Bene direte… ‘sto giro Cinzia è proprio andata! E invece no vi dico io… e ora vi racconto!
Dovete sapere che le api scambiano informazioni tra loro attraverso delle danze con le quali si indicano le fonti di cibo, la direzione e la qualità del nettare. Ad esempio, con la danza dell’addome conducono le sorelle a distanze di oltre 100 metri, mentre con la danza circolare segnalano approvvigionamenti nelle immediate vicinanze. La scoperta del linguaggio delle api venne fatta nel 1973 dal premio Nobel Karl Von Frish zoologo austriaco.
E quindi ora si danza… in direzione Padova all’Apicoltura Giarin!
Da sempre adoro questo prodotto, e quando il mio amico Gianpaolo mi disse che i suo zii lo producevano, non ho perso l’occasione per una visita in incognito… si perché rivelai solo alla fine com’ero arrivata a loro. Mi piace farmi conoscere per quella che sono, alla fin fine c’è molta più soddisfazione!
Mi accolse il caro e gentile Maffeo titolare dell’azienda. Mi raccontò della sua avventura alla scoperta del miele e non solo… Perché la sua passione per quest’arte nacque nel 1980 quando Anna allora sua fidanzata gli regalò un’arnia. Lentamente la sua dedizione all’apicoltura aumentò intensificando l’attività fino a farla diventare l’interesse principale della famiglia.
Conosciamo tutti le proprietà benefiche del miele prodotto derivante dal nettare dei fiori, ma voglio ricordare solo per un istante le sue composizioni nutrizionali. Ebbene per 100 g. di miele abbiamo un valore energetico di 314 kcal, proteine 0.6 %, carboidrati 78 %, e soprattutto grassi 0%… quindi sotto a mangiarlo, che poi è cosi buono!
Aggirandomi nel loro emporio, curiosa che curiosa trovai un liquore ottenuto con un lungo procedimento di macerazione di miele di millefiori, alcol, spezie e bucce di limone. Questa loro rugiada dei colli euganei si chiama “Luna di miele”. Un elisir già conosciuto nell’antica Grecia nel 1500 a.C., considerato bevanda sacra dono degli Dei prodotta dalle api che trasformavano il sole in miele unendo la linfa vitale della terra… l’acqua.
Con Maffeo chiacchierammo a lungo… Mi raccontò degli incontri didattici organizzati con gli studenti per condividere passioni e conoscenze acquisite negli anni. Una sua bella idea è stata quella di far adottare un’arnia dipinta dagli stessi ragazzi, per dar loro un senso di appartenenza che li invogli a seguire con la continuità delle loro visite, le fasi della produzione di questo prodotto naturale.
Passeggiando nel giardino circostante notai bellissime sculture in pietra che scoprii a breve sue creazioni. Orgoglioso mi fece fare un vero e proprio percorso d’arte… si perché nella casa in cui risiedevano ne erano presenti tantissime!
Commenti alla pubblicazione riportata su Facebook
Sonia De Rose :
il mondo delle api è veramente affascinante… Per dare indicazioni circa le fonti ci cibo danzano descrivendo delle forme geometriche perfette! 🙂
Arianna Filo:
…che bella storia… la loro danza… la luna di miele… e pensare che non sono proprio a mio agio con “loro” nei paraggi…
Cinzia Tosini:
Sonia De Rose… verissimo… e come diceva Albert Einstein: “Se l’ape scomparisse dalla terra, all’umanità resterebbero quattro anni di vita; niente più api, niente più impollinazione, niente più
piante, niente più animali, niente più esseri umani”
Fausto Delegà:
I mieli, i mieli. Il miele al singolare non esiste. Sapete quanti ne possono produrre in Italia le api sapientemente invitate alla collaborazione da parte di avveduti apicoltori- meglio apicultori nomadi, magari. ? Beh ve lo dico io. Più di 50 tipologie diverse da nord a sud. Unico paese al mondo. Perciò mieli sempre, e mieli di terroir, perchè i mieli sono come il vino e l’olio evo, parlano i dialetti delle zone da cui provengono. ;-))))
Roberta Ruscica:
Sempre a colazione……il miele è un antibiotico naturale !!! Buona Serata Cinzia cara !!!
Arianna Filo:
Wow! Lezione Arrivata….merci’!
Fausto Delegà:
Certo sempre a colazione e possibilmente più di una tipologia. Poi vorrei dire una cosa di cui pochi parlano, ma che è forse una della caratteristiche più peculiari dei mieli e cioè la sua capacità di regolatore intestinale, dovuta alla alta presenza di fruttosio puro, specie in alcune tipologie che tendono a non cristallizzare o a cristallizzare poco e lentamente. Ma la dote più importante dal punto di vista curativo da parte del miele è la sua capacità di far cicatrizzare le piaghe o le ferite in genere. Studi importanti in questo senso sono stati fatti dalla Uni Vienna. I mieli però devono uscire da questa loro fin troppo diffusa immagine di medicinale che li ha fortemente penalizzati, restringendone l’uso in larga parte nella stagione fredda . I mieli sono un alimento, buono, molto buono, da usare a tutta cucina e in un ruolo determinante nella nostra alimentazione, solo così li valorizzeremo in pieno e salveremo le api. :-)))))
Rossella Fonsato:
Molto bella Cinzia! Non ho bei ricordi d’infanzia a riguardo :-(, ma ammetto che mi affascinano molto, sempre.
Cinzia Tosini:
La felicità…
C’è un’ape che si posa
su un bottone di rosa:
lo succhia e se ne va…
Tutto sommato, la felicità
è una piccola cosa…
Trilussa
Fausto Delegà:
L’ape compie questa danza al buio completo, e lo fa in verticale sul favo, perciò poi le api riescono a trasferire il tutto poi in una visione orizzontale e logica. Questa danza vale solo per le bottinatrici, che è l’ultimo stadio della carriera di un ape. La quale ricordo, vive in piena stagione di mieli, circa 25-28 giorni. :-)))
Consiglio a tutte le interessate un libro fondamentale, per chi vorrà leggere su api e mieli. “La mente dell’ape” del purtroppo scomparso Prof. Giorgio Celli che ho avuto il grande piacere di conoscere personalmente anni fa e a cui devo la mia passione e conoscenza per api e mieli.
Cinzia Tosini:
Fausto, pochi conoscono il linguaggio delle api… l’ho constatato io stessa… Il mio scopo è diffondere cultura della terra, semplicemente, anche così, raccontando le mie storie…
Fausto Delegà:
Verissimo, ed hai fatto un ottimo lavoro. Per me è un piacere diffondere quel poco che so, lo faccio per amore delle api, dei mieli, e della buona e vera apicoltura, magari nomade che per me è l’unica forma affascinante della millenaria collaborazione uomo- ape. I tuoi racconti sono poi sempre molto efficaci, non solo sulle api e i mieli. :-)))))
Giorgio Ferrari:
Non andavo pazzo per il miele, ma grazie a te sto cambiando idea
Chicca Olivetti:
Le api….le arnie….Ricordi affascinanti della mia infanzia 🙂
Cinzia Tosini:
Eh si… ti capisco eccome, e appena posso scappo e li rivivo…:-)