C’era ‘na vorta, tanto tempo fa, ‘n posto ‘ndo la vita ‘ncominciava dar corso de quer fiume sempiterno, da quer rivo, che sempre te faceva sentì vivo, Je misero nome Roma, e fù ‘n portento, er popolo romano era contento, perché chiunque venisse a rimirallo, faceva poi de tutto pe imitallo! Mò dicheno: “Milan le un gran cossa!” “Turen se, che le maravilliosa!” Io me li guardo, poi penzo nà cosa: “Roma però è tutta nantra cosa!” Dovunque tu per monno girerai, sempre ‘n segno de Roma troverai, sapenno bbbene, che da Adamo in poi, è sempre questa, ar monno, “La città! Roma!” Mario (poeta anonimo)
L’ultima volta che sono stata a Roma, dopo aver passeggiato a lungo, mi sono fermata a Castel Sant’Angelo per una visita. Mi ero sempre limitata a vederlo dall’esterno, ahimè sbagliando. Per questo motivo ho voluto rimediare, scrivendo qualche passaggio della sua storia.
Lo sapevate che adoro i castelli e i misteri… ?
Questa fortezza, inizialmente chiamata Mole Adriana, insieme al Colosseo era il simbolo della magnificenza dell’architettura romana. Originariamente la maestosità della struttura era assai più notevole di quella che oggi è visibile ai nostri occhi: si posizionava su un basamento rettangolare, sopra il quale sorgeva una grande torre ornata da colonne doriche e innumerevoli statue. La struttura difensiva era composta da 6 torri, 164 merli, 14 piazzole per le artiglierie, e 18 feritoie.
La sua costruzione iniziò nel 123 d.C. per volere dell’imperatore Adriano, che la voleva come suo ultimo giaciglio. Ospitò le ceneri dei membri della dinastia imperiale fino a Caracalla nel 217 d.C. Nel 590, anno in cui Roma fu colpita da una grave pestilenza, venne organizzata una processione per scongiurarla. La folla, una volta giunta davanti alla Mole Adriana, ebbe una visione generale dell’arcangelo Michele che, con la spada fiammeggiante, d’incanto mise fine alla diffusione della peste. In suo onore venne eretta una cappella, e in seguito fu posta la statua dell’arcangelo Michele.
Durante la visita sono stata colpita in particolare dal Passetto di Borgo. Questo passaggio, realizzato nel 1277 da Nicolò III Orsini, collega il Castello con i Palazzi Vaticani. Un corridoio fortificato lungo 800 metri chiamato dai romani er corridore. Serviva ai pontefici come via di fuga nei momenti di pericolo.
Chissà che misteri lo avvolge…
Fonte: “Guida insolita ai misteri, ai segreti, alle leggende e alle curiosità di Roma” di Claudio Rendina