1

Franciacorta Cavalleri Blanc de Blancs, une cuvée spéciale dixième

Une invitation inattendue et une promesse faite il ya longtemps, sono stati i due motivi che mi hanno convinta ad unirmi ai festeggiamenti della decima annata del Franciacorta Brut Blanc de Blancs dell’Azienda Agricola Gian Paolo e Giovanni Cavalleri di Erbusco, Brescia.

Une cuvée obtenu par l'assemblage de la plupart des vins du millésime 2010, un’annata speciale dovuta ad un inverno rigido e secco, una primavera tiepida e poco piovosa, un Maggio e un Giugno contraddistinto da piogge, e infine il 6 Luglio una violenta grandinata con una perdita del circa 30 % di produzione.

Questi eventi hanno favorito la formazione di botrite (muffa nobile con effetti positivi sull’aroma del vino), che ha convinto l’azienda ad un dosaggio con una liqueur senza zucchero in una bottiglia trasparente. Chardonnay 100 % proveniente per l’85 % dalla vendemmia 2010, e per il 15 % da quella del 2009.

Al mio arrivo mi ha accolto la cara Giulia Cavalleri, una donna dolce e gentile che ho incontrato di persona per la prima volta, mais pas seulement, lei mi ha coinvolto in una festa in cui erano presenti per lo più amici e clienti storici dell’azienda.

Quando controllando una mail, mi sono resa conto che era passato ormai un anno dall’ultima volta in cui c’eravamo sentite, quasi non ci potevo credere. Vorrei fare così tante cose, forse troppe, ma il tempo mi sfugge e passa veloce…

Dopo aver visitato le cantine ho raggiunto gli ospiti nella sala degustazione. Ero circondata da dipinti e ricordi di una famiglia, i Cavalleri, le cui origini antiche sono testimoniate da testi custoditi con cura nei loro archivi.

Proprietari terrieri nella zona di Erbusco fin dal 1450, ma produttori di vino solo dal 1967, anno in cui è stata riconosciuta la DOC Franciacorta.

Guardandomi intorno mi sono resa conto che non conoscevo nessuno, intendo persone legate al mondo della comunicazione. Ero perplessa e quasi stupita della cosa, forse perché ormai sono abituata agli inviti che puntano, più che alla conoscenza, alla diffusione dei marchi.

Siamo talmente presi, da perdere di vista l’importanza della condivisione e del piacere degli incontri; si è presenti, ma nello stesso tempo si è assenti. Io stessa faccio il mea culpa, et, nonostante la mia fama di gran parlatrice, a volte cado nell’errore.

Quindi decisa, ho iniziato col rompere il ghiaccio, ou mieux, o iniziato assaggiando… 😉

À partir de 1968 l’azienda porta il nome di “Gian Paolo e Giovanni Cavalleri” padre e figlio, che insieme hanno collaborato nella realizzazione della nuova cantina. Dans 1979 le prime 6000 bottiglie di Franciacorta, puis, dans 1990, la fondazione del Consorzio Volontario di Franciacorta composto da produttori e presieduto dallo stesso Giovanni Cavalleri.

Con gli anni l’azienda è divenuta sempre più a conduzione familiare, grazie alla collaborazione delle figlie di Giovanni, Maria e Giulia, e dei nipoti Francesco e Diletta.

Qualcosa però negli anni è cambiato. La decisione della famiglia Cavalleri di uscire dal Consorzio con l’azienda che ha contribuito a farne la storia, ha fatto scricchiolare il noto ‘fare sistema’ della Franciacorta. Personalmente sono convinta dell’importanza del “fare rete unendo le forze”. Proprio per questo ho chiesto a Giulia il motivo di questa svolta.

Sono stata combattuta nel pubblicare o meno la sua esaustiva risposta, mais, riflettendo, ho deciso di non farlo. Anche se in parte ne ha già reso noti i motivi, non mi interessa suscitare polemiche, mi limiterò a dire che la loro sofferta uscita dal Consorzio, del quale erano soci fondatori, è avvenuta cinque anni fa a causa di una non condivisione. Chissà che le cose possano cambiare…

 




Le sentiment d'appartenance à une terre

Lorenzaga Motta di Livenza, Trévise

Il est une terre de Trévise qui m'a sauvé deux fois. La première fois qu'un enfant, et il ya un deuxième quelques années. Maintenant, je sens que je lui appartiens, que ce soit et ne sera cependant, Je sais qu'ils en font partie. Dès que je rentre de son. L'excitation quand je suis arrivé la même, toujours, comme la tristesse qui m'envahit au début, quand je dois partir.

Une terre pleine de souvenirs ...

Je revis les promener dans les vignobles de 'Old Elm Farm à côté de la maison familiale où j'ai passé les meilleurs moments de mon enfance.

Un vignoble d'une quinzaine d'hectares dans le hameau de Lorenzaga de Motta di Livenza que la famille Berto, propriétaires, ont été nommés en l'honneur d'un vieil orme sur la succession. Pour plus de soixante ans, par les fondateurs de Mary et Peter, et POI ci-dessous, par ses fils Sergio et Mario, la famiglia Berto continua la tradizione della coltivazione della vite e della produzione dei vini nel rispetto dell’ambiente. Raboso Trevigiano, Merlot, Malbech, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Rouge Refosco dal pédoncule, Pinot Bianco, Chardonnay, Verduzzo Trevigiano, Glera Prosecco, ce sont leurs vins.

Comme vous lisez, dans leurs productions, il ya aussi le Prosecco, et ici je m'arrête un moment de réflexion.

Au cours de mes récentes incursions vers le haut et en bas de la région de Trévise a été discuté avec les deux producteurs avec des amis vignerons de ce vin a des origines anciennes qui, Ces dernières années,, jouit d'un succès particulier auprès des consommateurs. Cette tendance favorable ne devrait pas me plaire. Dommage qu'il y ait un risque, maintenant cela définir certitude, le pillage de ses raisins à la Trévise adapté historique, explantée et remplacé par prosecco, Prosecco vin et encore. Mais méfiez-vous, Prosecco DOCG Prosecco et là ... !  

Complices de cette situation confuse du marché affecté par l'absence de la culture qui, malheureusement,, qui devrait, ne transmet pas correctement.Laissez-moi vous donner un exemple. Il ya un peu de temps à Côme dans un restaurant qui m'a été recommandé, le gars à l'entrée de ma chambre et a commencé à me dire: "Commençons par un prosecchino?” La mia risposta secca è stata: "Commençons mal !” Ma vi pare il modo di presentare un Prosecco ?!  

À cet égard, saisir cette occasion pour intervenir ami Paolo Ianna que, participer activement à l'événement "Vino à Villa ',  il est arrivé à en savoir plus sur.

 

Paolo Ianna

Paolo Ianna

Bonjour Cynthia,

Au Vino à Villa nous avons goûté une centaine de Prosecco DOCG pour Aide ViniBuoni de l'Italie; avons-nous encore à essayer de nombreux dans les prochains jours.

La qualité, DOCG depuis l'avènement de 2010, est toujours plus élevée. Avec l'introduction des nouvelles possibilités du type "Rive",  l’orgoglio di avere un nome di prestigio per un proprio prodotto ha orientato in modo più che positivo l’impegno nel produrre con più attenzione e cura.

Je pourrais ajouter que les fabricants croient en leur potentiel, beaucoup plus que dans le passé récent. Puis, Prosecco de haute qualité dont la qualité augmente d'année en année.

Malheureusement, vous êtes espiantando vignobles qui donnent des vins rouges délicieux que, un monde de gourous du vin orientée, snob, et salon, n'a jamais reconnu comme tel.

Je n'ose pas juger les choix des producteurs qui ne cherchent qu'à obtenir des sources de revenus non liés aux caprices et capriccetti de quelques indications, la délivrance des jugements moraux sans qu'il soit nécessaire.

J'espère que je n'ai pas été trop controversé.

 

Paul n'était pas du tout controversée, a seulement exprimé une vérité que je suis entièrement d'accord. Nos mots sont entraînés par la passion et l'amour pour la terre dans le sens le plus large du terme. Une zone avec une zone bien définie de la production historique, garant de la qualité et de la supériorité.

Comme l'a souligné lui-même, l'introduction du type “Rive” réservée aux vins mousseux, est une pure expression de la territorialité étant lié à un produit issu de raisins d'une seule municipalité ou fraction de celle-ci. Ce terme dans le dialecte local, indique vignes dans les terres escarpées.

 




La passion pour le vin… Bruno Dotti

Bruno Dotti, propriétaire de la ferme à Saint-Christophe Erbusco, le coeur de la Franciacorta.

"Mais surtout, j'ai foi en la bonne vin, e credo che sia salvo chi lo crede…” Luigi Pulci (1432 – 1484)

Luigi Pulci, Poète italien de la 1400 exprime ses vers mes pensées: “nel buon vino ho fede.” Ma quanti credono con vera passione nel vino? Lungi da me far polemica, ma come dico spesso, devo credere in quello che faccio e in quello che scrivo, esattamente come un vignaiolo deve credere nel vino. La passione non si può esprimere in altro modo…

Ma ora entro in merito per farvi capire il perché di questa mia premessa.

Recentemente ho visitato l’Azienda Agricola San Cristoforo seguendo i buoni consigli di Mattia Vezzola, que, dietro mia richiesta mi ha suggerito loro, e altre realtà da visitare in terra di Franciacorta.

Bruno Dotti, titolare dell’azienda familiare in cui collabora con la moglie Claudia, non è nato vignaiolo, tutt’altro… Anni fa seguendo la passione del padre ha acquistato una piccola realtà vitivinicola imparando man mano l’arte di fare vino. Dai due ettari iniziali oggi il suo vigneto ne ricopre ben dodici distribuiti in vari appezzamenti tutti nel comune di Erbusco.

Durante la mia visita Bruno mi ha raccontato la sua felice scelta di vita, scelta lievemente offuscata dalle problematiche, le classiche ormai che sono abituata ad ascoltare, legate alla “strangolante burocrazia”.

Dopo la visita al vigneto e alla cantina ci siamo trasferiti nella sala degustazione, giusto perché, con il mio chiacchierare, una certa sete va sempre soddisfatta. E qui arriva il bello, e mi spiego…

Come al solito, tra foto che metto all’istante in rete e macchina fotografica alla mano per fermare i ricordi, ho iniziato la mia esplorazione. Attirata da alcune belle bottiglie dipinte esposte qua e la, ho notato con estremo piacere che erano produzioni di realtà locali e non.

La cosa mi ha entusiasmato a tal punto da non potermi esimermi dal complimentarmi per la scelta dettata da un autentico amore per questo settore che, in questo modo, trova la sua giusta espressione nel “fare sistema”.

A conclusione del nostro incontro abbiamo brindato a chi crede con “vera passione” nel il vino, bevendo un calice del suo Franciacorta DOCG Brut, uvaggio Chardonnay 100%.

Salute ai bevitori di passione!

Seguici

Vuoi avere tutti i post via mail?.

Aggiungi la tua mail: