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“In giro per campi con Fausto Delegà… a raccogliere Silene e Luppolo”

Lui li raccoglie, e io raccolgo lui, o meglio, i suoi racconti! 🙂

Oggi si parla di Silene e Luppolo.  Pronti via!

Qualche giorno fa ho visto le fotografie del raccolto che Fausto  ha fatto girando per campi nella sua bella Austria. Essendo entrambi appassionati di erbe spontanee ogni occasione è buona per parlarne e… per mangiarle! 😉 Con la bella stagione poi, passeggiare per boschi è cosa buona e utile. Oltreché far bene al fisico, passeggiare fa bene al cuore, alla mente, e…  al portafoglio!

Cinzia: Fausto, ciao! Ho visto che sei andato a passeggiar per campi a Lobau, ma dove si  trova?  

Fausto: Ah ah ah, ciao Cinzia! La zona della Lobau é un Nature Park legato al Danubio, zona bellissima con una natura incontaminata.

Cinzia: Che bello! E dimmi, che cosa hai raccolto?

 Fausto: Adesso ti racconto. Oggi ho raccolto un po’ di silene e un po’ di luppolo. In Italia il Silene è conosciuto anche con il termine di Stridoli, o Sgrigiui nel nostro dialetto mantovano. (Per chi non lo sa io e Fausto siamo entrambi di terra di Mantova).   Il Luppolo invece è conosciuto da molti con il termine di bruscandolo.

Cinzia: Mi viene l’acquolina solo a guardarli!  Ma come li prepari?

Fausto: Oltre che mangiarli tal quali come si fa con gli spinaci, sia il silene che il luppolo sono ottimi ingredienti per risotti e frittate.  

Cinzia: Fausto, mi puoi dare qualche consiglio su dove andare a raccoglierli…

Fausto: Cinzia, direi proprio che puoi andare in ogni luogo di campagna sano e pulito. Il Silene lo trovi anche in montagna.  Il Luppolo invece è presente in tutte le ripe di fosso del nord Italia. Attenzione però, quando il silene va a fiore le foglie della gamba diventano coriacee e non sono più buone.

Cinzia: Interessante! Sai, adesso che ci penso bene, mi torna in mente che poco tempo fa mia zia Nadia ha raccolto proprio dei bruscandoli nella mia Lorenzaga di Motta di Livenza a Treviso. Sapendo quanto mi piacciono le erbe spontanee di campo, quella sera ha pensato bene di cucinarli facendomi una buonissima frittata!

Aggiungo infine, ma non per importanza, che sia il Silene che il Luppolo sono piante aromatiche dalle proprietà calmanti e rilassanti. Una tisana fatta con queste erbe favorisce il sonno, e la tranquillità. 😉   





Che ne dite di un orto sul tetto?

Direte: “Un’orto sul tetto? Cinzia, ma che dici?!”  Dico che  avete capito bene! Un orto sul tetto per la riduzione dell’inquinamento dell’aria, per favorire l’isolamento termico dell’edificio, per regolare i flussi delle acque piovane, e soprattutto, per coltivare frutta e verdura! 😉

In molti paesi come la Norvegia, il Giappone, gli USA è tendenza ormai diffusa.  Bene, io ne ho visto uno proprio qualche giorno fa, a I Giardinè, una bella realtà biologica a Missaglia (LC),  nel Parco di Montevecchia.  Albertina Ornaghi e il marito Giancarlo sono un esempio concreto di chi la Terra la ama e soprattutto  la rispetta, coltivando frutta e verdura in modo naturale e senza concimi chimici.

Da loro ho scoperto frutti dimenticati come l’Azzeruolo, erbe aromatiche come la Salvia Ananas, il Sedano selvatico, l’Erba di San Pietro, la Perilla frutescens… senza dimenticare erbe spontanee come la Portulaca, il Silene e la Pimpinella. Vi ricordate il detto: “l’insalata non è buona e non è bella se non c’è la pimpinella!” 😉

Terra, dal latino Terra.  Il terzo pianeta in ordine di distanza dal Sole e il più grande dei pianeti terrestri del sistema solare. Il pianeta su cui vivono tutte le specie viventi conosciute. L’unico corpo planetario del sistema solare adatto a sostenere la vita. Il futuro del pianeta è legato a quello del Sole, ma dipende anche da noi.

I nostri errori, le nostre esigenze insaziabili l’hanno intossicata.  Ognuno di noi nel suo piccolo può fare qualcosa per curarla, esattamente come fanno Albertina e Giancarlo ai Giardinè.

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Passo a loro la parola…

  • I Giardinè, un’avventura nata un anno fa. Mi raccontate il vostro progetto?

La nostra avventura nata dalla passione per le erbe selvatiche continua ormai da 27 anni. Nel nostro tempo libero vaghiamo per prati e boschi; dalla Brianza al Trentino alla Valle d’Aosta… Cerchiamo e studiamo fiori, erbe selvatiche e officinali.
Abbiamo cominciato a sognare un pezzo di paradiso in terra in cui coltivare dagli ortaggi ai fiori, dalle erbe officinali ai frutti…

Abbiamo sempre bandito dalle nostre menti i prodotti chimici. Con l’aiuto di documentazioni e libri vari, prepariamo i nostri antiparassitari con le piante da noi coltivate, e con la raccolta spontanea lavorando il suolo con attrezzi non invasivi.  Dopo alcuni errori di percorso abbiamo notato che in natura molti problemi si risolvono da soli, senza l’intervento dell’uomo. Abbiamo così dato una maggiore attenzione all’osservazione dell’ambiente e dei tempi necessari per i cicli della vita naturale. Così è nata la VERICOLTURA: “Vera,  perché nel Naturale c’è la verità”.

  • Una “terra pulita” ritengo sia elemento fondamentale per partire con ogni coltivazione e per ottenere un prodotto sano. Com’è possibile ripristinare terreni che non hanno più questa caratteristica per l’adozione impropria di concimi chimici?

La terra perde la sua naturale fertilità principalmente per 2 motivi:

–  Primo, per una lavorazione non rispettosa degli strati sottostanti la superfice; ad esempio rivoltando e stravolgendo la vita dei micro organismi. La lavorazione meccanica del terreno è indispensabile con attrezzi a basso impatto, giungendo a un compromesso e mantenendo con la terra un rapporto di equilibrio e buon senso, e soprattutto dimenticando il radicato principio del costante e progressivo guadagno.

–  In secondo luogo i prodotti anche naturali (letame non maturo) intossicano la terra avvelenando la vita sottostante, interrompono la catena rigenerativa indebolendo la naturale resistenza delle piante agli agenti patogeni.          

  • Mi spiegate il vostro concetto di naturalità?

La naturalità per ogni essere vivente è l’assenza nel proprio habitat, di alterazioni artificiali prodotte dall’uomo (la terra è un contenitore di esseri viventi). L’uomo è un anello della catena della vita.  Ogni fiore ha il suo colore, ogni erba ha il suo profumo e la sua segreta virtù.

  • Come avete vissuto la siccità di quest’anno?

La siccità di quest’anno la si può interpretare in vari modi. Evento straordinario o cambiamento graduale del clima futuro?  In tutti i casi circa due mesi e mezzo di assenza totale di precipitazioni ci ha dato la possibilità di osservare le reazioni delle piante orticole e degli insetti. Con modalità diverse i vari tipi di ortaggi a conduzione naturale (senza apporto di acqua), hanno gradualmente diminuito la produzione sino al totale blocco, e l’apparente loro disseccamento. Con le prime piogge in breve tempo, tutto è ritornato alla vita con ottimi prodotti.

  • Collaborate con Terra Madre…  mi raccontate la vostra esperienza?

Ho scoperto TERRA MADRE a Torino nella passata edizione. Ascoltando Roberto Burdese,  Andrea Segrè, Shiva Vandana e  le esperienze di vita quotidiana di contadini di varie parti del mondo, ho capito che i principi di Terra Madre erano lo specchio del nostro pensiero e modus operandi.  Difesa della biodiversità (da anni propaghiamo molti semi e a volte recuperiamo specie in estinzione) lotta allo spreco, cibo per la salute… Non mi ritengo all’altezza di collaborare con gli esperti di Terra Madre anni luce distanti da me, ma nel mio piccolo vorrei portare le mie esperienze positive e negative, a quanti sognano per il futuro un mondo PULITO e GIUSTO.

  • Praticate l’apicoltura.  Ho letto recentemente alcuni attacchi in cui si accusano gli apicoltori di sfruttare le api. Cosa ne pensate?

L’Apicoltura a mio avviso, non è differente dal problema della terra. L’ape produce il miele per la sua sopravvivenza, e noi da questo prodotto ricaviamo vantaggi e benefici.
La loro presenza stabile nel territorio anche nei momenti di scarsa produzione, è un fattore indispensabile per il corretto equilibrio naturale .
Le api sono nostre alleate per la sopravvivenza, e non vanno considerate solo un mezzo da reddito.

  • Il vostro “tetto verde” è un esempio che mi auguro si possa moltiplicare per i benefici che apporta all’ambiente. Quali sono i consigli che potete dare alle persone che vogliono intraprendere questa scelta?

Alla realizzazione del tetto verde siamo arrivati con molte difficoltà.  Seppur diffuso da molto tempo, e oggi anche incentivato in alcuni stati del nord Europa per i suoi vantaggi, qui da noi incontra molto disinteresse. Il nostro primo obiettivo era ambientale perché non sopportavamo l’idea di deturpare il paesaggio agreste con la visione di un tetto.  Pensando poi alla velocita dell’acqua con i temporali su un tetto convenzionale, e il successivo scorrimento violento, ci si è posti l’obiettivo di contenere seppur in minima parte un eventuale danno ambientale. Senza tralasciare gli altri vantaggi, come ad esempio i benefici climatici all’abitazione.

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Un consiglio: non vi demoralizzate se all’idea di migliorare l’ambiente in cui vivete troverete persone scettiche. Sicuramente troverete chi vi approva; l’importante è affidare l’esecuzione a persone competenti sia per la preparazione del letto, sia per la tipologia del terriccio di base.

La Terra non appartiene all’uomo, è l’uomo che appartiene alla Terra.

Capriolo Zoppo (Nativi americani)

I Giardinè 
Cascina Pianeta VI  – Missaglia (LC)
 
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