Non spegnete i sogni dei romantici: l’Osteria senz’Oste, una bella realtà che si vuole punire
In Italia troppo spesso la parola d’ordine è punire e non correggere.
Dobbiamo pensare che a volte partendo da un’idea, da un sogno buttato la, nascono grandi progetti. Sono tempi difficili; la gente vuole evadere, vuole spensieratezza, vuole cose vere e genuine come una volta… quando si stava bene.
Non sono solo ricordi nostalgici di chi tanto giovane non lo è più, no, è semplice voglia di un’atmosfera che un pochino si è persa. Credo, anzi sono convinta, che sia questo il motivo per cui una realtà come l’Osteria senz’Oste piace molto alla gente.
Una luogo per viandanti nella splendida Valdobbiadene che ho visitato nel Novembre del 2011 dietro consiglio di un amico e chef, Simone Toninato. Lui conoscendomi aveva capito che era un posto adatto a me, un posto per romantici.
Ebbene, qualche giorno fa mio cugino Ilario mi ha chiamato allarmato dicendomi che a Treviso e non solo, ci si sta muovendo per aiutare Cesare De Stefani, l’ideatore di questo progetto sanzionato per 62 mila euro dovute secondo il fisco, per attività imprenditoriale in nero relative all’anno 2008.
Luca Zaia, Presidente della regione Veneto a proposito della questione ha auspicato l’uso del buon senso, della stessa idea Leonardo Muraro, Presidente della provincia di Treviso.
Perché in Italia si deve soprattutto punire e non correggere? A gran voce chiedo a chi può di trovare una soluzione a questa assurdità, prima che un posto così bello chiuda e spenga i sogni di noi romantici.
Dietro questo luogo dove la porta è sempre aperta c’è una storia di uomini, tra cui quella di un circense di Berlino che ho incontrato nel 2011, in un pomeriggio passato bevendo Prosecco davanti alle colline di Valdobbiadene.
Chi non conosce questa Osteria può vederla qui, attraverso le fotografie e il racconto che ho fatto dopo la mia visita.