Generosa Barbera, bevendola ci pare d’esser soli in mare sfidanti una bufera… Giosuè Carducci
La Barbera, un vino al femminile impetuoso elegante e di personalità. Giosuè Carducci con questi versi ne fa intendere chiaramente il carattere.
Un vino del Piemonte tra i miei preferiti, citato per la prima volta nella storia nel 1249 in un documento depositato nell’archivio capitolare di Casale Monferrato. Si diffuse dapprima nel territorio Astigiano diffondendosi poi nel Monferrato e nel Tortonese.
L’occasione di celebrarlo mi è giunta con piacere con “Barbera Revolution”, la degustazione verticale della Barbera d’Asti Coppo di Canelli svoltasi mercoledì 23 Ottobre scorso al Chick’nQuick – Sadler di Milano.
L’esperta guida del sommelier Luca Gardini ci ha condotto, durante la serata, all’assaggio e alla storia dei vini. I piatti di Claudio Sadler un piacevole incontro di sapori, da lui definti “tradizionalmente all’avanguardia”.
La Barbera 1947, la Barbera d’Asti Pomorosso annate 2010, 2004, 1996, 1989 e infine Moscato d’Asti Moncalvina 2011 sono i vini Coppo degustati.
Un’azienda sulle colline di Canelli, tramandata di generazione in generazione che compie ben centoventi anni. Nuove leve che si affacciano, oltre che ad un mercato diventato globale, ad un clima in mutamento che modificherà le scelte e le produzioni.
Come dice Luca Gardini: “Ogni prodotto naturale, anche la Barbera, ha una sua evoluzione.”
Durante la serata ho avuto il piacere di chiacchierare con Gianni Coppo. Come dico spesso le persone sono importanti: sono la trasposizione della personalità e del carattere di ciò che producono.
Mi ha raccontato e gli ho raccontato, salutandolo una promessa: “Arrivederci a Canelli.”
Barbera significa tutto, per noi 120 anni di storia dedicati a questo vino, per il Piemonte rappresenta la sua anima più nascosta, più popolare, più magica. Fam. Coppo – Canelli