Pochi ricordano che Firenze – dal 1865 al 1871 – è stata capitale d’Italia. Devo ammettere che dopo averla visitata come merita ne comprendo meglio i motivi. Davvero emozionante ammirare i suoi capolavori… se non fosse stato per le lunghe code! Sì, code interminabili che il freddo dei primi giorni di gennaio non ha certo agevolato! D’altronde, o meglio per fortuna, parliamo di una delle quattro città italiane più visitate al mondo che vanta un flusso turistico costante tutto l’anno. Un luogo in cui si respira arte ovunque, che ha dato i natali a grandi artisti conosciuti in tutto il mondo. Uno fra tutti è Leonardo Da Vinci (15 aprile 1452 – 2 maggio 1519) genio italiano che a maggio di quest’anno verrà celebrato per il quinto centenario della sua morte.
“Imparare non stanca mai la mente.” Leonardo Da Vinci
Un’ora e cinquanta minuti di treno da Milano e mi sono trovata nel cuore del suo centro storico. Oserei dire finalmente, viste le volte che avevo messo in programma questo viaggio che per vari impegni ero stata costretta a rimandare. Mi riferisco non a una toccata e fuga, ma a una visita come piace a me, con calma e con il tempo che questa città richiede. A dir la verità, al termine della mia permanenza, mi ha fatto specie ascoltare che la persona dalla quale ho alloggiato – un fiorentino autoctono – abbia visto metà di quello che ho visitato io in pochi giorni. Sempre la stessa storia, anzi, lo stesso errore… diamo troppo per scontato ciò che abbiamo vicino. C’è però anche da sottolineare che chi vive in questa città – che l’alto movimento turistico ha un pochino snaturato – non ha sempre vita facile. Tanto per dire che l’albergatore fiorentino sopra citato, mi ha raccontato che appena può fugge in una piccola isola del sud America, per recuperare quella pace e tranquillità che ormai a Firenze è diventata un sogno.
Firenze, bella ma invasa
Ebbene, consapevole che non sarebbero bastati pochi giorni per conoscere il suo immenso patrimonio artistico, munita di programma e di cartina, mi sono avviata a piedi verso la mia prima tappa. Ovviamente mi sono premurata di prenotarla in anticipo, e per fortuna! Il rischio, in caso contrario, sarebbe stato quello di incappare in lunghe attese, e spesso, a causa delle tante prenotazioni, di perdersi la visita.
Un edificio ad opera del Vasari risalente al 1560 che in origine era stato fatto costruire per contenere gli uffici dell’amministrazione cittadina. Oggi la galleria d’arte più visitata d’Italia, con quarantacinque sale che accolgono numerosi capolavori del Rinascimento esposti in ordine cronologico. Ammirarli dal vivo è tutta un’altra cosa… le sensazioni si amplificano, e il cuore batte più forte!
Bacco (1597-1598) di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio
- 2′ Tappa: Piazza del Duomo
Giungere nel cuore di Firenze significa trovarsi al cospetto di un complesso di bianca bellezza che inorgoglisce e cattura lo sguardo. Mi riferisco alla facciata ottocentesca della Cattedrale di Santa Maria del Fiore, che, insieme alla Cupola del Brunelleschi (1434) e al Campanile di Giotto (1337), crea uno scenario davvero magnifico.
Il Duomo o Cattedrale di Santa Maria del Fiore, è la terza chiesa della cristianità più grande al mondo
Se si rimane un po’ delusi dall’interno semplice e austero del Duomo, certamente la visita al Battistero – l’edificio più antico di Firenze in cui fu battezzato Dante – vi lascerà senza fiato. Con la testa all’insù si possono ammirare i ricchi mosaici bizantini risalenti al XIII-XIV secolo. Un trionfo di bellezza!
Il Battistero dedicato a San Giovanni Battista, patrono della città
Imperdibile la visita al Museo dell’Opera del Duomo. Situato nell’omonima piazza al numero nove, custodisce numerose opere d’arti provenienti dalla Cattedrale, dal Battistero e dal Campanile di Giotto. Tre piani di tesori che terminano con la magnifica vista godibile dalla Terrazza Brunelleschiana.
Museo dell’Opera del Duomo
- 3′ Tappa: Appuntamento con una Chianina
Andare a Firenze e non fermarsi a mangiare una bistecca di Scottona Chianina non ha senso, per lo meno per me. Una razza antica, la Chianina, conosciuta per il suo gigantismo somatico. Pensate che è la più grande razza bovina al mondo. Detto questo, seguendo un consiglio, mi sono recata in una delle sedi della Trattoria dall’Oste. Una Chianineria in Via dei Cerchi nata all’insegna della bistecca alla Fiorentina. Cinque minuti di cottura sulla griglia per lato e… buon appetito!
Trattoria dall’Oste
- 4′ Tappa: Piazza della Signoria
Una piazza tra le più belle, un museo all’aperto e un luogo di ritrovo. Sono numerose le opere scultoree che la arricchiscono. In particolare, sotto la Loggia dei Lanzi a lato della piazza, mi ha colpito la perfezione del Perseo di Benvenuto Cellini. Un’opera in bronzo che fu commissionata da Cosimo I de’ Medici dal significato politico. Realizzata tra il 1545 e il 1554, raffigura il mito dell’eroe greco con la testa di Medusa recisa, ma non solo… Osservando la nuca del Perseo, si può notare distintamente un volto: si tratta dell’autoritratto dell’autore. Lascio a voi la sorpresa.
Il Perseo di Cellini
- 6’ Tappa: Appuntamento con un Lampredotto
Se c’è un piatto rappresentativo della tradizione gastronomica fiorentina quello è il Lampredotto. Mi riferisco ad un panino da gustare in uno dei tanti chioschetti presenti nelle piazze di Firenze (lampredottai) farcito con la trippa, o meglio, con l’abomaso (quarto stomaco del bovino detto anche lampredotto). Una preparazione tipica da consumare informalmente su un tavolino o passeggiando a piedi per la città. Io ho avuto il piacere di assaggiarlo in una piccola bottega situata davanti a Palazzo Pitti: “Alimentari Del Chianti”. Un localino delizioso in cui assaporare la vera Firenze del gusto tra assaggi e racconti del territorio. Sì, perché le limitate dimensioni favoriscono il dialogo e la conoscenza.
Panino al Lampredotto
- 7’ Tappa: Galleria dell’Accademia
Ed ecco a voi il David di Michelangelo Buonarroti (1504)! La famosa statua posta nella galleria dell’Accademia che l’artista realizzò a soli ventisei anni da un unico blocco di marmo. Un’opera che colpisce per la sua perfezione tra le più note ed apprezzate al mondo. Sono figlia di un marmista. Io stessa, guidata da mio padre, ho avuto modo di lavorare questa roccia calcarea che l’abilità dell’uomo leviga e trasforma. Ebbene, forse è anche per questo motivo che sono rimasta a lungo incantata da tanta precisione e bellezza superiore.
David di Michelangelo Buonarroti 1504 – marmo, altezza cm. 516,7
- 8’ Tappa: Chiesa di Santa Croce
Santa Croce, un edificio sacro, ma soprattutto un luogo di grandi memorie. All’interno di questa chiesa di stile gotico riposano trecento uomini che si sono distinti nelle arti e nella scienza. Una specie di Pantheon in cui passeggiare con rispetto reverenziale accanto a monumenti funebri di illustri italiani: Galileo Galilei, Michelangelo Buonarroti, Niccolò Macchiavelli, Ugo Foscolo, Gioacchino Rossini, e… solo per citarne alcuni.
Santa Croce – 1385
- 9’ Tappa: Appuntamento con la ribollita
Passeggiando per Firenze ho avuto la conferma che la cucina tradizionale tipica delle trattorie la fa da padrona. Devo ammettere con mio grande piacere, visto che la mia passione per le tradizioni mi porta a scegliere per lo più questo tipo di locali. Se poi arriva il consiglio giusto, meglio ancora! Questa volta mi riferisco alla Trattoria Le Mossacce, in Via del Proconsolo 55. Senza dubbio un luogo di ristorazione in cui si respira la vera Firenze, dove non si prenota, e casomai nell’attesa si assaggia un calice di Chianti. Seduta accanto a perfetti sconosciuti – che da lì a poco non lo sono stati più – tra i vari assaggi, mi sono deliziata grazie a un’ottima ribollita! Gran piacere quello della tavola!
La ribollita
Il ponte più antico di Firenze, posto nel punto più stretto dell’Arno. Certamente uno dei simboli di questa città. L’ultima sua ricostruzione – a seguito delle varie inondazioni – risale al 1345. Una tappa immancabile che consente anche la visita alle tante botteghe degli orafi concentrate in questo tratto per volere dei Medici, la famiglia fiorentina che ha segnato la storia di Firenze.
Ponte Vecchio
- 11’ Tappa: Chiesa di Santa Maria Novella
Una chiesa tra le più belle di Firenze che colpisce per la sua magnifica facciata decorata con marmi bianchi e verdi. Un edificio risalente al 1278 che custodisce molti capolavori, tra cui il grande crocefisso di Giotto. Una curiosità: all’interno della basilica è ben visibile una linea meridiana in ottone, che, grazie ad un foro realizzato nel rosone della facciata, crea sul pavimento ellissi solari che variano a seconda dei mesi dell’anno. Una sorta di osservatorio astronomico.
Santa Maria Novella
- 12’ Tappa: Appuntamento con una Schiacciata alla fiorentina
Amo le trattorie quanto le pasticcerie, quelle storiche, in cui nella giusta atmosfera si può assaporare preparazioni tipiche della tradizione locale. Un patrimonio gastronomico assolutamente da non perdere! Ebbene, è così che ho conosciuto la Schiacciata alla fiorentina, chiamata anche Schiacciata unta per l’uso dello strutto nell’impasto. Un dolce a lenta lievitazione al profumo di arancia tipico di carnevale, che in realtà si prepara tutto l’anno. Davvero delizioso!
Schiacciata alla fiorentina
Firenze è molto di più…
Salendo fino a Piazzale Michelangelo me ne sono resa conto. Una terrazza panoramica su cui si erge una copia in bronzo del David di Michelangelo. Un luogo con un colpo d’occhio davvero meraviglioso! Si è conclusa così la mia vacanza… con un tramonto rosa su una bellissima Firenze.
Vista da Piazzale Michelangelo