…

 

 




Il segnale dell’Acino Verde. L’uva Longanesi e il vino Bursôn.

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La natura, con la sua perfezione, mi continua a sorprendere. Un unico acino verde che, una volta giunto a maturazione, segnala il momento giusto per la raccolta dell’uva. Una particolarità, sia pur non singolare, ma molto rara.

Siamo a Ravenna. L’acino a cui mi riferisco è quello del grappolo dell’uva Longanesi, un antico vitigno autoctono. Da quest’uva, iscritta al Registro delle Varietà dal 2000, si produce il vino Bursôn.

Venerdì 6 Giugno al Ristorante Daniel di Milano, si è svolta una serata promossa dal Consorzio Il Bagnacavallo per diffondere la conoscenza di questo vino tipico dell’Emilia Romagna.

Presente Sergio Ragazzini, responsabile tecnico del consorzio, e alcuni produttori che ne fanno parte. Durante la cena, curata dallo Chef Daniel Canzian, ho ascoltato dai protagonisti la storia che ha riportato a rivivere questo vitigno.

Sergio Ragazzini #Spinetta #Randi #consorziobagnacavallo

Sergio Ragazzini #Spinetta #Randi #ConsorzioIlBagnacavallo

Tutto ebbe inizio quando, nel 1920, Antonio Longanesi soprannominato per l’appunto Bursôn, si incuriosì notando una vite selvatica aggrappata ad una quercia. Vista la resistenza della pianta decise, a partire dalla metà degli anni cinquanta, di coltivarla producendo un vino che, con sua iniziale meraviglia, raggiungeva una gradazione alcolica di 14 gradi.

Da quel momento, con la nascita del consorzio e con la sinergia dei diciassette produttori associati, si è continuato nella promozione per la diffusione e la conoscenza di questo vino dalle origini antiche.

Durante la degustazione, nonostante la costante dello stesso vitigno, territorio ed enologo, ho avuto il piacere di assaggiare un vino con caratteristiche peculiari diverse. Ad influenzarlo, oltre alla mano del produttore, l’origine di una terra attraversata da tre fiumi diversi.

Bursôn

I vini degustati: Bursôn annate dal 2005 al 2009 – Rambèla – Malbo Gentile nella versione passito – Bursôn Passito – Spumante di Rambèla di Bursôn

Prodotto in due tipologie: Bursôn Etichetta Blu da uve non appassite, e Bursôn Etichetta Nera proveniente da uve appassite e affinate in legno per oltre due anni.

Parlando con i produttori e ascoltando le loro scelte, non ho potuto fare a meno di sottolineare che quando si parla di svolte in agricoltura, più che di cambi di vita, io credo che si parli di ritorni. L’Italia è un paese legato alla terra. Contadini eravamo e Contadini torneremo ad essere. Uso di proposito la lettere maiuscola, perché le persone che oggi si orientano verso l’agricoltura, sono formate e preparate come è giusto che sia. Recuperando le tradizioni e usando le moderne tecnologie, garantiscono la qualità dei prodotti mantenendo la loro tipicità.

L’unico auspicio è l’aiuto degli apparati amministrativi di competenza, nell’alleggerire chi la terra la vuole realmente lavorare e far produrre. Una sola parola è determinante per il futuro dello sviluppo dell’agricoltura: #sburocratizzare!

Serata Bursôn

Serata Bursôn

Con Renato Cappetta e Elena di Ospiti a Tavola

Con Renato Cappetta e Elena di Ospiti a Tavola

Risotto limone e liquirizia con sugo d'arrosto

Risotto limone e liquirizia con sugo d’arrosto – Chef Daniel Canzian

 




Francesco e Salvatore Salvo & Enrico e Roberto Cerea: otto mani per una pizza con le stelle

In testata Francesco e Salvatore Salvo con due loro collaboratori.

Dov’ero rimasta con Francesco e Salvatore Salvo… ? Ah si, ero rimasta nella loro pizzeria a San Giorgio a Cremano in provincia di Napoli. Era il Settembre del 2013. La storia è iniziata li, o meglio, prima sul web attraverso uno scambio di mail, poi di persona, come piace a me stringendosi le mani mentre parlando ci si guarda negli occhi.

Titolari della pizzeria ‘Salvo Unica Sede’, Salvatore e Francesco sono un punto di riferimento per chi ama la pizza di qualità fatta con buone materie prime.

Pizzeria 'Salvo Unica Sede' - San Giorgion a Cremano (NA)

20 Settembre 2013 – Pizzeria ‘Salvo Unica Sede’ – San Giorgio a Cremano (NA)

Sono una passionale, e come tale quando vedo passione e voglia di fare bene, il mio interesse prende il sopravvento. Approfondire queste conoscenze mi porta, appena possibile, nei luoghi dove le storie hanno origine.

Lo scorso 26 Maggio presso la Residenza Cantalupa di Brusaporto, in provincia di Bergamo, si è svolta una cena a otto mani che ha visto protagonista la pizza napoletana di Francesco e Salvatore Salvo.  Otto mani perché insieme a loro la pizza è stata interpretata dai padroni di casa Enrico e Roberto Cerea.

Queste interpretazioni hanno dato vita alle ‘pizze stellate’ grazie ad una serie di collaborazioni tra i due fratelli Salvo e alcuni chef di varie regioni d’Italia. Un segno tangibile di chi si distingue per la voglia di ‘fare bene’ ma soprattutto di ‘fare insieme’.

Dico spesso che – da cosa nasce cosa – e così è stato. È nata così la mia amicizia con Francesco e Salvatore. Ritrovarsi in questa serata è stata l’ennesima riprova del fatto che, quando un rapporto è basato sulla stima, non ci si perde.

Un incontro speciale in una location da sogno: la Residenza Cantalupa dei fratelli Cerea, un’oasi di ristoro e di benessere nella verdeggiante Brusaporto in provincia di Bergamo.

Residenza Cantalupa - F.lli Cerea

26 Maggio 2014 – Residenza Cantalupa F.lli Cerea – Brusaporto (BG)

Non conoscevo Enrico e Roberto Cerea. Quella sera però ho avuto modo di apprezzarli per la semplicità e la cortesia che mi è stata dimostrata. Il loro ristorante – Da Vittorio – porta il nome del padre scomparso qualche anno fa. Un uomo dalla lunga esperienza nella ristorazione che ha creato, insieme alla moglie Bruna e ai figli Francesco, Enrico, Roberto, Barbara e Rossella, il primo Relais Chateau della Bergamasca.

Cerea - Salvo

26 Maggio 2014 – Residenza Cantalupa – Cerea & Salvo

Queste sono le otto mani, tra San Giorgio a Cremano e Brusaporto, che hanno dato vita ad una serata dedicata alla pizza a cui ho avuto l’onore e il piacere di partecipare, ma attenzione… anche di gustare! Non ci credete? Bè, io ho le prove!

Si aprano le danze… che abbia inizio la sfilata delle pizze!

Salvo & Cerea

26 Maggio 2014 – Al lavoro!

Margherita del Vesuvio

Margherita del Vesuvio : Pomodori del Piennolo del Vesuvio dop delle cantine Olivella, Mozzarella di Bufala Campana dop, Olio Extra Vergine del Vesuvio delle cantine Villa Dora e basilico

Cosacca : Pomodorino di Corbara, Pecorino di Bagnoli Irpino, Olio Extra Vergine Biologico delle Colline Salernitane dop della cantina San Salvatore e basilico.

Cosacca : Pomodorino di Corbara, Pecorino di Bagnoli Irpino, Olio Extra Vergine Biologico delle Colline Salernitane dop della cantina San Salvatore e basilico

Marinara

Marinara: Antico pomodoro di Napoli “Miracolo di San Gennaro”, origano selvatico di montagna, aglio di Sulmona, Olio Extra Vergine di Oliva monocultivar Ortice di Capolino Pellingieri e basilico

Cipollotto ed alici

Cipollotto ed alici : Cipollotto nocerino, Alici fresche, Mozzarella di Bufala Campana dop, scaglie di Caciocavallo Podolico Irpino stagionato un anno, Olio Extra Vergine d’oliva biologico Valli Trapanesi dop dell’azienda agricola Titone e basilico

La pizza stellata dei Fratelli Cerea

La pizza stellata dei Fratelli Cerea : Provola affumicata di bufala campana, pomodorino del Piennolo, baccalà cotto a bassa temperatura, crema di patate e pesto genovese

Pizza fritta ripiena

Pizza fritta : ripiena di Ricotta di Bufala Campana, Mozzarella di Bufala Campana affumicata, Cicoli di maiale di Kuoko Mercante Mario Avallone e pepe nero di Rimbas – Malesia

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