E’ tempo di bilanci. Oggetto: Business Plan? Soggetto: Tosini Cinzia
Qualche giorno fa ho fatto un po’ di ordine nei miei archivi.
Chi si occupa di ‘comunicazione’, che sia un blogger, un pubblicista o un giornalista, vive tra dati, appunti, libri, studi, schedari, contatti… per me è così. Prendo molto seriamente quello che faccio. C’è dietro molto lavoro, viaggi, ricerca, costi, conoscenza, delusioni, emozioni…
Ebbene, mi è capitata in mano un’analisi che, a mia insaputa, senza quasi rendermene conto, mi è stata fatta circa un anno fa. In seguito, poi, mi è stata consegnata con uno scritto su tre fogli. Si, sono stata analizzata, non l’ho chiesto, e non so ancora bene il perché. Sono stata sottoposta a questa indagine come per capire se fossi una persona su cui investire, o forse meglio, da utilizzare.
Mi spiego. Una donna, tempo fa, mi si è avvicinata dimostrando amicizia ed interesse per ciò che facevo. Non ho segreti… vivo alla luce del sole, quindi, vista la sua gentilezza, non ho avuto problemi ad aprirle le porte di casa. In realtà ero sotto analisi. Il risultato con mia sorpresa mi è stato consegnato tempo dopo con uno scritto definito ‘riservato’. Non farò nomi, ma ciò che viene scritto di me, se è riservato o meno, lo decido io.
In sintesi, i miei punti di forza emersi sono (trascrivo testualmente):
- “Capacità di relazione molto marcata. Riesci a entrare in confidenza con le persone e a farti aprire la porta per entrare. E’ un punto di forza straordinario.” La risposta è semplice, sono sincera e soprattutto me stessa. Non è sempre facile aprirsi. Ma so che la mia esperienza può servire ad altri, e quindi, perché no. Le persone, oggi più che mai, hanno bisogno di onestà, semplicità e soprattutto di fidarsi in qualcuno.
- “Cultura e buone maniere. Trasmetti entrambe in modo forte, e questa è un’ottima carta.” Mi ripeto, non ci si improvvisa comunicatori, per nulla. Per farlo è necessario vivere il territorio ascoltando i protagonisti che vivono le realtà e le produzioni. Poi ci si completa con la ricerca e lo studio.
- “Passione determinata, e non solo perché lo dici tu stessa che sei passion-driven, ma perché si percepisce davvero.” Nulla da aggiungere.
- “Competenza e abilità per un’efficace comunicazione sul web (ricerca SEM e SEO: se ci si affida a te, sei in grado di far trovare subito, con i vari motori di ricerca, il luogo e la persona che segui).” Amo la comunicazione digitale per la possibilità che offre per la promozione dei territori, e per la visibilità che, attraverso di essa, posso dare a chi reputo opportuno far conoscere. Non nascondo che ho incontrato anche persone sbagliate di cui mi sono fidata, fa parte della vita… il tempo è grande rivelatore e provvede a far superare le amarezze.
- “Scrivi bene, con un tuo stile molto personale, semplice e gradevole.” Ho iniziato a scrivere per caso… ora è una necessità. Scrivo in primis per me, imparando e continuando a farlo.
- “Fotografia. Sei brava, le foto sono gradevoli, che si tratti persone o di oggetti. Sai cogliere l’essenza.” Più vado avanti e più mi piace. Fotografo tutto, quasi nel timore di perdere ciò che vedo. Condivido per comunicare bellezza.
Tutte cose belle direte. L’unica nota dolente, scritta alla fine delle tre pagine che mi sono state consegnate a sorpresa in una busta, si riassume con un’interpretazione della mia attività con “mancanza di focus, o meglio, con mancanza di chiarezza di obiettivo”.
Forse, dopo quasi quattro anni che svolgo questa attività, è tempo di bilanci e riflessioni. Aveva ragione questa persona? Non so che dirvi. Io so per certo che conosco molto bene quale è il mio obiettivo: comunicare il territorio e soprattutto le persone che ne sono protagoniste. Il mio sogno per il futuro: farne parte attiva.
Questo mio blog è un contenitore di ciò che ho vissuto e imparato in questi ultimi anni. Altro non so, o meglio, forse la nota dolente, non certo per me, che di gran lunga chi ‘snobba le regole di questa società’ (solo quando non le trova giuste), abbia un percorso più lungo e difficile.
Io vivo quello che faccio personalizzandolo con quello che sono e con quello in cui credo. Scrivo quello che vivo se mi passa qualcosa, o se ritengo che debba essere fatto passare un messaggio. La cosa certa è che non riuscirò mai a farlo ‘sotto dettatura’.