Vite… di Vino: La storia di Ziu Antoneddu Argiolas, classe 1906
L’Italia è stata fatta da grandi uomini e donne, solchi della terra, presenze indelebili nella storia… Penso a mio nonno, a mio padre e a molti altri… uomini tenaci, determinati, orgogliosi, grandi lavoratori! Ogni volta che mi capita di ascoltarne le storie è per me grande emozione. Riviverne anche così le vite, è di grande insegnamento…
Oggi voglio raccontarvi la storia di un uomo, la storia di Ziu Antoneddu, ai più conosciuto come Antonio Argiolas. Un uomo di terra e di vino, un uomo che ha realizzato un sogno ormai conosciuto nel mondo…
Recentemente, grazie a una breve vacanza in di Sardegna, ho avuto modo di incontrare Valentina Argiolas. Valentina ha partecipato alla trentesima edizione del Congresso Nazionale Onav, tenutosi nel mese di Giugno a Nuoro. La tematica: “Il vino e le donne”. Ormai la presenza femminile in questo settore è determinante sia tra le appassionate, sia tra le donne attivamente presenti nelle aziende grazie alla spiccata capacità organizzativa. Durante il congresso si è parlato anche del protagonista della viticoltura in Sardegna: “Il Cannonau, il vitigno più coltivato al mondo. In francese Grenache, in spagnolo Granacia… comunque sia, in Sardegna la viticoltura è una delle più antiche”.
Mentre degustavamo un Turriga del 2007, un rosso dall’apprezzabile struttura del genere che piace a me, Valentina sollecitata dalla mia curiosità, mi ha raccontato la storia dell’azienda fondata dal bisnonno Francesco, ma spinta ai livelli che ora ha raggiunto, dal nonno Antonio. Un’azienda a conduzione familiare; figli e nipoti nei vari ruoli sono coinvolti con passione per dare seguito e continuità a questa realtà nata dalla tenacia di un uomo, o meglio, di una leggenda. Lui è Ziu Antoneddu…
Nacque il 26 Dicembre del 1906, vide le guerre… Suo padre rimase presto vedovo. Con le tre sorelle venne affidato alla nonna materna. Fin da bambino si distinse a scuola; la matematica era la sua passione, il lavoro era la sua missione. Si ingegnava in mille imprese vivendo da pendolare tra Cagliari e Genova. Fece di tutto… Iniziò con due ettari di vigneto. Era determinato ad acquistarne ogni anno un appezzamento in aggiunta. Diventarono quattro, e poi sei, e poi dieci, e poi cento… fino agli attuali trecento. A trent’anni conobbe sua moglie Bonaria, e innamoratissimo la sposò.
Bonaria lo completava e lo aiutava in tutto, non c’era tempo, c’era solo lavoro… Antonio era un appassionato viaggiatore, lei no. Fecero il viaggio di nozze a Napoli. Lui continuò a viaggiare, Bonaria preferiva aspettare a casa. Andò in California, a Rio de Janeiro, in Svizzera, in Germania, in Portogallo, in Spagna, in Russia, in Ucraina… Antonio voleva vedere il mondo. Ebbero tre figli che in seguito gli diedero sette nipoti. La più grande Valentina. Tutti presenti attivamente in azienda. Antonio ne era orgoglioso, aveva cento anni ormai. Era stanco ma felice…
Valentina nel raccontarmi i suoi ricordi mi ripeté spesso: “Cinzia, lui era un uomo d’altri tempi, un uomo di stile e di garbo, un uomo gentile”. Antonio o meglio Ziu Antoneddu, ha visto concretizzarsi il suo lavoro, ha visto crescere i figli e i nipoti, li ha visti prepararsi nello studio e nella vita affinché coi tempi ormai cambiati, potessero dare continuità al lavoro da lui iniziato. Molte le soddisfazioni, molti i riconoscimenti… molti ancora i progetti. Antonio Argiolas ci ha lasciato il 20 Giugno del 2009 all’età di 102 anni. Lui è, e sarà sempre una leggenda… e le leggende non muoiono mai…
Il segreto di vivere cento anni, è la voglia di vivere e di fare… Io avevo sempre voglia di fare…
Antonio Argiolas, Ziu Antoneddu