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Come il destino mi portò ad una Conferenza sul vino a Zagabria

Dico spesso che questa mia “seconda vita” è piena di conoscenze e di felici coincidenze, come se tutto fosse predestinato, come per un puzzle che prende forma. Ma non pongo limiti, e aspetto paziente facendomi trasportare dai venti… venti caldi e tranquilli da cui mi faccio guidare, come se ci fosse un disegno predefinito che si sta componendo… come se qualcuno mi indicasse la strada…

Questa mia storia inizia un giorno di Marzo del 2011,  mentre assistevo in ospedale una cara amica nei suoi ultimi momenti di vita, a Oderzo, nella mia terra trevigiana.  Nella stessa stanza a  fianco a lei una donna croata era seguita da sua figlia, Svjetlana.  E’ ben risaputo come il dolore tocca le corde più intime dell’anima…  in questi frangenti l’intensità dei rapporti aumenta e unisce come non mai.

Fu così che conobbi Svjetlana… Passammo in quei giorni ore a raccontarci, fino a salutarci con la promessa di non perderci più, perché come dico sempre, nei rapporti conta la qualità e non la quantità. Ci sono delle persone con le quali ho instaurato un legame così profondo, che nulla potrà mai cambiarlo, ne la lontananza, ne la frequenza dei nostri incontri… Quando sento la loro voce, e come se il tempo non fosse mai passato.

Improvvisamente qualche mese fa,  una sera arrivò una chiamata. Sentii Svjetlana molto eccitata…  Sua figlia Lana stava organizzando una Conferenza Educativa sul vino a Zagabria, la L.O.B.I.,  e indovinate… voleva che partecipassi come ospite! Wow dissi!  Risposi di si entusiasta, e grazie a Orjana, l’altra figlia che venne con me e che mi fece da interprete, partii tranquilla.  In questa mia avventura, erano presenti in qualità di esperti del settore, l’americano Mark Norman, l’inglese Martin Ward, e i croati Rene Bakalovic e Aleksandar  Norsic.  Parteciparono una decina di produttori provenienti dalla Croazia e dal Montenegro, mentre per l’Italia c’era l’Azienda Agricola Allegrini di Fumane (VR) rappresentata da Christian Pisetta.

Partimmo di buon’ora e raggiungemmo Zagabria per tempo. Durante il viaggio con Orjana parlammo molto affrontando i discorsi tra i più disparati, a volte, toccando momenti d’intensa emozione. Le cose lette della guerra che ha travolto questi popoli mi hanno sempre sconvolta. Non capirò mai come il genere umano può arrivare a raggiungere soglie di tale crudeltà. Quando ne parlai ad Orjana, lei mi raccontò alcuni suoi ricordi… Il giorno che vide tornare il padre dalla guerra… la sua lunga barba, i suoi occhi tristi e stravolti da immagini indimenticabili.  Aveva otto anni all’epoca, e la memoria dei racconti che lui fece alla famiglia, quasi senza rendersi conto della presenza di una bambina, che forse pensava non capisse l’addolorava ancora. Finimmo per emozionarci entrambe, e volli fermarmi, riemergeva troppo dolore… Le immagini della bella Zagabria ci distolsero da quei pensieri.

Arrivate all’ Hypo Centar fummo accolte con tutti gli onori. Tutto era pronto, e toccò a me con il taglio del nastro, aprire la Conferenza.  Dopo le varie foto di rito, ebbi il piacere di parlare con Mark Norman Professore di Internet Marketing, sull’importanza dei social network per la promozione e la vendita nel settore vinicolo.  Nonostante sia conscia di quanto incidono sul mercato queste nuove tecniche di vendita, rimane sempre in me la convinzione ove sia possibile, dell’esigenza di un contatto umano con il produttore.

Un vino è molto di più di una bevanda… il vino è storia, è pensiero… è filosofia di vita. Quando mi approccio ad esso,  chiedo che mi venga raccontato.  L’uomo che lo produce con la sua esperienza e con il suo vissuto,  lo personalizza, dando a questo nettare note singolari e inimitabili.   E’ per questo che la conoscenza dei produttori per me è insostituibile esperienza di vita che mi è indispensabile per conoscere il loro vino… per lo meno,  per come lo concepisco io.  E in questo mio pensiero, chiamatelo pure romantico, avevo il supporto di Martin Ward,  gentleman inglese appassionato educatore alla degustazione dei vini. Un vero piacere conoscerlo ed ascoltarlo, un caro amico ormai.

Passeggiando tra  i vari stand incontrai i gentili signori della Vinarija Rupice di Podgorica, nel Montenegro. Mi raccontarono delle loro scelte nel portare avanti la tradizione vinicola di famiglia con una produzione limitatissima per veri amatori.  Ottima la degustazione del loro vino rosso  “DI VINE”,  che ho potuto apprezzare ascoltando la loro storia.

Ma non solo il vino mi attrae… eh si, io sono un’appassionata di tutte le tipicità.  E proprio li  ne trovai una… “il maraschino, liquore dolce di ciliege marasche”. Il liquore deve il suo nome all’ingrediente originario della Dalmazia. I primi a realizzarlo furono i monaci domenicani di Zara, attorno al XVI secolo. L’azienda storica Maraska, è ormai la prima produttrice di maraschino di tutta la Croazia.

Le giornate passarono velocemente tra le tante degustazioni, cene e conferenze. Orjana da scettica qual era, è tornata appassionata più che mai a questo settore. Credo che le sia servita questa esperienza per la sua vita e per il suo futuro. Le esperienze servono sempre, arricchiscono il nostro bagaglio di conoscenza e ci fanno crescere.  Mai privarsene,  perché non si può mai sapere dove ci portano… infatti,  il mio viaggio continua.

Bisogna andare dal vino, senza aspettare che sia il vino a venire da noi, diceva così Filiberto Lodi all’amico Mario Soldati

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