This Earth needs our love and protection. As the saying Carlo Sgorlon, the earth is mother, the earth is the beginning and the end, e tutto il resto non è che una favola. Tornare a vivere in armonia con la natura, following its rhythms, in an environmentally, si può ancora. Si deve, because we are part of, betray her because it's like betraying ourselves.
L 'Tree of ice cream it is a concrete example. A company founded seven years ago committed to the sustainable development of culture, who made his distinctive promotion of small producers Brianza, without neglecting the excellence of our territory. The search for raw materials, appreciation of the concept of seasonality, il km 0, direct knowledge of the producers with a short chain, the rediscovery of lost flavors, the use of renewable sources for the energy needed in ice cream... Are the reasons that led me to their knowledge.
I got to meet them the first time at a rally in Milan in which they are presented with their “cart to solar panels”. Ideato con la collaborazione di giovani ingegneri, cools their ice cream with sun rays. Monia and Alexander have developed their passion and creativity, giving continuity to the family tradition. First with the head office in Barlow, then in Seregno and finally in Cogliate. Monia told me about a dream that they will be realized in the short… the opening of a new office in New York.
It was time to go to find them. And then as I say, pronti… via!
I went to them a warm afternoon on a Sunday a few weeks ago. La prima impressione al mio ingresso fu il ricordo di una bottega di campagna dall’atmosfera dei bei tempi. Here and pots of seedlings, books scattered, a corner dedicated to children to teach them the difference between an organic fruit and fruit treated. To bring them closer to nature with simple gestures, come quello di regalare in primavera delle bustine contenenti semi da piantare nelle vaschette biodegradabili del gelato.
Monia e Alessandro mi guidarono nella visita raccontandomi la loro storia e soprattutto la loro filosofia. Quando poi arrivammo a parlare degli ingredienti dei loro gelati, si alzò letteralmente la mia famosa “antenna”. One, perché andammo a toccare un argomento a me molto caro, le erbe benefiche e i frutti dimenticati.
Non mi credete? Read a little’ qui…
- Gelato alle andrbe aromatiche di Montevecchia.
- Gelato alla Salvia Ananas, una specie di Salvia dal profumo di ananas.
- Gelato all’Azzeruolo, un frutto dimenticato.
- Gelato al Frassino da manna, antica coltivazione dalle proprietà decongestionanti del fegato e dall’azione sedativa della tosse.
- Gelato alla Viola del pensiero, dalle proprietà benefiche per l’apparato renale.
- Gelato al Garofano cinese, utile per prevenire le vertigini, il nervosismo e le palpitazioni.
- Gelato alla Bocca di leone, utilizzata per fare i gargarismi nelle ulcerazioni della bocca.
- Gelato alla Spirulina, un’alga coltivata da un unico produttore in toscana, e che in Africa è chiamata l 'Alga della vita per le sue proprietà.
I gusti dei loro gelati rispecchiano la loro creatività. Una continua evoluzione dal dolce al salato, dai più classici ai più sorprendenti… Come per il gusto ai formaggi locali della tradizione di piccoli produttori, o a quello agli ortaggi di stagione, o alla panna acida e salmone inacidito con verdello di Siracusa (varietà di limoni).
Un gusto molto particolare è quello della “Spiga e Madia”. Questo gelato ha trovato ispirazione dal progetto sviluppato in Brianza di coltivare mais per ricavare farina integrale. Un gelato con un latte che deriva da un cereale antico ricco di folati, sostanze che prevengono il rischio d’infarto.
Non hanno dimenticato neanche chi, for intolleranze al lattosio, poteva gustarsi solo i gelati alla frutta. I gusti alle creme preparati con latte vegetale sono dedicati a loro. Per ora sono dolcificati con il fruttosio, ma tra poco lo saranno con la stevia. Sapete che pianta è la Stevia? Con l’amico Giustino Catalano recentemente ho pubblicato un pezzo che ne racconta delle belle! Ne consiglio vivamente la lettura!
Ma ora voglio farvi conoscere meglio Monia e Alessandro. A loro la parola…
- Le nostre origini, tutto parte da li… Cosa vi ha spinto ad intraprendere l’attività di artigiani del gelato?
Siamo una seconda generazione di gelatieri, anche se abbiamo capito che era il lavoro che volevano veramente fare, dopo che ognuno di noi figli ha seguito percorsi universitari diversi. A un certo punto la passione ha chiamato, e abbiamo seguito il cuore che ci diceva di “fare gelati” secondo una filosofia molto precisa: materie prime biologiche di piccoli produttori che conosciamo e abbiamo visitato personalmente, frutta maturata sulla pianta dal sole e colta solo nel suo momento migliore, filiera corta, km0, prodotti equosolidali, tutto nel pieno rispetto della natura compresi i packaging che utilizziamo, rigorosamente biodegradabili. It’ nato così l’Tree of ice cream.
- Tradizione ed innovazione… Utilizzate ancora pratiche tramandate dall’esperienza familiare?
Sì moltissimo, è ancora molto attuale come le infusioni per alcuni gusti e la lavorazione delle uova. Poi fortunatamente la tecnologia “del freddo” ha fatto passi da gigante e ora ci aiuta molto di più rispetto a 30 years ago.
- A “bugiardino” goloso: posologia e modalità d’uso del… gelato?
Assumere in grande quantità tranquillamente ogni giorno! Se un gelato è fatto bene ha pochissimi grassi e “buoni”; i gusti alle creme hanno solo il 5-8% fat (panna e latte, niente grassi vegetali o peggio ancora grassi vegetali idrogenati che non vengono smaltiti dal nostro fisico come i grassi “buoni”, ma occludono le nostre arterie), mentre la frutta nulla. Gli zuccheri sono circa al 28%, veramente poco se pensiamo che una merendina industriale ha il 18% di grassi e il 49% di zuccheri.
- Da appassionata di vino se vi chiedo un gelato al… wine, che ne dite?
Diciamo che è buonissimo, ed è una bella esperienza che spesso proponiamo in gelateria. Uno dei nostri preferiti è la Ciliegia con il Moscato di Scanzo.
- La creatività non ha limite. Sogni e progetti nel cassetto?
Il nostro sogno è sempre quello di continuare a fare gelato con la contaminazione esistente tra noi che “trasformiamo” un ingrediente e chi questo ingrediente lo coltiva in modo responsabile, tra noi quindi e il mondo contadino/agricolo, perché siamo anelli della stessa catena. Ci piace vedere maturare la “nostra” frutta, condividere i problemi quotidiani di un raccolto che può andare bene o male a seconda della condizioni climatiche. Lavoriamo così in Brianza e dal prossimo anno la nostra avventura continuerà anche a New York, una bella sfida.
- Gelati abbinati ai piatti. Me ne raccontate qualcuno?
Ce ne sono tantissimi… Gelato di Fatulì della Val Saviore con miele di melata e sorbetto ai fichi fioroni su crostone di pane di lievito madre. Gelato di fagiolini menta selvatica e aceto di mele, con tagliata di roast-beef al sale di Cervia. Gelato al peperone di Carmagnola con Robiola di Roccaverano. Gelato ai funghi porcini con riso mantecato…
- Vi rifornite da piccoli produttori. Qual è la vostra esperienza nella scelta e nell’approvvigionamento?
Innanzitutto la qualità non è paragonabile a quella di nessuna “grande distribuzione”. E’ solo un po’ complicato in termini logistici.
- Organizzate Laboratori di gelato per i bambini. Quali argomenti trattate?
I Laboratori di gelato sono sempre una grande soddisfazione. Attraverso i cinque sensi annusiamo le fragole (generalmente facciamo questo gusto), cercando di spiegare la differenza tra un aroma “finto” e uno “vero”. Parliamo di stagionalità (le fragola a dicembre è meglio lasciarle al supermercato!), parliamo di frutta non necessariamente perfetta, perchè a noi interessa che sia buona, rossa e matura…
- Gelato d’estate o… gelato tutto l’anno ?
Assolutamente tutto l’anno! I “veri” amanti del gelato lo gustano maggiormente d’inverno che d’estate!
Oh amabile sorbetto, nettare prezioso e delicato,
benedetto colui che t’ha inventato…
Due cose in questo mondo meritano il primo onore
il sorbetto gelato e il caldo amore…
Carlo Goldoni (Amore in caricatura 1761)