1

Che ne dite di un orto sul tetto?

Direte: “Un’orto sul tetto? Cinzia, ma che dici?!”  Dico che  avete capito bene! Un orto sul tetto per la riduzione dell’inquinamento dell’aria, per favorire l’isolamento termico dell’edificio, per regolare i flussi delle acque piovane, e soprattutto, per coltivare frutta e verdura! 😉

In molti paesi come la Norvegia, il Giappone, gli USA è tendenza ormai diffusa.  Bene, io ne ho visto uno proprio qualche giorno fa, a I Giardinè, una bella realtà biologica a Missaglia (LC),  nel Parco di Montevecchia.  Albertina Ornaghi e il marito Giancarlo sono un esempio concreto di chi la Terra la ama e soprattutto  la rispetta, coltivando frutta e verdura in modo naturale e senza concimi chimici.

Da loro ho scoperto frutti dimenticati come l’Azzeruolo, erbe aromatiche come la Salvia Ananas, il Sedano selvatico, l’Erba di San Pietro, la Perilla frutescens… senza dimenticare erbe spontanee come la Portulaca, il Silene e la Pimpinella. Vi ricordate il detto: “l’insalata non è buona e non è bella se non c’è la pimpinella!” 😉

Terra, dal latino Terra.  Il terzo pianeta in ordine di distanza dal Sole e il più grande dei pianeti terrestri del sistema solare. Il pianeta su cui vivono tutte le specie viventi conosciute. L’unico corpo planetario del sistema solare adatto a sostenere la vita. Il futuro del pianeta è legato a quello del Sole, ma dipende anche da noi.

I nostri errori, le nostre esigenze insaziabili l’hanno intossicata.  Ognuno di noi nel suo piccolo può fare qualcosa per curarla, esattamente come fanno Albertina e Giancarlo ai Giardinè.

OLYMPUS DIGITAL CAMERA

Passo a loro la parola…

  • I Giardinè, un’avventura nata un anno fa. Mi raccontate il vostro progetto?

La nostra avventura nata dalla passione per le erbe selvatiche continua ormai da 27 anni. Nel nostro tempo libero vaghiamo per prati e boschi; dalla Brianza al Trentino alla Valle d’Aosta… Cerchiamo e studiamo fiori, erbe selvatiche e officinali.
Abbiamo cominciato a sognare un pezzo di paradiso in terra in cui coltivare dagli ortaggi ai fiori, dalle erbe officinali ai frutti…

Abbiamo sempre bandito dalle nostre menti i prodotti chimici. Con l’aiuto di documentazioni e libri vari, prepariamo i nostri antiparassitari con le piante da noi coltivate, e con la raccolta spontanea lavorando il suolo con attrezzi non invasivi.  Dopo alcuni errori di percorso abbiamo notato che in natura molti problemi si risolvono da soli, senza l’intervento dell’uomo. Abbiamo così dato una maggiore attenzione all’osservazione dell’ambiente e dei tempi necessari per i cicli della vita naturale. Così è nata la VERICOLTURA: “Vera,  perché nel Naturale c’è la verità”.

  • Una “terra pulita” ritengo sia elemento fondamentale per partire con ogni coltivazione e per ottenere un prodotto sano. Com’è possibile ripristinare terreni che non hanno più questa caratteristica per l’adozione impropria di concimi chimici?

La terra perde la sua naturale fertilità principalmente per 2 motivi:

–  Primo, per una lavorazione non rispettosa degli strati sottostanti la superfice; ad esempio rivoltando e stravolgendo la vita dei micro organismi. La lavorazione meccanica del terreno è indispensabile con attrezzi a basso impatto, giungendo a un compromesso e mantenendo con la terra un rapporto di equilibrio e buon senso, e soprattutto dimenticando il radicato principio del costante e progressivo guadagno.

–  In secondo luogo i prodotti anche naturali (letame non maturo) intossicano la terra avvelenando la vita sottostante, interrompono la catena rigenerativa indebolendo la naturale resistenza delle piante agli agenti patogeni.          

  • Mi spiegate il vostro concetto di naturalità?

La naturalità per ogni essere vivente è l’assenza nel proprio habitat, di alterazioni artificiali prodotte dall’uomo (la terra è un contenitore di esseri viventi). L’uomo è un anello della catena della vita.  Ogni fiore ha il suo colore, ogni erba ha il suo profumo e la sua segreta virtù.

  • Come avete vissuto la siccità di quest’anno?

La siccità di quest’anno la si può interpretare in vari modi. Evento straordinario o cambiamento graduale del clima futuro?  In tutti i casi circa due mesi e mezzo di assenza totale di precipitazioni ci ha dato la possibilità di osservare le reazioni delle piante orticole e degli insetti. Con modalità diverse i vari tipi di ortaggi a conduzione naturale (senza apporto di acqua), hanno gradualmente diminuito la produzione sino al totale blocco, e l’apparente loro disseccamento. Con le prime piogge in breve tempo, tutto è ritornato alla vita con ottimi prodotti.

  • Collaborate con Terra Madre…  mi raccontate la vostra esperienza?

Ho scoperto TERRA MADRE a Torino nella passata edizione. Ascoltando Roberto Burdese,  Andrea Segrè, Shiva Vandana e  le esperienze di vita quotidiana di contadini di varie parti del mondo, ho capito che i principi di Terra Madre erano lo specchio del nostro pensiero e modus operandi.  Difesa della biodiversità (da anni propaghiamo molti semi e a volte recuperiamo specie in estinzione) lotta allo spreco, cibo per la salute… Non mi ritengo all’altezza di collaborare con gli esperti di Terra Madre anni luce distanti da me, ma nel mio piccolo vorrei portare le mie esperienze positive e negative, a quanti sognano per il futuro un mondo PULITO e GIUSTO.

  • Praticate l’apicoltura.  Ho letto recentemente alcuni attacchi in cui si accusano gli apicoltori di sfruttare le api. Cosa ne pensate?

L’Apicoltura a mio avviso, non è differente dal problema della terra. L’ape produce il miele per la sua sopravvivenza, e noi da questo prodotto ricaviamo vantaggi e benefici.
La loro presenza stabile nel territorio anche nei momenti di scarsa produzione, è un fattore indispensabile per il corretto equilibrio naturale .
Le api sono nostre alleate per la sopravvivenza, e non vanno considerate solo un mezzo da reddito.

  • Il vostro “tetto verde” è un esempio che mi auguro si possa moltiplicare per i benefici che apporta all’ambiente. Quali sono i consigli che potete dare alle persone che vogliono intraprendere questa scelta?

Alla realizzazione del tetto verde siamo arrivati con molte difficoltà.  Seppur diffuso da molto tempo, e oggi anche incentivato in alcuni stati del nord Europa per i suoi vantaggi, qui da noi incontra molto disinteresse. Il nostro primo obiettivo era ambientale perché non sopportavamo l’idea di deturpare il paesaggio agreste con la visione di un tetto.  Pensando poi alla velocita dell’acqua con i temporali su un tetto convenzionale, e il successivo scorrimento violento, ci si è posti l’obiettivo di contenere seppur in minima parte un eventuale danno ambientale. Senza tralasciare gli altri vantaggi, come ad esempio i benefici climatici all’abitazione.

OLYMPUS DIGITAL CAMERA

Un consiglio: non vi demoralizzate se all’idea di migliorare l’ambiente in cui vivete troverete persone scettiche. Sicuramente troverete chi vi approva; l’importante è affidare l’esecuzione a persone competenti sia per la preparazione del letto, sia per la tipologia del terriccio di base.

La Terra non appartiene all’uomo, è l’uomo che appartiene alla Terra.

Capriolo Zoppo (Nativi americani)

I Giardinè 
Cascina Pianeta VI  – Missaglia (LC)
 



La mia danza con… le api!

Bene direte… ‘sto giro Cinzia è proprio andata! E invece no vi dico io… e ora vi racconto!

Dovete sapere che le api scambiano informazioni tra loro attraverso delle danze con le quali si  indicano le fonti di cibo, la direzione e la qualità del nettare.  Ad esempio, con la danza dell’addome conducono le sorelle a distanze di oltre 100 metri, mentre con la danza circolare segnalano approvvigionamenti nelle immediate vicinanze.  La scoperta del linguaggio delle api venne fatta nel 1973 dal premio Nobel Karl Von Frish zoologo austriaco.

E quindi ora si danza… in direzione Padova all’Apicoltura Giarin!

Da sempre adoro questo prodotto, e quando il mio amico Gianpaolo  mi disse che i suo zii lo producevano, non ho perso l’occasione per una visita in incognito… si perché rivelai solo alla fine com’ero arrivata a loro. Mi piace farmi conoscere per quella che sono, alla fin fine c’è molta più soddisfazione!

Mi accolse  il caro e gentile Maffeo titolare dell’azienda. Mi raccontò della sua avventura alla scoperta del miele e non solo…  Perché  la sua passione per quest’arte nacque nel 1980 quando Anna  allora sua fidanzata gli regalò un’arnia. Lentamente la sua dedizione all’apicoltura  aumentò intensificando l’attività fino a farla diventare l’interesse principale della famiglia.

Conosciamo tutti le proprietà benefiche del miele prodotto derivante dal nettare dei fiori, ma voglio ricordare solo per un istante le sue composizioni nutrizionali. Ebbene per  100 g. di miele abbiamo un valore energetico di 314 kcal, proteine 0.6 %, carboidrati 78 %, e soprattutto grassi 0%… quindi sotto a mangiarlo, che poi è cosi buono!

Aggirandomi nel loro emporio, curiosa che curiosa trovai un liquore ottenuto con un lungo procedimento di macerazione di miele di millefiori, alcol, spezie e bucce di limone. Questa loro rugiada dei colli euganei  si chiama  “Luna di miele”.  Un elisir  già  conosciuto nell’antica Grecia nel 1500 a.C.,  considerato bevanda sacra dono degli  Dei  prodotta dalle api che trasformavano il sole in miele unendo la linfa vitale della terra… l’acqua.

Con Maffeo chiacchierammo a lungo… Mi raccontò degli incontri didattici  organizzati con gli studenti per condividere passioni e conoscenze acquisite negli anni. Una sua bella idea è stata quella di far adottare un’arnia dipinta dagli stessi ragazzi, per dar loro un senso di appartenenza che li invogli a seguire con la continuità delle loro visite, le fasi della  produzione di questo prodotto naturale.

Passeggiando  nel giardino circostante notai  bellissime sculture in pietra che scoprii a breve sue creazioni. Orgoglioso mi fece fare un vero e proprio percorso d’arte… si perché  nella casa in cui risiedevano ne erano presenti tantissime!

 

Seguici

Vuoi avere tutti i post via mail?.

Aggiungi la tua mail: