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Critica enogastronomica in discussione? Facciamo chiarezza con Elio Ghisalberti.

Oggi vi parlerò di una tavola di incontro e di confronto, in cui oltre a celebrare il gusto, si dialoga su questioni legate al cibo e al vino, e ai suoi protagonisti. Una tavola che spesso condivido con Elio Ghisalberti, amico e giornalista enogastronomico, ormai abituato – o forse rassegnato – all’ascolto delle mie battaglie del momento. Più che battaglie, sono cause che difendo, spinta dalla passione e da vero credo per ciò che di volta in volta sostengo. Nell’ultimo nostro incontro, si è discusso sulle questioni sollevate nella puntata di Report del 27 March 2017: “Sotto le stelle”. Un’inchiesta di Bernardo Iovene che, per i non addetti ai lavori, ha come si suol dire… sparato nel mucchio.

Food and wine, un settore che vede l’Italia al centro del mondo grazie alle capacità e al carisma di professionisti e produttori. Direi che qualche merito (e anche di più) vada loro attribuito. Con questo non voglio dire che tutto vada bene, rather, sul fatto che qualcosa debba essere aggiustata nulla da eccepire. La cosa che mi preme, più che le polemiche, è la chiarezza e la voglia di ascoltare una voce esperta fuori dal coro di tanti, che un po’ di confusione la fanno davvero. For those who do not know him, Elio Ghisalberti began his quest in the world of food and wine journalism in the early eighties to the school of Luigi Veronelli,it, per poi collaborare con il Gambero Rosso (mensile e guide dei ristoranti e dei vini) e con L’Espresso per la Guida ai Ristoranti d’Italia. It’ ideatore e curatore di GourMarte, la Fiera delle produzioni enogastronomiche di qualità esclusivamente made in Italy interpretate dai migliori cuochi. Attualmente firma per L’Eco di Bergamo la pagina settimanale “Sapori e Piaceri”.

  • Elio, oggi allarghiamo la nostra tavola a chi ha voglia di approfondire le criticità emerse nella puntata di Report di cui abbiamo recentemente parlato. Nel dirti “ti lascio la parola” già mi fischiano le orecchie. Una volta tanto dirai… A parte le battute, partiamo da ciò che ho più a cuore: le produzioni italiane di qualità. La visibilità dei nostri chef può molto in questo senso. Intendo nella scelta di materie prime italiane e nella menzione delle stesse sulle carte dei loro ristoranti. Primo impegno di questi professionisti è quello di essere custodi del made in Italy, grazie alla ricchezza di prodotti, di vitigni e di cultivar di olivo del nostro paese. A quanto pare non è sempre così. What is your opinion about?

Chiariamo prima di tutto un punto, visto che giustamente sottolinei l’importanza dell’italianità in cucina, chiamiamoli cuochi e non chef. AltraHelium-Time cosa, non li definirei custodi ma interpreti, perché questo è il ruolo più attinente che, in questo concordo, rappresenta la figura professionale. Detto questo ritengo che il primo impegno professionale del cuoco è quello di fare una cucina buona e sana, to be serious,,it,prepared,,it,honest,,it,clean,,it,If these principles are applied in the best ingredients and Italian gastronomic culture and the territory in which in which one works so much better,,it,It deserves praise,,it,we can not but rejoice,,it,But careful not to overdo the paean to those who choose this path, and contrary to the chagrin of those who follow a different philosophy,,it,The tendency to exalt the local cuisine brings some consequences,,it,first of all that of sham,,it, preparato, onesto, pulito. If these principles are applied in the best ingredients and Italian gastronomic culture and the territory in which it operates the better,,it,Who in the acquired and in everyday cooking practice,,it,Thanking Elio I take the word,,it,In conclusion, what is left to say ... Maybe it's just that,,it,making sensationalist without examining properly the topics,,it,It serves only to create confusion among consumers,,it, merita un plauso, non possiamo che gioirne. But careful not to overdo the paean to those who choose this path, and contrary to the chagrin of those who follow a different philosophy.La tendenza ad esaltare la cucina del territorio porta con sé alcune conseguenze, prima fra tutte quella della mistificazione. How many cooks are riding this theme just because a grip on information and on the public,,it,Just,,vi,acquired in practice and in everyday cooking,,it,He has always favored the serious suppliers next door does not feel the need to flaunt it to the four winds,,it,it does and that's that,,it,And if certain products also come from far away what the problem,,it,The important thing is consistency,,it,Have you ever had mineral water home that is served at the table of a restaurant that I know,,it,of Turin,,it? Chi negli acquisiti e nella pratica quotidiana di cucina, ha sempre privilegiato i fornitori seri della porta accanto non sente il bisogno di sbandierarlo ai quattro venti, lo fa punto e basta. Se poi certi prodotti arrivano anche da molto lontano qual è il problema? L’importante è la coerenza, always. Hai mai fatto caso all’acqua minerale che viene servita al tavolo di un ristorante che so, di Torino, whose chef claims to personally buy rabbits in Carmagnola,,it,Maybe coming from South Tyrol or the valleys of Bergamo,,it,everything is consistent,,it,Who mid Spiazzi,,fr,you've already hit the issue,,it,The medium may be more or less valid,,it,but it is the driver that makes it safe,,it,Even when the publishers were richer and magnanimous,,it,ie paid their employees enough to enable them to work peacefully conditions,,it,there were those who took advantage of the role for personal advantage,,it,It was, so to speak physiological,,it? Magari arriva dall’Alto Adige o dalle valli bergamasche: è coerente tutto ciò?

  • “Una stella Michelin cambia la vita a un ristorante e allo chef, ma anche le forchette del Gambero Rosso e i cappelli dell’Espresso possono fare la fortuna di un cuoco.” In Italia ci sono 334 ristoranti stellati con un giro d’affari che fa girare la testa. A questo proposito mi riallaccio alla trasmissione che, durante le interviste, ha messo in discussione la credibilità di guide e di critici enogastronomici da anni non più in incognito. Giudizi attendibili o sponsorizzati? Come dico spesso la differenza la fanno le persone. Il tempo insegna a seguire quelle giuste. Lascio a te continuare…

Qui mi spiazzi, hai già centrato la questione. Il mezzo può essere più o meno valido, ma è l’autista che lo rende sicuro. Anche quando gli editori erano più ricchi e magnanimi (cioè pagavano i collaboratori a sufficienza per metterli nelle condizioni di lavorare serenamente) vi era chi approfittava del ruolo per trarne vantaggio personale. È stato per così dire fisiologico che, closed the taps,,it,the court of the characters addicted to illicit trade is allargasse,,it,The result is plain for all,,it,the credibility of the guides,,it,I mean the paper ones,,it,It is reduced to a minimum,,it,But the rest,,it,not doing any better the web world which by its nature is out of control and therefore still less reliable,,it,Credibility is in the seriousness and correctness of the individual,,it,and the unknown has nothing to do,,it,believe me,,it,Who does not put your face creates an illusion,,it,earns respect,,it, la corte dei personaggi dediti al mercimonio si allargasse. La conseguenza è sotto gli occhi di tutti: la credibilità delle guide (di quelle cartacee intendo) è ridotta ai minimi termini. Ma del resto, non se la passa certo meglio il mondo web che per sua natura è fuori controllo e quindi ancora meno affidabile. La credibilità è nelle serietà e nella correttezza dei singoli, e l’incognito non c’entra proprio nulla, credimi. Chi non ci mette la faccia crea un’illusione, non guadagna rispetto.  

  • Lo chef, una professione che alimenta i sogni dei giovani studenti per poi spegnerli quando lo stagista, entrando nel mondo del lavoro, è spesso costretto ad affrontare doppi turni. C’è poi chi, grazie alla bravura e alla fortuna, riesce a lavorare in un ristorante stellato guadagnando uno stipendio non adeguato ma giustificato dalla visibilità che ne deriva. Una media di quindici ore al giorno che contrasta con le quaranta settimanali previste dal contratto nazionale di lavoro. Una realtà che trova impreparate le giovani nuove leve. Fortunatamente non sempre è così. Da qualche anno insegni presso una scuola professionale alberghiera. Puoi espormi la tua esperienza nell’affrontare queste problematiche con i tuoi studenti?

Helium-Time-2L’obiettivo primario di una scuola professionale è, o meglio dovrebbe essere, quello di preparare gli studenti al lavoro. Dove insegno, a me sembra che i colleghi che si occupano delle materie tecnico-professionali mettano da subito con i ragazzi le cose bene in chiaro riguardo ai sacrifici che comporta il mestiere che hanno scelto di imparare. E’ pur vero tuttavia che in buon numero gli studenti iniziano il percorso totalmente privi di questa consapevolezza, ammaliati più dal fenomeno mediatico dei cuochi star che da una reale passione per la ristorazione. Durante il percorso formativo, grazie anche agli stages che vengono regolarmente organizzati, di pari passo alla crescita della consapevolezza avviene spontaneamente, fisiologicamente, la selezione. In questo senso potersi confrontare con il mondo del lavoro sin da giovanissimi aiuta, e molto, tant’è che chi sceglie le nuove formule scolastiche a diposizione, tipo l’alternanza scuola-lavoro, dimostra non solo di avere più chance di concludere gli studi, ma di sviluppare più in fretta le proprie attitudini. Se poi la domanda contiene implicitamente una critica al trattamento riservato dai ristoratori agli stagisti ed ai giovani cuochi in genere, beh, qui torniamo alla considerazione fatta sopra a proposito della credibilità della figura del critico enogastronomico: questione di persone, non certo del movimento della ristorazione nel suo insieme. Attenzione però a dimenticare un fatto oggettivo: in cucina il lavoro è per sua natura complesso e pesante, and more generally the craft in the restaurant world has specific characteristics that do not allow a social life as it were approved.

  • Di guide, di riviste e di manifestazioni ne hai seguite e ne segui ancora tante. Cosa pensi si possa fare per migliorare la comunicazione in questo settore, soprattutto dopo l’ondata social che ha travolto, anche se per alcuni stravolto, il modo di rapportarsi con la ristorazione?

Fondamentalmente credo che sarebbe utile una selezione feroce, un ritorno ai valori della conoscenza, della competenza, e perché no anche delle buone maniere e del buon senso. No I have no hope for that to happen.

Helium-Time-5

Ringraziando Elio riprendo la parola.

In conclusione cosa resta da dire… Forse solo che – nonostante io ami il giornalismo d’inchiesta – fare del sensazionalismo senza approfondire a dovere i temi trattati serva solo a creare confusione tra i consumatori.




Digital Storytelling. Il racconto digitale ed emozionale del territorio.

Associazione Italiana Travel Blogger – AITB

Durante l’ultima edizione della Bit, the Borsa Internazionale del Turismo di Milano, ho avuto il piacere di ascoltare l’intervento di alcuni membri dell’Associazione Italiana Travel Blogger. Una rete che promuove la professionalità, and for this you are given a code of ethics to give quality to content. Trovandomi in linea con il loro pensiero, ho preso la palla al balzo per sottolineare ancora una volta un concetto che mi sta molto a cuore, ma che purtroppo a molti non fa comodo capire. Let me explain ...

Parliamo di Digital Storytelling, il racconto digitale ed emozionale del territorio fatto da persone legate alla comunicazione che gestiscono un blog. Un’attività la cui rilevanza è stata riconosciuta dalle stesse istituzioni locali. The only sore point in this context, è che troppi sfruttano questa passione senza ricTweet onoscere l’impegno intellettuale, and not only, nel dedicare tempo ed energie a questa attività. Un pensiero che riscrivo per l’ennesima volta, per rimarcare a chi non comprende, or better, ha convenienza a non comprendere, che gestire e dare contenuti ad un blog, oltre ad avere costi, richiede molte energie.

Sentirsi riconoscere l’attività svolta grazie alla spinta della passione e dell’entusiasmo, non significa assolutamente che chi la esercita ne approfitti. Semplicemente si tratta di un equo compenso che giustifica le spese e il lavoro svolto. Sfruttare la passione altrui è moda assai diffusa. Some, sarebbe più facile avere alle spalle un editore, ma visti i tempi di scarsa riconoscenza, molti di noi lavorano e scrivono sulle proprie testate, con coerenza responsabilità e indipendenza.

A questo proposito mi riallaccio all’Associazione Italiana Travel Blogger, che ha regolamentato l’attività dei propri associati adottando un codice etico basato sui principi di indipendenza, responsabilità, respect, onestà ed accuratezza. Un’autodisciplina tesa a garantire l’attività dei travel blogger, su cui riflettere e da cui prendere spunto per altre categorie di questo settore della comunicazione.

Having said, passo la parola a Monica Nardella, founder del blog di viaggi “Turista di mestiere” e Presidente all’Associazione Italiana Travel Blogger.

Cynthia, la decisione di fondare AITB è giunta dopo una lunga riflessione. I travel blogger, quando ho iniziato io nel 2010, erano persone innamorate del viaggio che volevano condividere le proprie esperienze e, why not, esser d’aiuto ad altri viaggiatori in procinto di partire con consigli e informazioni aggiornate in tempo reale, and, above all, gratuite. Eravamo dei pionieri e non lo sapevamo. Eravamo generosi, entusiasti e sempre con un biglietto in tasca. Poi la rete ci ha scoperti. Attorno ai nostri blog si sono create delle community fidelizzate di viaggiatori desiderosi di dare il proprio contributo o semplicemente di lettori con la voglia di viaggiare restando comodamente seduti su un divano. Sono iniziate le domande, i commenti, i confronti. Ognuno di noi, per assecondare questa passione, sottrae tempo ad altro. A una passeggiata, a un film, a una sana dormita. Ma lo facciamo perché ci piace e perché ci sentiamo (siamo) utili, a tutti: lettori, viaggiatori, territori.

Here, siamo arrivati al nocciolo della questione: il generico “territori” sta per enti, proloco, strutture ricettive,AITB. ristoranti, musei. Un circuito enorme che ha inteso perfettamente le potenzialità dei travel blogger, la nostra capacità di creare curiosità, di dare visibilità a una destinazione (con una foto, un articolo o con un live sui social) e di orientare addirittura delle scelte. AITB nasce perché i travel blogger non debbano più sentirsi dei moderni Don Chisciotte alle prese con (alcuni) operatori del turismo pronti a coinvolgerci nella promozione dei propri territori con “pretesa” di professionalità durante tutte le fasi del progetto, ma al contempo convinti che basti invocare la passione per quel che facciamo per ricompensare il nostro lavoro.

Lavoro che inizia nel momento stesso in cui veniamo contattati, ma forse, anzi sicuramente, molto prima. Perché se un Ente, ad esempio, si rivolge proprio noi, non accade per caso. Significa che siamo emersi dal mare magnum di altre pagine. Che siamo ben indicizzati, che il nostro target è definito e risponde alla chiave di ricerca. E questo è successo perché scriviamo bene, perché il nostro blog è accattivante, è navigabile, è responsive. Perché alla base di un blog di successo non c’è più solo la passione. Ci sono tempo, sacrificio, rinunce e, also, investimento economico per quel dietro le quinte che non si vede ma che sostiene la nostra pagina e quegli strumenti sempre più specialistici con cui realizziamo reportage belli e coinvolgenti.

AITB nasce dunque per tutelare i travel blogger che sanno di essere dei professionisti e chiedono di esser trattati come tali in ogni fase della collaborazione e ha come obiettivo dichiarato quello di garantire a chiunque si rivolga ai propri associati di interagire con persone che hanno deciso spontaneamente di lavorare sotto l’egida di un codice etico a riprova della propria onestà intellettuale. La strada all’inizio sembrava impervia e piena di insidie ma la risposta dei blogger e quella degli operatori del turismo ci stanno dando ragione e ci stimolano a perseguire gli obiettivi prefissati con entusiasmo e determinazione. Ne vedremo davvero delle belle!

Associazione Italiana Travel Blogger   www.travelbloggeritalia.it




The passion, the guidance of the blogger. Woe to those who lost, but woe also to those who abuse it!

I think by now everyone knows what a blog, a diary in network born from a passion, in which to write and share via social networks, what we love to live. A phenomenon that has developed since the late 90s, and has contributed to radical changes in the way people communicate on the web. A personal space free from constraints, in which to give vent to their thoughts and their own creativity. A real container, full of life and emotions.

Regarding my, I mean the blog, I do not know how long. It 's just a phase in my life that allowed me to know and learn, getting up after a fall. For some, I know that I will cherish some of the stories that I have lived, printing them on paper pages, irreplaceable traveling companions, says a future time.

All this to say what? Perhaps to say that it is the passion that drives us? Some, woe to those who lost, but woe also to those who abuse it! Feeling taken into due, the risk of being repetitive, I continue to write about this on my personal space, to clarify that the passion should not be used, ne fraintesa.

This is my thought, alas, unfortunately, does not correspond to the reality of things. I blogger, loved and criticized, those who commit themselves by customizing what they do,  those who put in their company does little energy, who move within their means, armed with cameras and the technology to share. They are the ones that use all the free time, often their holidays, studying and writing in the most unexpected hours.

Some become so good to be researched and be contacted by those who need to be known, often without recognizing. This is the point. Let me tell you a few episodes that involved me, and that made me almost lose the will to continue in a world in which the cunning prevail. It 'been a while, because I have not finished yet.

First case. A couple of years ago I was contacted to tell the personal stories of life of a famous castle of Bergamo where you Restaurants. After having known them and have found their stories interesting, I accepted the assignment. They were still needed a couple of meetings to collect the material I needed. To support this, I asked them a refund for the time and car trips. No reply, then suspended collaboration.

According to case. Circa un anno fa, I was involved in a three-day tour-blogger-course related to the promotion of the territory in the Veneto, precisely to Treviso, a city that I love very much to my roots. I wrote 'course' with us because there was a photographer who guided us. It was agreed to reimburse travel expenses. Months have passed, continued promises, but nothing. I had almost resigned, when, towards the middle of August, I was again promised the reimbursement of expenses incurred before the expiry of the month. Still nothing, or better, almost a mockery. My passion is and that of many, and that of these gentlemen as we call?!

Yesterday, after my outburst, in private many have told me to live the same situations. Carry the words of a friend: “Cynthia, if you write, maybe do a favor to all of us, many things go unnoticed, Now it is fashionable to speak of bloggers more harm than good.

I promised that I would.




Visibility, do not we use this word ...

The night brings counsel ... is so. I act with my heart, always, too, often at my expense ... but maybe it's time to change, and water, I do not want to change, I want to remain the same as always, but rather pondering my choices. Come ora, after yet another proposal that is traded my collaboration with promises of visibility.

I am somewhat 'tired of this word, because the one I, I mean visibility, I tried to guadagnarmela alone, sharing, with projects, in my thoughts, with my work. Now I try to give it to others, when they consider it appropriate, when I know I could do well.

Let blogger, as I call today, has a lot of work behind (I do not love this definition, but since 'for now’ are, I prefer to call the farm for bloggers who feel the call to the earth). The last few years have been intense… years of research, to live the reality, listening to people, but most of all years to learn ... I will never stop doing it.

I live between files, notes, registers ... use all technological means that allow me to use the network to share what I do. These are the bloggers, sometimes called in exchange for promises of visibility… often without reimbursement of costs (to give you an example, I'm waiting for one yet agreed to travel expenses since last October).  You understand that perhaps something is wrong.

That said, as I say, I would just point and head! Perhaps it is appropriate to change the register.

Report here again the response to a question I was made a short time ago by Justin Catalano (ditestaedigola.com) on the issue.

  • World blogger: chi lo ama, chi lo odia, and who uses. But who cares really the communication made by bloggers and why .... Cynthia, What do you think?

The passion that drove many bloggers in this direction, compresa me, did emerge as their emotional charge combined with digital communications, can be of help in these difficult times that we are living, to the territory that the productions. A phenomenon already in vogue for years abroad. Many have understood, and have been inspired.

The world of bloggers is not always easy, there are those who act according to the passion, and there are those who get carried away by easy targets. Anyway, only pertains to the readers who followed forward in time, the passion that has helped many of us get through tough times.
The only sore point in this context, is that too many take advantage of this passion without acknowledging the intellectual commitment and not just, devoting time and energy to this task whose importance has been recognized by the same local institutions.

Bloggers and journalists, passion and profession, emotion and rationality. Two roles whose writings have a very different emotional. Anyway, both can help by communicating, each in their own way, the land and its productions. The key thing for me is consistency, which must be maintained by not follow the waves of convenience of the moment.

Then, concluding, not call in exchange for visibility… because the truth is that if you call us, visibility you need you!




“Hello Cynthia, how the world you live?”

Today I received this email that the public only in part. I sent her a person I've known for some time through comments on social networks. When I read it I thought it would not have been enough a written response to explain how the thought. Certain things need to be said 'voice', or even better, 'Person'. I believe this touch key to the knowledge and understanding in every situation that I'm interested in deepening.

Hello Cynthia, excuse the disorder, take this opportunity to ask you some information (as profane), about how the world works that live, how to write articles on the world of wine and food in general. I joined in friendship with a director of a newspaper website that asks me to “lanciarmi” writing something inherent to wine and sending photos, then I will release. It’ a bit 'that I think, also because they are in a situation of crisis work and trying to find other outlets, or at least begin to diversify a bit '. I do not know in the least how it works, I wondered how “tour” the mechanism, because you have to move visiting wineries / wine / events…etc.. Seeing what svolgi you wonder if you can teach me a bit ', not to be totally unprepared when they go into certain topics, especially those of an economic ...

Anyone who knows me knows how much I appreciate the use of digital media, this to the possibility that I offer to amplify what I consider appropriate to share. But beware, first and foremost I love with all my senses to discover what I want to know, understand and deepen. E 'for this reason that the only answer that I felt to give, has been to write a phone number and a word: Call.

We felt shortly after. The first thing I said is that the 'payback' is still right, must have its real match in the quality of service offered. "I do not sell anything if you do not ensure the uniqueness of the service". E’ fondamentale l’esperienza, preparation, and your mind open to new technologies.

The road ahead is long. Some arrive before, some come later and some you lose ... everyone follows his path. The important thing is to be yourself, driven by passion and not by the waves of time. This makes a difference, the difference is the path ...

Some, along the way learning is growing, This is the natural evolution of things, But that should not obscure the choices initially undertaken. The character, l’istinto, simplicity are essential skills that, with humility, emphasize the person. Knowing how to keep your feet firmly on the ground, continue to learn, know the people, share experiences and be able to draw the right lessons in each. There are no secrets, the important thing is to remain yourself.

At the end I told him how I started writing, visiting and telling the story of a winemaker of Aosta, the road traveled so much in the past three years, of the many experiences, of the many people I met, disappointments but also of emotions. As we all have dreams and hopes, and with these every day I go on…




Today I want to take off as they say… “few pebbles…”

For a long time I wanted to stop some of my thoughts on ... "Mediated and bloggers",   on ... "who is now in the spotlight",  About ... "books produced and sold more of the moment" and ... "the chefs of haute cuisine". I thank the chef Matteo Scibilia and Luigi Uploaded for giving me an opportunity.

This morning, reading an article published by Luigi Uploaded on her blog,  “More humility and less boldness behind the stoves”,  ho voluto togliermi come si suol dire qualche sassolino dalla scarpa… Tutto è nato da un post dello chef Matteo Scibilia, dell’Osteria Buona Condotta di Ornago:

Now there is a great divide in the world of food. In just a few and always the same chef in the spotlight. Always the same journalists protectors and it is unclear whether or capacity for success on customers. This incredible moment of great Mediated our industry, between bloggers and the like, looks like a circus that turns on itself”.

I read important concepts, analyze them one at a time.

  • The first: “E’ un momento di grande mediaticità del nostro settore, between bloggers and the like, looks like a circus that turns on itself. Matthew Knowles Osteria Good Conduct ”.

Therefore, although it is known that I do not like the term blogger, fall into this category Media. I have this blog was born from the earth forever, for its products, and for the People. A blog created as a therapy of the good life, after that it overwhelmed me making me fall. I raised so, writing what I live. Having said that within about; Blogs are online diaries that are born from passion. These containers allow us to give diffusion.

Given the recent controversy then, insisto sul concetto che blogger e giornalista sono figure ben diverse. Il blogger scrive per lo più trasmettendo il proprio credo e le proprie emozioni. The journalist is such, because it exerts exclusive profession; often writes chronicles, e non sempre trasmette emozioni. Anyway, both of these figures can help the promotion of the earth in a difficult time like this, "Doing well". And 'essential to everyone's help spreading of productive, for the region and for our Italian.  Insisto, "Is not a race"!

I remind everyone that for “noi blogger”,  l’energia e non solo quella per ciò che facciamo, is of great sacrifice. For me, however, and in any case will be, continuing unabated, in spite of everything, keeping your feet on the ground and remembering why I started doing all this. Then, if this time of great Mediated can be used to help "all", why not!

  • And more ... "People are attracted to those who are in the spotlight. Uploaded Luigi ".

Purtroppo è una società che si ferma a guardare più le vetrine che i contenuti. Qualche giorno fa una persona mi ha scritto chiedendomi se ho uno zio americano per ciò che faccio. I almost enjoyed it saw the ease with which I live, but it made me think, about what is likely to deceive the apparent vision of things. E 'for this reason that, despite what I consider good knowledge on the web, I live is very important to know the people. Knowledge is an indispensable means to give concrete judgments. So if the time and knowledge does not emerge contents, the lights are turned off in a hurry.

  • And more ... "In the library the books exhibited and sold are those signed (but not necessarily written) by trombones television. Uploaded Luigi ".

Unfortunately true… Books from lightweight content, mirror of society. Maybe accomplice is television with its communication messages for more than a little thick. Forse perché si sta vivendo un momento difficile e la gente vuole evadere. Sta di fatto che gli editori seguono l’onda del marketing. It's up to us to ride the wave right ...

  • And more ... "Some chefs unmentionables, after having for a long time made pornography haute cuisine, today call for a return to simple kitchen at affordable prices. Uploaded Luigi ".

So I am that "annoying" to some of them ... the "break", one that sometimes takes them around the use of the leaves that taste like oyster or the exaggerated exasperation of dishes. Quella che ordina in posti in cui non è consuetudine farlo una frittata di cipolle, or Mozzarella, or vegetables in batter telling them that maybe a mint leaf would improve the whole.  Io sono “the disturbing element” for many, so they tell me… They did not understand that my provocations are only to bring them back a bit’ tradition!

I remember one evening when the person to have dinner with me, ironically passed the knife to the chef puzzled by my requests. I represent as I often say people, the passion that draws pleasure from food. It is people like me who should say most of their. This of course with all due respect to the experts. Point out that with some chefs are friendly, I respect them and admire them for their bravery. There are different deals, just this.  Per quanto mi riguarda amo le tradizioni e la cucina semplice di una volta, if anything a little revisited. It 'possible that I can not find a chef who makes me, sometimes even that does not know, the "ciceri e tria" facts as facts go??  E’ vero, is a specialty of Lecce, but why not do cookery courses Regional instead of doing the "fireworks" in the dishes?!

Concludo con un ricordo. Una sera ormai quasi due anni fa, I was having dinner by accident in a restaurant with three Michelin stars then. After my initial provocations that have helped to defuse the atmosphere battened, il proprietario mi ha raccontato che era stato condotto per un incontro di lavoro in un locale analogo al suo. Friends, it had rather annoyed. Mi these: “Ma caspita, they could not take me to eat at a place where they served two slices of salted pork and so on ...” Ahhh!! So that's it, apparently the truth is that, simplicity in dishes like very much to them! 😉

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